Premio nobel per la Pace 2019 Abiy Ahmed Ali Etiopia

L’impegno ambientale di Abiy Ahmed Ali, neo Premio Nobel per la Pace 2019

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L’impegno ambientale di Abiy Ahmed Ali, neo Premio Nobel per la Pace 2019 ultima modifica: 2019-10-11T16:28:31+02:00 da Francesco Rasero
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Chi è Abiy Ahmed Ali, il primo ministro dell’Etiopia neo vincitore del Premio Nobel per la Pace 2019. Un ritratto del giovane politico africano tra diritti umani, giustizia sociale e il suo lato ecologista, con la campagna #GreenLegacy che ha portato alla piantumazione di 350 milioni di alberi in un solo giorno.

Non ha vinto Greta, come molti prevedevano (e tanti speravano) alla vigilia, ma comunque il premio Nobel per la Pace 2019 si è tinto fortemente di verde.

Premio nobel per la Pace 2019 Abiy Ahmed Ali Etiopia
La grafica ufficiale del Premio Nobel per la Pace 2019 assegnato ad Abiy Ahmed Ali (foto NobelPrize.org)

Abiy Ahmed Ali -primo ministro dell’Etiopia che si è aggiudicato quest’anno il prestigioso riconoscimento- negli ultimi mesi è salito agli onori delle cronache per il processo di pace con l’Eritrea, le riforme interne a favore dei diritti umani e, in generale, per aver “cercato di promuovere la riconciliazione, la solidarietà e la giustizia sociale”, come scritto nella motivazione ufficiale del Comitato Nobel di Oslo.

Premio nobel per la Pace 2019 Abiy Ahmed Ali Etiopia
Il neo premio Nobel per la Pace 2019, Abiy Ahmed Ali, mentre pianta un albero per la campagna #GreenLegacy (foto Office of the Prime Minister – Ethiopia)

Ma il leader politico africano e neo premio Nobel per la Pace 2019, 43 anni, è anche il promotore della più grande impresa di rimboschimento al mondo mai realizzata in un solo Stato, denominata #GreenLegacy (Eredità Verde), compiuta lo scorso 29 luglio con oltre 350 milioni di alberi piantati in un solo giorno in tutta la Nazione.

Premio nobel per la Pace 2019 Abiy Ahmed Ali Etiopia
Abiy Ahmed Ali all’incontro con la stampa per presentare #GreenLegacy (foto Office of the Prime Minister – Ethiopia)

Un record planetario, con cui l’Etiopia -100 milioni di abitanti- ha surclassato il precedente primato, appartenente all’India (66 milioni di alberi piantati).

Per ottenere questo risultato, ogni cittadino etiope è stato incoraggiato dal Governo di Abiy Ahmed a piantare almeno 40 piantine e sono stati oltre un migliaio, in tutto il Paese, i siti di piantumazione ufficiali.
Nel giorno del record, inoltre, numerosi uffici pubblici sono rimasti chiusi per consentire ai dipendenti statali la partecipazione all’evento.

L’obiettivo dichiarato della giornata del 29 luglio scorso era di piantare almeno 200 milioni di alberi, ma la risposta di tutto il Paese è stata oltre ogni aspettativa.

Premio nobel per la Pace 2019 Abiy Ahmed Ali Etiopia
Il manifesto della campagna #GreenLegacy (fonte Office of the Prime Minister – Ethiopia)

E la #GreenLegacy etiope ha ora traguardi ancora più ambiziosi: far crescere fino a 4 miliardi di alberi nel Paese entro l’anno.
«Invito tutti gli etiopi a intraprendere il processo di cura delle piantine piantate, per vedere i nostri sforzi fiorire», ha scritto su Twitter Abiy Ahmed Ali al termine della campagna.

#GreenLegacy è una campagna per sensibilizzare l’opinione pubblica sul terribile degrado ambientale dell’Etiopia ed educare la società sull’importanza di adottare uno stile di vita più ecologico”, è la presentazione dell’iniziativa sul sito ufficiale del primo ministro etiope, vincitore del Premio nobel per la Pace 2019.

Premio nobel per la Pace 2019 Abiy Ahmed Ali Etiopia
Il primo ministro Abiy Ahmed Ali durante un evento #GreenLegacy (foto Office of the Prime Minister – Ethiopia)

Obiettivo immediato del progetto è combattere la sempre crescente deforestazione. L’Etiopia -stando ai dati forniti dall’Onu- è passata in un secolo da oltre il 30% di superficie coperta da foreste a meno del 5%.

Il piano del Governo etiope è quindi anche quello di contrastare gli effetti della crisi climatica nel Paese: siccità, inondazioni ed erosione del suolo affliggono infatti sempre più pesantemente il territorio, in uno Stato in cui circa otto persone su dieci dipendono ancora oggi dall’agricoltura, spesso di sussistenza.

Premio nobel per la Pace 2019 Abiy Ahmed Ali Etiopia
Il neo premio Nobel per la Pace 2019, Abiy Ahmed Ali, a un appuntamento delle Nazioni Unite (foto Office of the Prime Minister – Ethiopia)

In precedenza, sempre in campo ambientale, Abiy Ahmed Ali come primo ministro -carica che ricopre dal 2018- si era anche fatto promotore in prima persona di una campagna di pulizia ambientale, denominata “Together for a clean Ethiopia” (Insieme per un’Etiopia pulita), invitando tutti i suoi concittadini a scendere in strada e pulire strade e quartieri.

«Tutti meritiamo di vivere con dignità e in ambienti che alimentino il nostro benessere. Puliamo per la nostra salute e perché è nostra responsabilità farlo. Allontaniamoci dall’odio e prendiamoci del tempo per ripulire i nostri spiriti mentre puliamo l’Etiopia», sono le sue parole che hanno accompagnato il lancio dell’iniziativa di clean up.

Premio nobel per la Pace 2019 Raoni Metuktire (foto Geraldo Magela/Agência Senado)
Il leader indigeno e ambientalista Raoni Metuktire, candidato al Premio Nobel per la Pace 2019 (foto Geraldo Magela/Agência Senado)

Alla “corsa” al Premio nobel per la Pace 2019 hanno preso parte centinaia di candidati.
Tra i più accreditati, oltre al primo ministro etiope, c’erano la giovanissima attivista svedese Greta Thunberg -che con il suo sciopero scolastico settimanale contro la crisi climatica ha dato vita al movimento ambientalista giovanile Fridays for Future in tutto il mondo- e il capo indigeno Raoni Metuktire, leader della lotta del popolo Kayapo contro la deforestazione in Amazzonia, in Brasile.

Premio nobel per la Pace 2019 Abiy Ahmed Ali Etiopia
Abiy Ahmed Ali, primo ministro dell’Etiopia e premio Nobel per la Pace 2019 (foto Twitter)

Il più famoso riconoscimento mondiale per la Pace, stando a quanto previsto fin dalla sua istituzione da parte di Alfred Nobel, viene assegnato a chi contribuisce maggiormente “al gemellaggio tra i popoli e all’eliminazione o alla riduzione degli eserciti e delle armi, nonché a promuovere conferenze di pace“.

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Giornalista pubblicista, dal 1998 scrive su carta stampata e online. Oggi è direttore responsabile di una testata locale e gestisce Altrov*e, start-up che si occupa di copywriting e comunicazione. Ha lavorato per oltre un decennio nel settore ambientale, oltre ad aver organizzato svariati eventi culturali, in ambito artistico, cinematografico e teatrale. È appassionato di viaggi, in particolare nell’area balcanica e nell’Est Europa, dove ha seguito (e segue) alcuni progetti di volontariato. Ama conoscere, progettare, fotografare e stare a contatto con le persone. Ma ancora di più ama il rugby, i suoi gatti e la sua nuova famiglia.

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