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CAMBIAmenti: la Green Education a tu per tu con i più giovani

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CAMBIAmenti: la Green Education a tu per tu con i più giovani ultima modifica: 2019-03-13T08:00:01+01:00 da Lucia Giannini
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Mai come in questo periodo storico mobilitazioni in ambito ambientale e sensibilizzazioni sulla tematica del surriscaldamento climatico stanno prendendo piede tra i più giovani. Sì, perché è proprio grazie al contributo delle nuove generazioni che possiamo sperare di creare una controtendenza ai fattori di distruzione ambientale, che quotidianamente generano sconforto e preoccupazione.

Già, ma spesso la domanda che sorge è “Come possiamo contribuire concretamente?”. Le iniziative a livello globale sono numerosissime, basti pensare agli scioperi del Venerdì di Greta Thunberg, che hanno preso piede in tutto il mondo e che sono diventati un fenomeno di massa. È importante, sapere, però che si può agire anche nel nostro piccolo, partendo dalle nostre comunità, dalle scuole che ci circondano e da quegli stessi bambini e ragazzi che incrociamo per le vie del nostro paese e che possiedono nelle loro mani la speranza del futuro.

Proprio su di loro ha deciso di investire l’Associazione CAMBIAmenti, istituita da un gruppo di sei ragazzi tra i 24 e i 27 anni che, appassionati di tematiche socio-ambientali contemporanee e partendo dalla loro piccola provincia del Torinese, portano nelle scuole attività legate alla Green Education rivolgendosi a un target che va dagli 11 ai 15 anni.

Lorena, Federico, Giulia, Federica, Annabelle e Martina ci hanno raccontato in cosa consiste la loro attività, perché lo fanno e quali sono le loro preoccupazioni legate al futuro del nostro pianeta.

cambiamenti
Il logo di CAMBIAmenti e il loro “motto”.

Come nasce CAMBIAmenti e qual è il suo scopo?

A livello embrionale, si può dire che CAMBIAmenti sia nato già almeno 4 anni fa, quando tra di noi abbiamo iniziato a parlare di ambiente e a interrogarci sul nostro stile di vita, sul cambiamento climatico e in poche parole sul nostro futuro. Abbiamo sentito l’urgenza di fare qualcosa, di renderci utili a partire dal nostro piccolo per collaborare alla sfida che l’umanità si trova ad affrontare in questo momento storico. Così è sorta la voglia di diffondere il più possibile questo nostro sentire, un sentire non solo ambientale ma “rivolto alla sostenibilità” in toto. Abbiamo iniziato a pensare a dei modi per lasciare un messaggio alle generazioni più giovani e a far riflettere chi ci sta intorno, e ci siamo costituiti come Associazione.

Perché, secondo voi, c’è bisogno di inserire nella didattica delle scuole odierne anche l’educazione ambientale e sullo sviluppo sostenibile?

Questa domanda è collegata alla prima. Una volta che abbiamo capito quanto sia in pericolo la vita così come la conosciamo sulla Terra, che abbiamo iniziato davvero a renderci conto di quali siano le conseguenze del nostro sistema economico e sociale sul più ampio ecosistema, il bisogno di parlare con le generazioni più giovani è venuto da sé. Troviamo estremamente veritiera la citazione “Siamo la prima generazione che sentirà gli effetti del cambiamento climatico e anche l’ultima che potrà fare qualcosa” e pensiamo che sia fondamentale che questo concetto venga compreso, specialmente dai giovani. La Terra è di tutti ed è responsabilità di tutti prendersene cura. Il modo in cui l’umanità la sta abitando non permetterà né a noi stessi, 25enni e 27enni, né tanto meno ai ragazzi a cui la nostra attività è rivolta, di poterla vivere nella sua prosperità. È quindi fondamentale che i giovani, i ragazzi e i bambini lo capiscano e aiutino anche gli adulti a rendersene conto.

Green Education
Uno dei lavori che CAMBIAmenti propone ai ragazzi cui si rivolge.

Generalmente la vostra attività è basata su tre incontri: che tipo di tematiche proponete durante questi tre momenti ai ragazzi cui vi rivolgete?

Secondo noi, l’inserimento scolastico di cui sopra andrebbe articolato un po’ come nei nostri incontri, evitando cioè la classica lezione frontale, ma sfruttando la stessa capacità creativa dei ragazzi per immergerli profondamente nella tematica. Anche in modo che quello che imparano rimanga loro impresso e li aiuti davvero a iniziare a farsi domande e provare a fare la differenza. Noi cerchiamo di raggiungere questo obiettivo attraverso un laboratorio distribuito appunto su tre incontri, in cui cerchiamo di rendere i ragazzi protagonisti attivi, ovviamente nei limiti del possibile e delle conoscenze che comunque intendiamo fornirgli, e senza mai perdere i confini e la bussola dati dal contesto “scuola”. (Gioco di ruolo sui processi di produzione mondiali – quizzettone a squadre sui problemi ambientali e le alternative esistenti – gioco sul loro modo di vivere una giornata tipica e le buone pratiche sostenibili quotidiane che potrebbero attuare o aiutare i loro genitori ad attuare o ancora attività sui rifiuti e il riciclo creativo).

Qual è generalmente il riscontro (o le reazioni) che ricevete dagli studenti quando vengono sviscerati questi argomenti?

Generalmente i ragazzi si mostrano interessati, fanno collegamenti con la loro vita quotidiana, fanno domande o ascoltano con attenzione. E poi durante i giochi di ruolo si divertono! Alcuni si incupiscono davanti ai dati più gravi riguardanti il cambiamento climatico o l’ambiente e si mostrano avidi di sapere cosa possono fare. Ovviamente il feedback cambia da ragazzo a ragazzo e anche da classe a classe; ci sono anche quelli con la testa fra le nuvole o che forse non colgono il messaggio. A volte dobbiamo sforzarci maggiormente per coinvolgerli, mentre in altre occasioni si crea un clima decisamente vivo. Un altro fattore che abbiamo notato (e che ci è stato confermato anche dagli insegnanti), è che porci alla pari nei loro confronti aiuta moltissimo. I ragazzi ci prendono come un esempio vicino a loro, in una sorta di peer education che ci aiuta a raggiungere lo scopo. Ricordo che una volta si sono stupiti del fatto che dei ragazzi giovani come noi avessero avuto la volontà di andare a parlare di queste cose nella loro classe, invece di usare il pomeriggio per fare acquisti al centro commerciale.

Green Education
I ragazzi di CAMBIAmenti durante uno dei loro laboratori nelle scuole.

Quali consigli vi sentite di dare alle nuove generazioni, per cercare di migliorare la condizione ambientale?

I consigli che cerchiamo di dare sempre sono generalmente riconducibili a due aspetti: il primo è proprio il nostro leitmotiv: avere la fiducia che cambiare è possibile, ci sono tante opportunità per farlo, ed è bello. Il fatto che il mondo sia in crisi non deve essere per forza una cosa negativa. Certo, diventare consapevoli di certi problemi fa paura, la situazione è davvero gravissima e certi meccanismi economico-sociali sono disgustosi, ma bisogna guardare il lato positivo: c’è tanto di buono di cui il mondo ha bisogno, tanto di buono che può essere fatto. È importante informarsi ed informare, parlare con i propri amici e confrontarsi, coltivare insieme le proprie emozioni, anche la rabbia e la paura, che sono semplicemente l’altra faccia della speranza!

Il secondo aspetto riguarda un’importante verità: nessuno di noi è Superman. Cerchiamo di essere molto onesti con i ragazzi. Nessuno di noi è un asceta: per quanto sappiamo bene che ogni nostra azione produce delle conseguenze sull’ambiente e sulle persone allo stesso tempo è qui che viviamo e siamo cresciuti. Ci sono delle routine che facciamo ancora fatica a cambiare nella nostra vita quotidiana, delle necessità delle quali abbiamo proprio bisogno in questo momento o delle abitudini che magari non ci piacciono ma a cui siamo particolarmente affezionati. E poi ci sono dei  meccanismi che proprio non siamo in grado di cambiare, che al momento sono fuori dalla nostra portata: è importante accettarlo senza smettere di impegnarsi per l’ambiente, senza perdere la fiducia e senza pensare che se non sei “ecologico al 100%” allora tanto vale non esserlo proprio. No! Ogni piccola cosa può fare la differenza e non bisogna perdere la motivazione. Non si può pretendere di scalare una montagna tutta insieme no? Un passo alla volta.

Non ci resta che augurarci, quindi, che guidati proprio dai piccoli passi proposti dai ragazzi di CAMBIAmenti, le nuove generazioni vengano rese sempre più partecipi del potere che hanno a loro disposizione e che riescano ad arrivare in cima a questa altissima montagna!

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Laureta in Lingue e attualmente iscritta alla facoltà di Comunicazione e Culture dei Media, cerca di compensare agli obblighi della vita da impiegata, dando sfogo alla sua più grande passione: la scrittura. Appassionata d'arte, cultura, letteratura e amante degli animali, è sensibile alle ingiustizie e ama il libero confronto

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