Yulin: la città degli orrori. Torna il festival dedicato alla carne di cane in Cina, l’Associazione Animalisti Italiani Onlus protesta per interrompere la barbarie che l’evento rappresenta. Anche Tiziano Ferro sostiene la causa. Il video-appello su Instagram.
Paese che vai, usanze che trovi? Non in questo caso. In Cina ogni anno vengono torturati, uccisi e macellati oltre 25.000 cani e, in occasione del solstizio d’estate, a Yulin si svolge il Festival della Carne di Cane.
In questa occasione oltre 10.000 cani vengono macellati per essere degustati in ogni salsa nella convinzione che porti fortuna e vigore sessuale. Una strage.
Gli animalisti italiani hanno protestato davanti all’ambasciata cinese a Roma giovedì 21 giugno e chiesto il loro sostegno per fermare l’ ingiustificata violenza nei confronti dei cani e l’inciviltà che mangiarli rappresenta.
L’Italia dice stop a Yulin e Tiziano Ferro in un video diffuso su Instagram invita a sostenere la protesta anche oltre il 30 giugno, data in cui il festival volgerà al termine.
Neanche le tante persone che ogni anno muoiono di malattie, come la rabbia, fermano una tradizione così fortemente radicata nella cultura cinese. É datato 2009 il primo Festival della Carne di Cane.
Non solo carne canina, anche i gatti sembrano essere una prelibata pietanza nella Regione Autonoma di Guangxi Zhuang in Cina e l’Associazione Animalisti Onlus non è la sola a diffondere la cultura della non violenza sugli animali.
Wwf e World Animal Protection così come tante anime sensibili denunciano sempre più gli abusi sugli animali. Senza distinzione tra animali domestici e animali che vivono allo stato brado.
Cosa ne pensano i cinesi della carne di cane?
Le nuove generazioni hanno un’elevata sensibilità riguardo la tutela e i diritti degli animali e per loro il consumo di questa carne può considerarsi remoto, tuttavia l’attenzione si sposta sulle tradizioni cinesi.
Molti cinesi infatti temono l’eccessiva occidentalizzazione e la perdita d’identità di un popolo fortemente legato alle tradizioni. Nonostante ciò tanti sono gli attivisti locali che, già dall’edizione 2014 del festival, intervengono e portano in salvo più esemplari possibili.
Gli amici a quattro zampe, e vale per tutto il regno animale, non si torturano né tanto meno si mangiano. Può ritenersi una responsabilità collettiva fare in modo, con tutte le azioni possibili, che in Cina venga vietato il consumo della carne di cane.