Giovanna Temellini stilista di Dog a porter

Dog à porter, la collezione di moda che veste il tuo cane come te

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Dog à porter, la collezione di moda che veste il tuo cane come te ultima modifica: 2019-10-24T08:57:04+02:00 da Mariangela Campo
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Intervista a Giovanna Temellini, creatrice di abiti per donne, uomini e… cani. Una linea di abbigliamento unica, che coordina tra loro gli outfit di padrone e amico a quattro zampe grazie alla collezione Dog à porter.

Carolina e Francesca con Petra e Camilla Dog à porter
Carolina e Francesca con Petra e Camilla

Vestire il tuo cane coordinato con gli abiti che indossi? Con la collezione Dog à porter di Giovanna Temellini puoi farlo, e in modo sostenibile.

Giovanna è una creatrice di abiti d’alta moda, che vive in compagnia di molti cani e qualche gatto. Aiuta la Onlus Tam Tam Randagi, un rifugio per gatti abbandonati in provincia di Milano, portando tessuti e copertine. Ha aiutato il canile di Genova, per il quale ha cucito 130 coperte di pura lana: il canile ligure è in montagna e i pavimenti sono in cemento, per cui i cani che ci vivono, soprattutto quelli anziani, soffrono il freddo.
Recupera anche i cani vittime di vendite illegali, li porta dal veterinario, li cura, trova loro una famiglia, cerca di aiutarli. Ama gli animali, tutti. A volte, quando è presa dal lavoro, parla di loro chiamandoli “bambini”.

Simona e Dario con Pablo e Arthur Dog à porter
Simona e Dario con Pablo e Arthur

Giovanna Temellini, creatrice di Dog à porter

L’abbiamo intervistata per i lettori di eHabitat perché, oltre all’impegno personale, il suo laboratorio lavora in modo sostenibile.
Come? Ve lo facciamo raccontare dalle sue parole.

Chiara con Nelson e Greta Dog à porter
Chiara con Nelson e Greta

Chi è Giovanna Tamellini?

«A 4 anni ho rifilato tutte le tende di pizzo di mia madre. Lì ho capito che avevo un talento, e l’ha capito anche mia madre. Negli anni ho cominciato a cucire vestiti per bambole, poi vestiti per me. All’inizio ho fatto studi tecnici, che ho odiato profondamente. Poi, da adulta, ho lasciato tutto e ho iniziato a studiare moda, a cucire».

«Arrivare dove sono arrivata è stato difficilissimo. Sono sola con mia figlia, ho passato momenti molto duri, ma sono stata tenace. Però le idee c’erano: ho lavorato parecchio per altri, mi sono fatta delle clienti in privato; poi è arrivata mia figlia a lavorare con me. Lei è molto pragmatica, si occupa dell’organizzazione di tutto, mentre io creo».

Chiara Mauro e Sofia con Jackie Dog à porter
Chiara Mauro e Sofia con Jackie

Com’è nata l’idea della collezione Dog à porter?

«Ho iniziato disegnando intimo, poi ho aperto uno studio di moda, una sartoria per donne; infine sono arrivate le collezioni per l’uomo e per gli amici a quattro zampe.
In particolare, la moda di
Dog à porter è nata per caso, da una necessità del mio cane Willy. Una sera, infatti, mia figlia mi aveva fatto notare che, con la pioggia, Willy non voleva uscire, perché si infradiciava le orecchie e la cosa gli dava fastidio».

Andrea con Willy Dog à porter
Andrea con Willy

«Willy ha le orecchie sempre all’insù, è un meticcio: ha il collo di un Labrador e il corpo di un Akita. Così mi sono messa a lavorare e ho creato un impermeabile con le orecchie su misura per lui. Da questa prima creazione all’intera collezione il passo è stato breve, senza che ci fosse alla base un piano vero e proprio. Da allora l’impermeabile di Willy per noi è come un talismano, un porta fortuna».

Cristina con Lucky Dog à porter
Cristina con Lucky

Parlaci delle tue collezioni…

«Le mie collezioni sono lineari ma femminili; per i colori mi ispira Milano. Quando creo le mie collezioni penso alla donna che va in ufficio, che è di corsa, che deve stirare poco, che ha delle riunioni e deve essere comoda; alla donna che uscendo dal lavoro potrebbe anche andare alla Scala senza cambiarsi o magari cambiando solo la scarpa. La mia donna è stilosa, scherzosa e spiritosa».

Dog à porter
Dog à porter

«Molte delle mie creazioni non si stirano, ho fatto anche modelli di seta che chiamo lo “strafugno” e bisogna tenerli stropicciati. Spesso cerco tessuti no-stiro: hanno al loro interno una parte di poliestere, che io voglio sia riciclato. Per me usare tessuti sostenibili è la normalità, anche se purtroppo costano più degli altri. Dovrebbe esserci una legge che costringa i laboratori di moda a usare solo materiali riciclati. Non uso nemmeno la piuma d’oca negli imbottiti: al suo posto, seta e poliestere riciclato oppure lana e poliestere riciclato».

Bonnie con Itchy e Will Dog à porter
Bonnie con Itchy e Will

«Per i cani creo delle collezioni con 40 taglie standard. Però, se qualche cliente ha un animale con qualche disabilità o altri problemi, gli disegno un set di abiti su misura. Quando immagino una collezione di abiti, siano essi per umani o cani, mi piace fotografare la normalità».

TEMELLINI Dog à porter

Quali sono le novità della prossima collezione?

«Dopo aver presentato la famiglia di Dog à porter, passeremo alla casa. Ma non posso svelarvi di più: vi dico solo che ci saranno borse trasformabili, utili per cuccioli e umani, coperte, arredi, cucce per gatti e tanto altro».

Un’altra novità su cui non possiamo tacere è l’accordo –in fase di definizione- che Giovanna ha fatto con un produttore etico per la creazione di una serie di spettacoli pirotecnici pet-friendly.

Giovanna Temellini è una donna spiritosa, allegra, disponibile e consapevole.
Finita la chiacchierata, ci dice: «Se fossimo tutti d’accordo, ci vorrebbe poco per un mondo migliore: se ognuno di noi facesse un pezzettino, le cose potrebbero cambiare».
E noi siamo d’accordo con lei.

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Classe 1981, siciliana di origini e lombarda di adozione. È giornalista pubblicista, scrive per diverse testate online, svolge dei laboratori di giornalismo digitale nelle scuole medie ed elementari. Ha due bambini che le hanno insegnato a vivere green e a voler diffondere le buone pratiche della sostenibilità ovunque, soprattutto attraverso la scrittura. Ha studiato lettere, specializzandosi in scienze linguistiche italiane, perché è sempre stata convinta che solo imparando a parlare e a scrivere correttamente si possono diffondere messaggi che non si fraintendano. Ama leggere storie ai suoi figli e scovare sempre nuovi libri.

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