Un luogo d’altri tempi, senza luci né auto. Sark è una piccola isola britannica, situata nel canale della Manica. Casa per poco più di 600 abitanti, è stata nominata Dark Sky Island dall’International Dark Sky Association (IDA).
Sark, l’isola al buio
Sull’isola di Sark non esiste illuminazione pubblica artificiale. Per illuminare le strade, si utilizzano le fiaccole. Fatti questi presupposti, non sorprende dunque la decisione della Dark Sky Association- associazione internazionale che mira a contrastare l‘inquinamento luminoso – di insignire il luogo del titolo di Dark Sky Island nel 2011.
In tutto e per tutto protetta dall’eccesso di illuminazione, il luogo possiede, secondo la stessa definizione dell’IDA “una qualità eccezionale di notti stellate e un ambiente notturno che è specificatamente protetto per preservare il suo patrimonio scientifico, naturale, educativo, culturale e di fruizione pubblica”.
In risposta all’onorificenza, dopo un anno di lavori, nel 2015 è stato inaugurato il primo osservatorio realizzato grazie a una colletta fra gli abitanti. Ora dunque, grazie a un telescopio situato in una semplice costruzione in mezzo ai campi, sull’Isola di Sark esiste un luogo preposto ad ammirare il cielo.
Molti residenti locali e le imprese presenti in loco, inoltre, hanno modificato la loro illuminazione, in modo che la luce fosse schermata verso l’alto e non andasse a interferire in alcun modo con lo splendore degli astri.
Sark segue le orme del Galloway Forest Dark Sky Park, designato nel novembre 2009 è divenuto il primo “parco al buio” nel Regno Unito. Diversi altri parchi inglesi ne stanno peraltro seguendo l’esempio, tra cui Exmoor National Park e il Peak District National Park.
Sark, un passo indietro nel tempo
Sark è la più piccola delle quattro principali isole del Canale della Manica. E’ ubicata a circa 80 miglia al largo della costa meridionale dell’Inghilterra. Nonostante le piccole dimensioni, dispone di 40 chilometri di coste.
Per preservare la purezza dei suoi ecosistemi, sull’isola non sono ammessi mezzi a motore e non esistono strade asfaltate. Ci si sposta a piedi, in bicicletta o con carrozze trainate da cavalli. Anche la tecnologia è ridotta al minimo, attirando da tutto il mondo curiosi e turisti. O meglio, “astro-turisti” in cerca di un’esperienza indimenticabile.
[Immagine in apertura: @BBC Britain]
