Non c’è più tempo, il nuovo libro di Luca Mercalli racconta come reagire agli allarmi ambientali

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Non c’è più tempo, il nuovo libro di Luca Mercalli racconta come reagire agli allarmi ambientali ultima modifica: 2019-01-28T08:00:17+01:00 da Davide Mazzocco
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Denunce e analisi ma anche proposte e buone pratiche nel libro del climatologo edito da Einaudi

Non c’è più tempo è l’impattante titolo del libro edito da Einaudi che raccoglie dieci anni di interventi di Luca Mercalli sul clima, sulla salute della Terra e sulle buone pratiche per chi non si vuole arrendere alle catastrofi presenti e future.

L’economia lineare alimentata dalle risorse fossili e sostenuta da lobby e governi perpetua comportamenti collettivi che spingono il genere umano verso il punto di non ritorno: la questione non è più evitare la catastrofe ma mitigarne gli effetti. L’uomo muove più suolo dell’erosione di fiumi e ghiacciai, deforesta, estingue specie animali, sovrasfrutta la fauna ittica, inquina l’aria, l’acqua e il suolo con 140mila sostanze chimiche di sintesi, altera i cicli dell’azoto, del fosforo e del carbonio, acidifica gli oceani e cambia il clima in maniera irreversibile eppure l’informazione su questi processi di autodistruzione continua a essere deficitaria.

La raccolta di articoli di Mercalli prende in rassegna tutte le principali questioni ambientali della contemporaneità con uno stile agile, brillante e divulgativo. Macro e micro si alternano senza soluzione di continuità: accanto alle buone pratiche a cui ognuno di noi può abituarsi vengono sottolineate le responsabilità della politica. Se è giusto non lasciar correre l’acqua dal rubinetto quando ci laviamo i denti è altrettanto doveroso che venga posto un limite all’utilizzo selvaggio delle risorse idriche da parte di industria e agricoltura.

non c'è più tempo luca mercalli

 

Le pagine di Mercalli invitano a unire i puntini, a non fermarsi agli slogan proposti dalla cultura dominante che marginalizza le emergenze ambientali costruendo priorità di cartapesta. Pensiamo ai migranti. I politici ci parlano dei barconi che navigano dall’Africa verso l’Europa mediterranea, non di cosa avviene dove tutto inizia. I costruttori di muri e i chiuditori di porti non ci dicono che “siccità ed eventi estremi danneggiano la produzione agricola e devastano i territori, e l’ascesa del livello dei mari per via della fusione dei ghiacci polari minaccia i Paesi a bassa quota come gli atolli corallini”, non entrano nel merito dei “problemi che spingono le popolazioni a cercare condizioni di vita migliori e generano milioni di profughi climatici”.

Non c’è più tempo è anche un libro fatto di numeri che ci sbattono in faccia verità difficili da digerire: per esempio che il boom dei voli low cost sta avendo un impatto ecologico devastante o che stiamo consumando il suolo che ci deve nutrire a ritmi sempre più insostenibili.

Mercalli Latouche
Luca Mercalli insieme a Serge Latouche durante un incontro al Centro Studi Sereno Regis

Fra le pieghe del racconto compaiono anche i personaggi che con la loro lungimiranza hanno segnato la storia dell’ambientalismo: Aurelio Peccei, il primo a intravvedere i limiti dello sviluppo, Alexander Langer e Hans Jonas che quarant’anni fa intuì come soltanto una “ecodittatura” avrebbe potuto salvare la razza umana dall’estinzione. Il messaggio del filosofo tedesco è rimasto inascoltato e anche l’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco si è infranta contro la refrattarietà della società contemporanea a riflettere sul futuro, più o meno prossimo.

In epoca di rigurgiti oscurantisti e di negazionismo per ignoranza o interesse un libro come quello di Mercalli è importante per mantenere alta l’attenzione su temi che dovrebbero essere prioritari nel dibattito pubblico ma che troppo spesso sono subordinati alle urgenze che arrivano alla pancia dell’elettorato.

A più riprese Mercalli lamenta il disinteresse e il disimpegno delle nuove generazioni ormai assuefatte all’idea che nulla possa essere fatto per cambiare radicalmente le cose. Intanto “il tempo utile scorre via, e la società si distrae con altri temi, del tutto marginali eretti a fondamentali”. E così se da una parte Mercalli è riuscito a comunicare le tematiche ambientali sui mezzi di informazione ricevendo gratificanti feed back da lettori o telespettatori convinti dalle sue proposte a isolare la propria casa, a installare i pannelli solari o a coltivare un orto, dall’altra i suoi sforzi non sono riusciti a far maturare “aggregazioni sociali numericamente in grado di spostare il corso delle cose”.

Coerentemente con lo stile che lo caratterizza in televisione, nelle conferenze e sulla stampa, Mercalli non si limita a una pars destruens di denunce e problemi ma fornisce ai lettori di Non c’è più tempo una pars construens con consigli, soluzioni e buone pratiche.

[Foto Davide Mazzocco, cover di Eleonora Anello]

Non c’è più tempo, il nuovo libro di Luca Mercalli racconta come reagire agli allarmi ambientali ultima modifica: 2019-01-28T08:00:17+01:00 da Davide Mazzocco
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Giornalista e saggista, ha scritto di ecologia, ambiente e mobilità sostenibile per numerose testate fra cui Gazzetta, La Stampa Tuttogreen, Ecoblog, La Nuova Ecologia, Terra, Narcomafie, Slow News, Slow Food, Ciclismo, Alp ed ExtraTorino. Ha pubblicato numerosi saggi fra cui “Giornalismo online”, “Propaganda Pop”, "Cronofagia" e "Geomanzia".

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