Il Salento dice bentornato al lupo dopo un secolo di assenza

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Il Salento dice bentornato al lupo dopo un secolo di assenza ultima modifica: 2017-12-07T08:00:51+01:00 da Marilisa Romagno
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Sembra sia tornato a occupare i vecchi territori dai quali era stato duramente allontanato tempo addietro. Anche rilievi fotografici dimostrano il suo ritorno. Di chi stiamo parlando?  Del lupo. Il Canis lupus è ricomparso nella penisola salentina dopo più di un secolo di assenza.

Questa importante scoperta risulta essere in linea con un trend generale che vede una ricolonizzazione in corso da parte di questa specie, in tutto il Sud Italia. Il lupo infatti è tornato in molte aree della penisola, dalle foreste dell’Appennino alle Alpi occidentali.

Lupo Salento

Lo studio, commissionato dal Parco regionale Otranto-Santa Maria di Leuca-Bosco di Tricase è stato condotto dal faunista Giacomo Marzano e dai ricercatori Francesca Crispino , Michela Rugge e Giacomo Gervasio. Gli esiti della ricerca hanno registrato la presenza di almeno un cucciolo di un anno e due individui adulti, di cui uno maschio. Questo attesta la presenza stabile della specie nella zona.

L’Ente Parco si sta occupando di monitorare l’evoluzione di questa importante scoperta e nello stesso tempo si sta attivando per portare avanti progetti che mantengano l’equilibrio dell’ecosistema nonché la tutela dei locali allevatori.

La storia del lupo in Puglia

La presenza del lupo in Salento non si registrava da oltre 100 anni, oggi l’identificazione di un branco riproduttivo indica invece un certo grado di stabilità territoriale della specie nella zona del sud Salento.

Dati ufficiali aggiornati al 2016 indicano che la specie è distribuita per circa il 30% del territorio regionale pugliese, inclusa tutta la parte nord-occidentale, l’altopiano delle Murge e le gole dell’arco ionico. I dati mostrano anche la presenza di nuclei familiari nell’area del Parco Nazionale del Gargano e dell’Alta Murgia.

Distribuzione lupo in Puglia

La parola al faunista

Il dott. G. Marzano faunista che ha condotto lo studio sul lupo approfondisce l’argomento: “Oltre ad essere parte del contesto più ampio delle dinamiche di distribuzione del lupo in Italia, questa scoperta è particolarmente importante alla luce della marginalità territoriale del Salento rispetto al range di distribuzione noto e conferma la presenza della specie anche in aree considerate non ecologicamente ideali” .

“Il fenomeno può essere attribuito alla naturale espansione della popolazione, che negli ultimi anni ha ricolonizzato il centro e le zone di bassa collina e si è persino mosso vicino a grandi città e in aree recentemente considerate non particolarmente adatte. Nel Salento, il contesto ambientale degli avvistamenti e della potenziale connessione con popolazioni stabili nel resto della Puglia, è pesantemente influenzato dalle attività umane. La ricolonizzazione in corso del lupo è ulteriormente alimentata dalla scarsità di risorse naturali nella zona a sud di Lecce”.

Studi più approfonditi saranno effettuati per determinare anche il grado di purezza genetica di questa specie, fra i quali studi comportamentali per meglio comprendere le abitudini alimentari nei nostri ecosistemi.

[Fonte immagini “The Wolf, Canis lupus Linnaeus, 1758 (Mammalia Canidae): recolonization is still ongoing in Southern Italy: a breeding pack documented through camera traps in the Salento Peninsula” G. Marzano et alii]

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Pugliese doc e fortemente legata alla sua regione. Dopo la laurea in Scienze Naturali, ha frequentato corsi di formazione sui temi dell'Efficienza Energetica e delle Valutazioni Ambientali. Appassionata di scrittura, scrive ormai da anni di ambiente e sostenibilità per diversi magazine on line. Nella vita si occupa di consulenza e formazione aziendale. Per fortuna ha sposato un marito che come lei è super sensibile alle tematiche ambientali. A cosa non rinuncerebbe mai? A un bel piatto di pasta e a delle lunghe passeggiate in montagna lontano da casa.

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