Ground War: campi da golf e tumori letali. In anteprima mondiale a CinemAmbiente un film che collega l’incollegabile

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Ground War: campi da golf e tumori letali. In anteprima mondiale a CinemAmbiente un film che collega l’incollegabile ultima modifica: 2018-05-26T08:21:46+02:00 da Valentina Tibaldi
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Cosa può esserci di più piacevole, rilassante e apparentemente innocuo di una partita di golf immersi nel verde? Lì dove i prati si estendono a perdita d’occhio, e gli alberi fanno da cornice a un’ambientazione che sembra idilliaca e perfetta. Troppo perfetta. Lo mostra e dimostra Ground War, documentario del canadese Andrew Nisker, mettendo in relazione l’uso di pesticidi utilizzati per la manutenzione dei circuiti con l’insorgere di tumori letali. E improvvisamente, il verde del green non è più così green.

GroundWar_fiori

Gli interrogativi posti da Andrew Nisker, filmaker canadese già autore dell’originale e irriverente Dark Side of the Chew, sono quanto mai pressanti. Perché questa volta, il regista ha un motivo personale per indagare su una questione poco dibattuta, ma dai risvolti deleteri sulla salute e sull’ambiente: la morte di suo padre in seguito a un tumore del sangue.

Si chiama Non-Hodgkins Lymphoma e ha sottratto all’affetto dei suoi cari un uomo attivissimo, promotore della vita sana e amante degli sport all’aria aperta. Un uomo che, per cinque giorni a settimana per quarant’anni filati, ha giocato a golf. Impossibile, per Andrew, non chiedersi come abbia potuto ammalarsi. Soprattutto nel momento in cui scopre che questo particolare tipo di cancro può essere causato da una prolungata esposizione ai pesticidi. Ground War nasce, appunto, da qui.

Con mia sorpresa, la mia ricerca mi ha riportato nel mondo del golf” ha spiegato il regista. “In questo mondo di buche bianco perla e di green che, alla vista e al tatto, sembrano velluto, ho scoperto che questi spazi verdi sono tutt’altro. La perfezione dei campionati mondiali richiede l’uso di pesticidi”.

GroundWar_dente di leone

Dove sono finiti i denti di leone? si chiede guardando quelle distese senza fiori o erbacce. Una vera e propria lotta agli infestanti, senza quartiere e senza regole, in Canada e non solo. Ci sono circa 34.000 campi da golf nel mondo e pochi, pochissimi non utilizzano pesticidi.

Ground War rivela, d’altra parte, quanto poco si sa sulle complesse cause del cancro. Quanti sono i nodi da sciogliere, e quanti i motivi per combattere. Durante il suo “viaggio”, Andrew scopre gli effetti agghiaccianti di un inquietante, onnipresente componente chiamato 2-4 D.

Incontra gli attivisti di un movimento contro l’uso di pesticidi nei prati, sui campi da gioco, nei parchi pubblici del Quebec. Una protesta che ha dato i suoi frutti, portando a bandire a livello provinciale questo tipo di prodotti chimici per la prima volta in Canada. Tuttavia, anche in questo caso, il divieto non include i campi da golf.

GroundWar_campo da golf

Eppure, le alternative esistono. Il Vineyard Golf Club sull’isola di Martha’s Vineyard pone le basi per una drastica riduzione dell’impatto dei campi da golf sugli ecosistemi e sulla salute. Chi si occupa della cura del circuito, lo fa utilizzando esclusivamente metodi naturali. Dall’aceto bianco, al detergente biologico, al rilascio nel suolo di microscopici vermi, capaci di regolare la proliferazione delle larve che rovinano il terreno da gioco.

Anche l’Italia, dal canto suo, si distingue per una crescente attenzione all’impronta ecologica dei campi da golf. Il progetto BioGolf, promosso dalla Federazione Italiana Golf insieme a Federparchi, Fondazione Univerde, Golf Environment Organisation, e Legambiente, è nato infatti con l’intento di fornire un’alternativa più sostenibile e meno impattante al mondo del golf.

GroundWar_soffione

E allora, perché non abbandonare la chimica a fronte dei comprovati rischi e forti di un puro e sacrosanto principio di precauzione? In questa guerra del suolo, a dispetto delle lobby negazioniste e dei miliardi in ballo, non è possibile rinunciare a una perfezione artefatta in favore di pratiche indubbiamente più sane e salutari? Come si chiede lo stesso Nisker: “i golfisti possono imparare a tollerare qualche erbaccia?”.

Ground War sarà proiettato, in anteprima mondiale, a CinemAmbiente 2018. L’appuntamento, da segnare in agenda, è per venerdì 1° giugno 2018, alle ore 22:30, presso il Cinema Massimo di Torino.

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Lettrice accanita e scrittrice compulsiva, trova in campo ambientale il giusto habitat per dare libero sfogo alla sua ingombrante vena idealista. Sulla carta è laureata in Lingue e specializzata in Comunicazione per la Sostenibilità, nella vita quotidiana è una rompiscatole universalmente riconosciuta in materia di buone pratiche ed etica ambientale. Ha un sogno nel cassetto e nella valigia, già pronta sull’uscio per ogni evenienza: vivere di scrittura guardando il mare.

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