La foresta di Bialowieza in Polonia è in pericolo: ecoterrorismo o ecologismo?

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La foresta di Bialowieza in Polonia è in pericolo: ecoterrorismo o ecologismo? ultima modifica: 2018-04-11T08:00:19+02:00 da Barbara Pignataro
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A pochi giorni dal verdetto dell’Unione europea sul mancato rispetto delle regole da parte  della Polonia in campo forestale, ripercorriamo la storia della foresta di Bialowieza. Non una memoria puramente celebrativa, bensì una memoria viva e vigile sul futuro.

Era il 2016 quando gli ambientalisti di tutta Europa, le ONG e parte della popolazione polacca denunciarono unanimi al mondo il disboscamento selvaggio ai danni dell’antica foresta di Bialowieza. Sopravvissuta a due guerre mondiali, ai tentativi d’intervento dell’uomo e ai cambiamenti climaticila foresta era nuovamente in pericolo.

Tutto ebbe inizio quando…

Jan Szyszko, professore di scienze forestali e autore di numerose pubblicazioni scientifiche sull’uso delle risorse naturali e dell’ecologia, in qualità di Ministro dell’Ambiente modificò la legge sulla conservazione della natura e la legge sulle foreste.

La legge Szyszko ha  liberalizzato nel 2016 il disboscamento in Polonia ai danni dell’antica foresta di Bialowieza. La legge fu adottata massicciamente fino a maggio del 2017 quando, contestata dall’opinione pubblica e dall’Unione europea, fu modificata.

Nella primordiale foresta di Bialowieza, patrimonio Unesco e Sito Natura 2000 tanti alberi sono stati abbattuti. La Corte di giustizia dell’Unione europea, chiamata a intervenire e penalizzare il governo polacco, a febbraio 2018 si è espressa: «La Polonia con il disboscamento della foresta di Bialowieza ha infranto le leggi di protezione della natura dell’Unione europea». Attesa nel mese di aprile 2018 la decisione definitiva.

La foresta di Bialowieza, ultimo esempio di natura selvaggia

Situata al confine tra Polonia e Bielorussia, è quel che resta in Europa di una originaria foresta dopo l’Era glaciale. Dichiarata patrimonio Unesco e considerata come Bird Area importante da Birdlife International, la foresta di Bialowieza è un sito inestimabile di biodiversità.  1500 kmq ospitano alberi tra i più alti d’Europa e fauna di ogni tipo: 20.000 animali tra lupi, linci e castori che vivono in libertà con uccelli come il picchio tridattilo, insetti rari e invertebrati.

È la casa del bisonte europeo: da 12 esemplari sopravvissuti a due guerre mondiali oggi sono presenti nella foresta ben 800 bisonti, grazie alla cura e alla tenacia del popolo polacco. La foresta di Bialowieza combatte e resiste all’ennesima battaglia e non  da sola.

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Biodiversità

Attivisti Greenpeace, popolazione, ecologisti e Wwf si schierano a tutela  del patrimonio forestale della Polonia minacciato dall’ascia umana

A denunciare ciò che accadeva in Polonia, in primis gli scienziati locali e la popolazione che in questo tratto di natura vivono e da lei traggono sostentamento attraverso il turismo. Da Cracovia parte un’ondata di proteste pacifiche e si diffonde per tutto il Paese.

Significativa l’iniziativa di Cecylia Malik. L’artista ecologista polacca nel 2017 ha fondato il gruppo le madri polacche sui ceppi. Le mamme si sono lasciate fotografare mentre allattano i loro bambini nel bosco, tra le foglie e i tronchi degli alberi recisi.

Le madri polacche sui ceppi hanno sottolineato, con un gesto tra i più naturali, la loro preoccupazione riguardo il futuro della loro Terra e dei loro bambini. «Gli alberi sono importanti per il futuro dei nostri figli – hanno dichiarato – stanno per aria pulita, suolo incontaminato e forniscono una lezione di scienze gratuita».

Vivere nel verde
Vivere nel verde

Queste donne sognano una vista verde dalle finestre, un’amaca e un picnic sotto un albero e chiedono una modifica immediata di una legge che permette l’abbattimento incontrollato degli alberi. Le loro foto nel 2017 hanno fatto il giro del mondo e hanno contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica verso la protezione della natura.

Con loro si sono schierati: Greenpeace Polska, Wwf, ambientalisti e scienziati internazionali, contrari alla gestione della parte non protetta della foresta di Bialowieza.  Allarmati dalla dichiarazione di Janusz Sowa, presidente del consiglio scientifico forestale polacco: «Esiste solo un metodo per la gestione delle foreste: un’ascia», hanno chiesto aiuto all’Ue per fermare le autorità polacche, accusate di non proteggere l’antica foresta.

disboscamento selvaggio
Disboscamento selvaggio

I perché della Legge Szyszko

Il governo polacco ha dichiarato ufficialmente che il disboscamento della foresta si è reso necessario per l’avvenuta infezione degli abeti rossi da parte di un insetto: il bostrico infestante. Un piccolo coleottero che intacca la corteccia dell’abete rosso e ritenuto devastante per la foresta. Gli alberi abbattuti, inoltre, non si troverebbero nella fascia protetta della foresta designata patrimonio Unesco, ma intorno. La malattia degli alberi è veritiera, ma la motivazione alla base della legge Szyszko non convince, così come spaventano le conseguenze. I motivi alla base delle proteste degli ambientalisti sono molteplici.

taglialegna nel bosco
Taglialegna nel bosco

Coleottero o taglialegna la vera minaccia? 

Opinione diffusa è che l’infezione degli abeti rossi sia un alibi per abbattere gli alberi sani, considerando l’albero per il suo potenziale commerciale. Poco rassicuranti le parole espresse dal ministro dell’ambiente Jan Szyszko: «L’uomo non ha solo il diritto, ma il dovere di utilizzare le risorse naturali». Lo stesso ministro trova nella legge sulla conservazione della natura un ostacolo per il progresso del suo Paese.

La sua legge di fatto crea vantaggio per gli imprenditori immobiliari, liberi di abbattere gli alberi nei loro terreni, e regala ai taglialegna antichi alberi grandi e sani: dai 40mila metri cubi previsti in precedenza a oltre 180mila metri cubi di legno con la nuova legge. Se da un lato il ministro dell’ambiente polacco pensa che realmente il disboscamento sia necessario per salvare la foresta, scienziati locali e internazionali hanno un’altra opinione.

Bostrico infestante dell'abete rosso
Bostrico infestante dell’abete rosso

I coleotteri sono utili per l’ecosistema forestale

Rafal Kowalczyk, direttore del Mammal Research Istitute polacco, sostiene che l’epidemia di coleotteri è una risposta naturale della natura ai cambiamenti climatici, un processo che ne velocizza l’adattamento. Non solo, la biodiversità presente nella foresta di Bialowieza esiste grazie al legno morto degli abeti rossi.

Ne è convinta anche Diana Six, considerata una dei maggiori esperti dei ‘saccheggiatori’ di cortecce del mondo: il legno morto e in decomposizione è vita per tante specie presenti nella foresta, a partire dal picchio tridattilo che ne è ghiotto. Motivo per il quale il disboscamento attuato in Polonia è ritenuto un vero atto vandalico.

Si domandano inoltre la ragione di distruggere un così grande patrimonio dell’umanità, quando la Polonia è ricca di piantagioni commerciali e Bialowieza rappresenta appena il 5%. Non solo, è meta turistica e opportunità occupazionale di notevole valore per la Polonia, che verte allo sviluppo economico. Al ministro dell’ambiente interessa solo il commercio del legname per raggiungerlo?

La foresta di Bialowieza: ecoterroristi o ecologisti?

Con l’aumentare degli alberi abbattuti, anche i toni sul caso foresta, si amplificano tanto da diventare una questione ideologica. Non si tratta dell’opinione di un’imprenditore opportunista contro quella degli ambientalisti ‘a tutti i costi’, si è arrivati a   parole di odio e razzismo pronunciate anche dalle istituzioni.

“Parassiti da annientare” gli ambientalisti, classificati come neo comunisti-atei, contro rappresentanti di governo cattolici che sottomettono la Terra, ispirati dal libro della Genesi.

The Polish Mothers at the Felling. Foto di Tomasz Wiech
The Polish Mothers at the Felling. Foto di Tomasz Wiech

Chi vuole veramente proteggere la foresta? In quei giorni di delirio, teorie e paure per la sopravvivenza del patrimonio forestale in Polonia il gruppo delle Mamme polacche sui ceppi si è recata a Roma da Papa Francesco, con in braccio i bambini e i tronchi d’albero. A conferma della loro volontà di protezione in quanto madri della foresta di Bialowieza, divenuta simbolo per tutta l’Europa di una scelta di cambiamento

Barbara Pignataro

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Romana, ama il mare e per questo vive a Ladispoli. Alla ricerca del benessere attraverso il cibo e la natura. Vegetariana. Giornalista pubblicista e speaker radiofonica per passione. Come può partecipa alla presentazione di libri e racconta la sua esperienza di viaggio con l'autore. Esperta di web marketing ed eventi. Ama condividere le scoperte quotidiane, dall'alternativa naturale per il mal di denti alla cena di questa sera.

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