La Cracking Art è il movimento artistico che invade le strade con i suoi animali giganteschi dai colori sgargianti, che si riappropriano del Pianeta per dare un messaggio ecologico.
Mentre i ragazzi invadono le piazze di tutto il mondo, anche l’arte si fa portavoce dell’esigenza di salvare il Pianeta: la Cracking Art è il movimento artistico che, come i giovani, punta a riempire le strade con i suoi colori per lanciare un forte messaggio ecologico.

Cracking Art, plastica e riciclo
Il nome del movimento deriva dalla parola inglese “to crack”, ovvero incrinarsi, spezzarsi, rompersi. Il cracking catalitico è, però, anche la reazione chimica che consente di trasformare il petrolio in plastica.

Gli artisti, infatti, vogliono rappresentare il naturale che diventa artificiale, raccontando un mondo sempre più abitato da plastica.
La Cracking Art, infatti, ha scelto come soggetti gli animali, colorati a tinte sgargianti e dalle dimensioni esagerate, che si riappropriano del Pianeta. Essi abitano spazi artistici e quotidiani, a dimostrare che il rispetto per l’ambiente può e deve essere dappertutto; le loro espressioni sono coinvolgenti ed eccentriche, colorate ed esplosive.

Gli animali diventano i messaggeri degli artisti che, tramite le loro realizzazioni, vogliono “generare stupore per fare emergere in ognuno una sensazione di piacere e felicità, attivare emozioni inaspettate, facendo vivere i luoghi con una modalità che esuli dalla routine quotidiana e permetta una riflessione sul luogo visto con occhi nuovi”.
La scelta del movimento è anche quella di mostrare l’impatto del riciclo compiendo un gesto di rispetto per l’ambiente, perché gli animali della Cracking Art sono realizzati con plastica riciclata, sottratta, quindi, alla distruzione tossica.
Per questo il materiale non viene nascosto; al contrario, è enfatizzato, lavorato, colorato, “vestito” di un aspetto diverso.

Dove ammirare le installazioni della Cracking Art in Italia
Gli artisti della Cracking Art hanno realizzato, a partire dal 1993, un movimento che vuole modificare e interagire con la società attraverso racconti, colori e invasioni. Si muovono singolarmente, quando ogni artista lavora da solo raccontando la propria visione, e anche in gruppo. La Cracking Art è nelle piazze e nelle strade.
Fino al 27 ottobre 2019 è presente a Lecco Landing, 36 opere d’arte di animali giganti che raccontano una favola.
Fino al 25 dicembre troviamo inoltre a Pavia Storia Naturale | Storia Artificiale, due elefanti giganti rossi in plastica rigenerabile, in riferimento ai due esemplari conservati del museo di Storia naturale cittadino. “Gli elefanti mostrano, nel dialogo con i due animali del museo, il passaggio dalla natura alla natura in plastica“.

Fino al 10 novembre 2019 la mostra Polytechne è realizzata ad Ancona, all’Università Politecnica delle Marche.
Infine, fino al 30 novembre 2019, prosegue Urbanimal alla 58° Esposizione internazionale d’Arte di Venezia.
Ma le mostre di Cracking Art non si tengono solo in Italia. Per tutta l’estate, e fino al 31 ottobre 2019, le chiocciole di Regeneration stanno infatti invadendo la scuola d’arte di New Holland a San Pietroburgo, in Russia.
