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Quando il paradiso crolla: le due facce dello Sri Lanka

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Quando il paradiso crolla: le due facce dello Sri Lanka ultima modifica: 2018-07-19T08:00:38+02:00 da Claudia Zangarini
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Lo Sri Lanka è una terra dalle molteplici contraddizioni. Meta perfetta per chi vuole avvicinarsi alla cultura del Subcontinente indiano. Negli anni, dopo la guerra civile che l’ha letteralmente dilaniata, il turismo è aumentato e ormai a tutti è accessibile quella che è definita la Lacrima dell’India.

Paesaggi meravigliosi, templi magnifici, piantagioni di tè, sorrisi e spiritualità viaggiano parallelamente e in netto contrasto con quello che si può definire il lato oscuro dell’isola.

Sri Lanka: spiaggia di Trincomalee il duro lavoro dei pescatori
Spiaggia di Trincomalee  e il duro lavoro dei pescatori

L’illusione di un benessere che crea malessere

In realtà l’inquinamento sta annientando l’isola. E questo è il problema quando l’occidente si impone prepotentemente con la sua cultura consumistica per business, invadendo territori con falsa ricchezza pagata a caro prezzo. Un prezzo molto più alto di quello che si possa pensare. La mancanza di un’educazione su come affrontare in particolare lo smaltimento dei rifiuti, sta ledendo persone, il territorio, il mare, gli animali. La stessa cultura del territorio.

Sri Lanka
La città di Kandy

Non è neanche di un anno fa la notizia di come una montagna, letteralmente, di rifiuti si sia abbattuta su una baraccopoli nei pressi della capitale Colombo, con conseguenze immaginabili.

Elefanti e pescatori in balia dei rifiuti

L’emergenza si estende con effetti gravissimi anche per la vita di animali e di persone. L’allarme lanciato per salvare gli elefanti, uno degli animali sacri del luogo, che vivono nei pressi di una discarica a cielo aperto nel centro dell’isola e che si cibano di rifiuti e plastica sta facendo il giro del mondo. Per non parlare del mare, che sputa rifiuti che riempiono le reti di pescatori molto più del pesce.

Il poco pescato di pesci e plastica
Il pescato di pesci e plastica

Lo Sri Lanka è una meta imperdibile per chi ama viaggiare. E c’è chi sta tentando il tutto per tutto per portare un’ecologia sostenibile, basti pensare che qui nasce la carta ecologica fatta con cacca di elefante. È quindi fondamentale per chi ha rispetto dell’ambiente approcciarsi in modo consapevole a questa terra, conoscendone anche i lati, per così dire “deboli”, affrontando l’esperienza con la prospettiva di contribuire a non aggravare la situazione delicata di un piccolo e meraviglioso ecosistema che il tempo potrebbe definitivamente rompere.

Credits photo @clodez

Quando il paradiso crolla: le due facce dello Sri Lanka ultima modifica: 2018-07-19T08:00:38+02:00 da Claudia Zangarini
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Quando il paradiso crolla: le due facce dello Sri Lanka ultima modifica: 2018-07-19T08:00:38+02:00 da Claudia Zangarini

Nata a Torino nel 1982, manifesta velleità artistiche fin dai 3 anni con imitazioni documentate di Simon Le Bon. Negli anni non è diventata la front man di nessun gruppo pop ma ha studiato canto, recitazione, fotografia e un sacco di altre cose perché le piace studiare, punto. Finito il liceo artistico tra un’esperienza e l’altra si laurea prima in Cinema e poi in Teatro Sociale Comunità, lavorando sopratutto in contesti psichiatrici. Ama immergersi nella natura e cerca di fare dei suoi viaggi delle esperienze da poter raccontare con parole e immagini. È la scrittura infatti il suo grande amore e questo, l’ha portata oggi, a vivere sopratutto di giornalismo e comunicazione.

2 Commenti

  1. Bellissimo articolo Claudia: l’attenzione ai temi ambientali dovrebbe essere messa più spesso ai primi posti.
    Dei miei viaggi in India conservo ricordi di meraviglia e di dolorosa contraddizione interna e, tra questi ricordi, mi sovviene l’aver definito Mumbai come “un grande immondezzaio colorato”.
    Lo Sri Lanka mi manca.. grazie per questa breve immersione tra bellezza e consapevolezza.

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