Oggi 2 febbraio è il World Wetlands Day, la Giornata Mondiale delle Zone Umide. Una data non scelta a caso per celebrare questi ecosistemi ad elevatissima biodiversità. Risale infatti al 2 febbraio 1971 la Convenzione di Ramsar, che ha permesso di identificare le più importanti aree umide mondiali.
Cosa sono le zone umide: le funzioni
La Convenzione di Ramsar definisce come “zone umide”, «le paludi e gli acquitrini, le torbe oppure i bacini, naturali o artificiali, permanenti o temporanei, con acqua stagnante o corrente, dolce, salmastra, o salata, ivi comprese le distese di acqua marina la cui profondità, durante la bassa marea, non supera i sei metri». Ma quali sono le funzioni di questi ambienti?
Le zone umide sono ricchissime fonti di biodiversità. Si stima che da questi ecosistemi dipenda circa il 12% delle specie animali totali, che diventano il 40% aggiungendo quelle vegetali. Quasi il 50% delle specie di uccelli presenti in Italia sono legate proprio alle aree umide, che costituiscono anche un rifugio temporaneo per un numero straordinario di uccelli migratori.
Questi ambienti si comportano come delle spugne giganti, assorbendo l’acqua delle precipitazioni e immagazzinandola. Le aree umide forniscono quindi acqua potabile, ma non solo. Producono il 24% del cibo del pianeta, poiché sono utilizzate per l’irrigazione delle colture e per alimentare pesci e molluschi.
Le zone umide sono enormi serbatoi di stoccaggio di CO2 e svolgono un ruolo primario nella depurazione delle acque. Assorbono le sostanze chimiche, filtrano gli inquinanti e sconfiggono batteri pericolosi.
Non ultimo, le aree umide sono luoghi di grande bellezza naturalistica, visitabili in ogni stagione dell’anno. Un vero Paradiso per i birdwatcher, che in questi spazi possono ammirare e immortalare nei loro scatti uccelli di raro splendore.
Zone umide, ecosistemi tra i più a rischio
Le zone umide sono una risorsa. Sfortunatamente, però, sono sempre più a rischio. Circa due terzi delle aree umide europee sono scomparse negli ultimi cinquant’anni. Quelle che restano sono costantemente minacciate dall’attività antropica e dagli effetti del cambiamento climatico.
Il 2 febbraio ci ricorda che occorre agire con determinazione per poter tutelare ciò che nel mondo resta ancora delle zone umide. Ciascuno di noi può contribuire, diffondendo innanzitutto la consapevolezza di quanto questi habitat siano vitali per la salute del pianeta.
[Cover Image: Vignetta di Emiliano Bruzzone – Lo Scherzatore caricaturista]