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Giornata Mondiale contro i Test Nucleari, oggi si celebra il sogno di un mondo libero dalle armi di distruzione di massa

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Giornata Mondiale contro i Test Nucleari, oggi si celebra il sogno di un mondo libero dalle armi di distruzione di massa ultima modifica: 2019-08-29T08:00:09+02:00 da Lucia Giannini
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Oggi 29 agosto è la Giornata Mondiale contro i Test Nucleari. Ecco quando nasce questa ricorrenza, perché si celebra e quali sono gli effetti di tali armi sul nostro pianeta.

Uno degli orrori più atroci creati dall’uomo sono le armi di distruzione di massa e di queste fanno parte, ovviamente, le armi nucleari, i cui effetti risultano terribilmente letali, non solo per l’enorme portata nello spazio, ma anche per tutte le conseguenze che causano nel tempo costringendo intere generazioni a subire danni disastrosi.

Proprio per contrastare la proliferazione di tali ordigni, il 2 Dicembre 2009, la 64esima sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 29 Agosto come Giornata Internazionale contro i Test Nucleari, adottando la risoluzione 64/35. Tale risoluzione invita ad una maggiore consapevolezza sugli effetti delle esplosioni dei test nucleari e sulla necessità della loro cessazione, per realizzare il sogno meraviglioso di un mondo libero dalle armi nucleari.

Giornata Mondiale contro i Test Nucleari
Fungo atomico dopo la detonazione di un ordigno nucleare.

Ancora prima della creazione di questa ricorrenza annuale, era stato redatto a partire dal 1996, il cosiddetto CTBT, ovvero il Trattato sul Bando Totale degli Esperimenti Nucleari, che prevede l’abolizione di tutte le esplosioni nucleari in ogni luogo del mondo e di uno stretto regime di sorveglianza in materia. Purtroppo siamo ancora in attesa che tale Trattato entri in vigore.

I test nucleari si sono resi necessari per poter verificare l’efficacia e la capacità distruttiva di queste armi e dopo il primo, che ebbe luogo il 15 luglio 1945, pare che siano stati condotti circa 2.051 test di altre armi nucleari nel mondo.  Il più potente? Quello della Bomba Zar, testata dall’Unione Sovietica il 30 Ottobre 1961, che ha potuto registrare effetti fino a 3 mila volte peggiori della bomba di Hiroshima. È stato, infatti, stimato che un’esplosione di quella portata avrebbe prodotto una palla di fuoco con un raggio di 260 metri, diffondendo radiazioni letali in uno spazio di 11km e che avrebbe provocato ustioni di terzo grado in un’area di 19 km.

Bomba sganciata a Hiroshima il 6 Agosto 1945
Bomba sganciata a Hiroshima il 6 Agosto 1945

Ma cosa succede quando si sprigionano delle scorie nucleari nell’ambiente?

Qualsiasi forma di vita al di sotto di un fungo atomico viene immediatamente vaporizzata per l’enorme rilascio di calore prodotto dall’esplosione, registrando così un tasso di mortalità pari al 90%.

A livello ambientale tutto l’ossigeno nell’area circostante viene consumato e aspirato dall’atmosfera, e le conseguenza possono essere violente raffiche di vento, letali uragani e incendi permanenti.

Anche chi si trova a distanza, subisce dei danni terribili: ustioni mortali, perdita della vista e gravi lesioni interne. I pochi sopravvissuti, dovranno poi fare i conti con piogge radioattive che possono trasportare le particelle più leggere fino a grandi distanze. Nel caso dell’esplosione della centrale nucleare di Chernobyl, infatti, le scorie sono arrivate oltre i 2.000 km di distanza dalla città, provocando gravissime ripercussioni su un territorio molto vasto.

Purtroppo tali effetti, vengono prolungati nel tempo, e anche le generazioni successive correranno il rischio di contrarre gravi patologie, tumori, o malformazioni dovuti ad una prolungata esposizione alle scorie radioattive rilasciate nell’ambiente.

Volto di Donna Hibakusha
Volto di Donna Hibakusha

Ecco perchè lo scopo della Giornata Mondiale contro i Test Nucleari assume ancora più significato: è necessario sensibilizzare e informare chiunque, soprattutto le nuove generazioni, sugli effetti che un’esplosione nucleare può realmente provocare, e non solo quando viene utilizzata in maniera offensiva, ma anche quando vengono effettuati test di valutazione sulla potenza di tali armi. Anche se effettuati in zone desertiche e lontano da forme di vita umana, le radiazioni rilasciate dai test nucleari sono le stesse degli eventi che si sono verificati in passato, e contribuiscono maggiormente al declino del nostro pianeta.

Una concretissima testimonianza che può aiutare a capire meglio cosa significhi vivere la detonazione di un ordigno nucleare, è rappresentata dagli Hibakusha, ovvero coloro che sono sopravvissuti a Hiroshima e Nagasaki in quel tremendo Agosto del 1945. Non si tratta solo dei reali superstiti, ma anche dei figli di coloro che vennero esposti alle radiazioni, e addirittura dei loro nipoti, che a distanza di due generazioni continuano a subire gli effetti di quel terribile evento.

Il miglior modo per celebrare la Giornata Mondiale contro i Test Nucleari, è rendere loro omaggio, ascoltando i loro racconti: solo così si potrà assumere sempre maggiore consapevolezza del fatto che il nostro pianeta, e l’umanità tutta, non possono più sostenere l’esistenza di mezzi così terrificanti.

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Laureta in Lingue e attualmente iscritta alla facoltà di Comunicazione e Culture dei Media, cerca di compensare agli obblighi della vita da impiegata, dando sfogo alla sua più grande passione: la scrittura. Appassionata d'arte, cultura, letteratura e amante degli animali, è sensibile alle ingiustizie e ama il libero confronto

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