Aquaman, al cinema è arrivato il supereroe ecologista fra terra e mare

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Aquaman, al cinema è arrivato il supereroe ecologista fra terra e mare ultima modifica: 2019-02-10T08:00:03+01:00 da Emanuel Trotto
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Il fatto

Artur Curry è il figlio di un guardiano del faro e di Atlanna, regina di Atlantide. Anni dopo, per le sue imprese in mare, si guadagna dai media il soprannome di “Aquaman”. Nello stesso momento suo fratellastro, Re Orm, intende unire tutti i regni degli Abissi. Vuole combattere una guerra contro l’umanità. Arthur dovrà fermarlo e ristabilire l’equilibrio fra i due Mondi…

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Il commento

In passato avevo già parlato di come il cinefumetto, il genere tanto amato e vituperato degli ultimi vent’anni, possa affrontare importanti tematiche. Per quanto ereditate dal fumetto di partenza. Non solamente tematiche individuali, ma anche collettive. Per esempio, Spider-Man è una storia di crescita, dall’adolescenza con i suoi primi turbamenti, alla prima età adulta con le sue incertezze. Il ciclo degli X-Men è una grande lezione contro il razzismo e la xenofobia. Hulk e Iron Man contro la guerra e i timori dell’avanzamento tecnologico-scientifico. Superman una riflessione sulla religione (a 30 anni scopre la sua vocazione di essere un simbolo e una guida). Quindi non solo tematiche individuali, ma anche sociali, e talvolta pure  ecologiche.

Ne avevamo parlato quando il personaggio era da introdurre nel (deludente) Justice League, di Aquaman e del suo interprete, Jason Momoa. Avevamo visto il suo impegno contro le compagnie petrolifere. Nello specifico la petizione contro la Dakota Access Pipeline nel Midwest degli Stati Uniti. Una iniziativa che non avrebbe fatto altro che causare un grave danno idrogeologico. E il suo supporto alla campagna Rezpect our Water. Ora, possiamo parlarne liberamente e individualmente perché è uscito da poco  al cinema il suo “stand-alone”, Aquaman,  per l’appunto, diretto da James Wan.

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Si tratta di una classica storia delle origini del personaggio che si dipana fra il passato e il presente. Aquaman è, al secolo, Arthur Curry, figlio di un guardiano del faro e di Atlanna, regina di Atlantide in fuga. Per questo sarà costretta, anzitempo, ad abbandonare la famiglia terrestre, per proteggerla. Arthur fin da bambino è in sintonia e riesce a comunicare con le creature marine. E le creature marine lo riconoscono come uno di loro da proteggere. Fin da ragazzo riceve una doppia educazione, umana e Atlantidea (in segreto) da Vulko, visir da sempre fedele alla sua regina. Perché Arthur, volente o nolente, è destinato per diritto di nascita ad essere il Re dei Sette Mari.

Il personaggio di Aquaman venne ideato nel 1941 da Mort Weisinger e Paul Norris. Le sue origini e le sue abilità variano costantemente a seconda delle testate e delle edizioni. Ciò che non cambia sono una forza e una resistenza pari a quella di Superman. Ma è proprio la capacità non solo di dominare l’acqua ma anche di comunicare con tutte le creature marine a essere il suo punto di forza. Anche se in passato questo personaggio è stato da sempre oggetto di sberleffi proprio per queste capacità, inutili al di fuori delle onde. Ma esse, seppur rese cinematograficamente più efficaci, non bastano.

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Il vero punto di forza di un qualsiasi cinecomic (o comunque di un qualsiasi film, fumetto o narrrazione) è la costruzione dell’antagonista. Egli, spesso, è l’esatto opposto dell’eroe. E può essere una persona molto vicina a lui, amico o consanguineo che sia. Nel nostro caso è Re Orm di Atlantide, fratellastro di Arthur. Come ogni antagonista è spietato ma, in qualche modo, si parteggia per lui. Con Orm è ancora più evidente in quanto il suo piano ha delle motivazioni fondate. Non intende muovere guerra alla “Superficie” perché avido di potere, ma bensì colmo di rabbia.

Egli è esasperato dalla mancanza di rispetto che l’uomo ha nei confronti del Mare. Prima di sferrare l’attacco decisivo, Orm decide di mettere davanti all’uomo le sue colpe. Scatena le maree, portando alla superficie sulle spiagge in tutto il mondo, relitti e tonnellate di rifiuti. Gli stessi che noi, sconsideratamente gettiamo. Quelle isole di spazzatura delle quali si mitizza e non si temono quasi. Le riteniamo lontane geograficamente dalla nostra sensibilità. Quella fonte di morte per migliaia di creature marine che ingeriscono la plastica o ci rimangono intrappolate, agonizzando lentamente.

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Orm vuole ricordare all’uomo, arretrato e arrogante, la consistenza delle sue colpe. E l’arrogante idea di utilizzare il mare come discarica e discount inesauribile. Dai pozzi di petrolio in fiamme, alle balene innocenti arpionate. Orm vuole che gli Abissi ingoino questa umanità. Così come l’Oceano ha ingoiato secoli addietro Atlantide e il suo popolo, altrettanto arrogante. E non esiterà a risvegliare le più ctonie creature marine a questo scopo. Quelle creature che l’uomo ha relegato nel mito dell’Oceano come luogo leggendario e misterioso. Come acqua che elargisce vita e morte.

E in tutto questo Arthur/Aquaman perché dovrebbe intervenire? Visto che l’esasperazione di Orm è comprensibile. Il compito di Aquaman come sovrano legittimo è portare l’Equilibrio. Perché Superficie ed Abissi non si distruggano a vicenda, in modi diversamente devastanti. Un messaggio estremamente condivisibile. Nella realtà non abbiamo un tridente che risolve i problemi. L’equilibrio con il Mare dobbiamo raggiungerlo con tanti piccoli passi, egualmente efficaci.

Scheda film

  • Regia : James Wan;
  • Soggetto : Will Beal, Geoff Johns, Will Ball dai fumetti DC di Mort Weisinger, Paul Norris;
  • Sceneggiatura : Will Beal, David Leslie Johnson – McGoldrick;
  • Interpreti: Jason Momoa (Arthur Curry/ Aquaman), Amber Heard (Principessa Mera), Willem Dafoe (Nuidis Vulko), Yahya Abdul- Mateen II (David Kane/Black Manta), Temuera Morrison (Thomas Curry), Nicole Kidman (Regina Atlanna), Patrick Wilson (Re Orm), Dolph Lundgren (Re Nereus),  Julie Andrews (voce Karaten), John Rhys-Davies (voce Re dei Brine);
  • Origine: USA, Australia 2018
  • Durata : 143′
  • Temi: CINEMA, MARE, INQUINAMENTO

Aquaman, al cinema è arrivato il supereroe ecologista fra terra e mare ultima modifica: 2019-02-10T08:00:03+01:00 da Emanuel Trotto

Nato a Biella nel 1989, si è laureato in Storia del Cinema presso il DAMS di Torino nel 2012, ha partecipato alla rassegna stampa per l’Università al 29, 30, 31mo Torino Film Festival e ha collaborato per il Festival CinemAmbiente 2014. Collabora per diversi blog di cinema e free culture (Il superstite) e associazioni artistiche (Metropolis). Ha diretto due cortometraggi: E Dio creò le mutande (2011), All’ombra delle foglie (2012).

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