#bastagabbie: 30.000 firme per cambiare la vita delle galline ovaiole. Animal Equality svela l’orrore

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#bastagabbie: 30.000 firme per cambiare la vita delle galline ovaiole. Animal Equality svela l’orrore ultima modifica: 2018-09-24T08:00:39+02:00 da Barbara Pignataro
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Non restare indifferente, firma ora! Dopo l’inchiesta Il Vero Prezzo delle Uova,  ora la petizione #bastagabbie: 30.000 firme per chiedere l’ intervento del Parlamento Europeo e vietare le gabbie in Italia.  Per Enrico Moriconi,  garante dei diritti degli animali della regione Piemonte, è l’ unica speranza.

#bastagabbie. Galline ovaiole infestate da acari rossi. Ph credits: Animal Equality
#bastagabbie. Galline ovaiole infestate da acari rossi. Ph credits: Animal Equality

Carcasse, parassiti e topi nell’ allevamento degli orrori. É quanto emerge dall’ultima investigazione sulle condizioni di vita  negli allevamenti delle galline ovaiole in Italia. Animal Equality, in collaborazione con la redazione cronaca del Tg2 è tornata a visitare uno stabilimento nel Mantovano, dove  la situazione, dalla precedente inchiesta Il Vero Prezzo delle Uova, non è cambiata.

Da qui l’esigenza  di chiedere l’intervento dell’Europa affinché in Italia vengano applicate normative a tutela della vita degli animali. 15.007 persone hanno già firmato la petizione #bastagabbie, ultima speranza per avere un cambiamento in breve tempo. Nell’attesa di una rivoluzione in termini di abitudini alimentari, strategie aziendali e rispetto degli animali.

«In questo campo l’orizzonte è l’Europa, dopo aver raccolto 30.000 firme apriremo il dibattito per ottenere dei risultati» dichiara  Enrico Moriconi garante dei diritti degli animali del Piemonte, esperto in materia di salute e sicurezza alimentare in Italia. «In un Paese come l’Italia dove manca la sensibilità verso gli animali, l’attenzione alimentare e la paura delle malattie,  nel lungo processo industriale ed economico di allineamento di qualità e prezzo con il mercato dei prodotti biologici, confidiamo nella petizione».

A lui abbiamo chiesto chiarimenti, dopo la diffusione delle immagini dell’inchiesta, sulle conseguenze  per gli animali e per i consumatori, della scarsa igiene e della presenza di acari rossi sulle galline e sulle uova.

#bastagabbie. Una firma per dire no alle gabbie negli allevamenti.
#bastagabbie. Una firma per chiedere di abolire le gabbie negli allevamenti.

Enrico Moriconi, quanto vale una gallina oggi? Molto poco…

«Il ciclo produttivo di una gallina è di 14/16 mesi e da questo deriva il suo basso valore di mercato, anzi di vita». Sedici mesi in gabbia con spese di gestione ai minimi termini. «Dunque nessuna cura dell’igiene dell’ambiente e della salute degli animali, non vale la pena per 16 mesi di utilità». Conseguenze di questa politica sono galline infestate dagli acari e uova contaminate.

Anemia, debolezza e perdita di piume sono le conseguenze della presenza di acari sulle galline, che le ricoprono  completamente e si nutrono del loro sangue. Impossibilitate a proteggersi da sole intrappolate in gabbia una contro l’altra, le galline soffrono fino a morire. Le loro carcasse restano lì con le superstiti.

Gli acari rossi sulle uova, grazie al guscio poroso transitano all’interno portando germi e batteri nell’alimento che finisce direttamente nelle dispense e nell’organismo dei consumatori.

In gabbia sono negati tutti i bisogni etologici delle galline, chi si nutre di prodotti derivati da animali deve considerare che dalle sue scelte discendono le conseguenze anche per la vita degli animali.

«Il miglioramento della vita degli animali non può avvenire se non attraverso la forte riduzione dei consumi di prodotti animali e derivati dagli animali perché se c’è una richiesta fortissima di questi alimenti, gli allevamenti senza gabbia non potrebbero garantire questa produttività. Quindi è indispensabile un cambiamento di stile di vita degli umani».

Parlando di sicurezza alimentare, per i consumatori le immagini diffuse non sono un deterrente?

«La paura per la salute non è sufficiente. Faccio l’esempio delle sigarette, mettono sulle confezioni delle immagini terribili, ma chi fuma continua e raramente smette per quello» conclude Moriconi.

Sicuramente un cambiamento nelle abitudini alimentari è in atto così come sono numerose  le campagne di sensibilizzazione al riguardo, ma il processo evolutivo socio-culturale italiano è lento e dall’esito finale incerto. Non  così rivoluzionario da eliminare completamente gli alimenti animali e derivati dagli animali dalle tavole italiane. Si punta alla riduzione dei consumi.

#bastagabbie. Sicurezza alimentare, uova e batteri
#bastagabbie. Sicurezza alimentare, uova e batteri

#bastagabbie: economicamente parlando, strategie e soluzioni?

La diminuzione della merce, indispensabile per mettere fine alle crudeltà sulle galline ovaiole, innescherebbe in ogni caso un aumento dei costi quindi l’auspicio è che ci si orienti unicamente su prodotti biologici. «Una soluzione possibilissima – prosegue Moriconi –  però bisogna che tutte le parti della società, dai cittadini a chi deve prendere le decisioni, lo comprendano». Un indirizzo da applicare gradatamente, in un comparto che riguarda miliardi di polli, di bovini e di suini è chiaro che un cambiamento immediato sarebbe impossibile.

Le galline ovaiole in Italia sono circa 42 milioni e il 65% di esse vive in gabbia. Le loro condizioni di vita non rispecchiano l’animo di tanti cittadini italiani che chiedono attraverso la campagna #bastagabbie di porre fine alle crudeltà emerse dall’inchiesta.

Al Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Gian Marco Centinaio viene chiesto di abolire l’utilizzo delle gabbie negli allevamenti italiani e di portare in Parlamento questa  urgente discussione. Ai cittadini italiani viene chiesta una firma in sostegno delle galline ovaiole.

Potete firmare cliccando qui.

[Ph. Credits Animal Equality]

#bastagabbie: 30.000 firme per cambiare la vita delle galline ovaiole. Animal Equality svela l’orrore ultima modifica: 2018-09-24T08:00:39+02:00 da Barbara Pignataro
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#bastagabbie: 30.000 firme per cambiare la vita delle galline ovaiole. Animal Equality svela l’orrore ultima modifica: 2018-09-24T08:00:39+02:00 da Barbara Pignataro

Romana, ama il mare e per questo vive a Ladispoli. Alla ricerca del benessere attraverso il cibo e la natura. Vegetariana. Giornalista pubblicista e speaker radiofonica per passione. Come può partecipa alla presentazione di libri e racconta la sua esperienza di viaggio con l'autore. Esperta di web marketing ed eventi. Ama condividere le scoperte quotidiane, dall'alternativa naturale per il mal di denti alla cena di questa sera.

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