L’erborista è un professionista in grado di coltivare, raccogliere e commercializzare piante officinali.
Questa figura rischia di scomparire a causa degli ultimi sviluppi legislativi.
L’erborista è una figura professionale istituita in Italia con la legge 99 del 1931. Un recente decreto legislativo (“Disciplina della coltivazione, della raccolta e della prima trasformazione delle piante officinali”, Disegno di Legge n. 3864) rischia di abrogare del tutto questa legge facendo scomparire tale categoria di professionisti.
Come diventare erborista
Per accedere a questa categoria professionale occorre seguire una specifica formazione accademica. Un percorso possibile è quello di conseguire una laurea triennale in Tecniche Erboristiche.
Solo acquisendo specifiche competenze è possibile procedere alla preparazione di miscele di erbe, anche a partire da singole droghe vegetali, che potranno poi essere commercializzate.
Questo tipo di professionista possiede le competenze necessarie per raccogliere, conservare e controllare la qualità di piante officinali e prodotti naturali.
Grazie alle sue conoscenze può valutare l’utilità terapeutica di integratori alimentari, cosmetici e fitoterapici e le eventuali controindicazioni.
Anche le piante officinali, seppure naturali, possono comportare conseguenze indesiderate ad alcuni soggetti, come donne in stato di gravidanza e allattamento o bambini. Si possono, inoltre, verificare interazioni rischiose per chi assume dei farmaci.
Neppure un erborista, tuttavia, è autorizzato alla vendita di prodotti erboristici che siano considerati medicinali a tutti gli effetti.
Attualmente chi non è in possesso di una laurea specifica può comunque lavorare all’interno di un’erboristeria.
Occorre, tuttavia, limitarsi alla vendita di prodotti erboristici dopo aver frequentato appositi corsi istituiti dalla Camera di Commercio della propria zona.
Erborista: gli ultimi sviluppi legislativi
Un recente intervento legislativo rischia di abrogare la legge del 1931 cancellando con essa un’intera categoria professionale.
Il decreto legislativo di fine febbraio punterebbe ad omologare la coltivazione di piante officinali ad una qualsiasi pratica agricola. Si perderebbe in tal modo la cura e la sicurezza delle materie prime rischiando una deregulation nel campo dei prodotti erboristici.
Numerosi sarebbero i danni anche a carico dei lavoratori del settore e degli studenti che stanno seguendo appositi corsi universitari per formarsi in questo ambito.