Le incantevoli sculture di Debra Bernier: un sorprendente caso di riuso molto più che creativo, artistico

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Le incantevoli sculture di Debra Bernier: un sorprendente caso di riuso molto più che creativo, artistico ultima modifica: 2017-12-01T08:00:02+01:00 da Daniela Zora
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Col suo viso da bambina e la sua folta chioma di riccioli rossi ricorda l’eroina di Ribelle. Lei stessa sembra una ninfa proveniente da un luogo antico e magico. Infatti, il suo talento nasce proprio lì, nel profondo di se stessa e grazie ai luoghi incantevoli in cui ama passeggiare per trarre ispirazione per le sue straordinarie sculture.

Elementi naturali, animali ed esseri umani trovano l'unione nelle opere di Debra Bernier
Elementi naturali, animali ed esseri umani trovano l’unione nelle opere di Debra Bernier

Questa è la storia di Debra Bernier, un’adorabile artista, dall’animo visibilmente sensibile e vivace, che con la sua arte ricrea e dona nuova vita agli elementi trovati per caso nell’ambiente. Le sue meravigliose sculture parlano e “narrano storie”, come definisce lei, ed è proprio così.

Un immediato e illuminante legame con la natura

Vivere a Victoria, nella Vancouver Island, in Canada, sicuramente le ha reso il contatto con la natura più semplice e istintivo. Abituata fin da bambina a camminare per i boschi e far passeggiate sulla spiaggia, ogni pezzo che ritrova in questi luoghi la ispira e suggestiona per dare il via ad un’opera magica.

Tre generazioni scolpite sul tronco di un albero
Tre generazioni scolpite sul tronco di un albero

Attratta dalle forme che può assumere l’acqua, dai raggi del sole che filtrano nel bosco, dal contatto con le pietre e con i rami stessi degli alberi, ha stabilito fin dall’infanzia una connessione viscerale con gli elementi della natura, tanto da lasciarsi cullare e trasformare questa sua energia e passione in fantastici capolavori.

Donne e maternità secondo Debra Bernier
Donne e maternità secondo Debra Bernier

Ritrarre il sacro, soprattutto femminile

C’è dolcezza nelle sue figure, in maggioranza femminili. Ninfe, fate dei boschi, donne sognanti e raffigurate nel momento sacro della gravidanza o del parto, ma anche serafici volti di anziane. Tra i suoi personaggi colpiscono anche i delicati corpicini di neonati adagiati e ben protetti dentro gusci di conchiglia, simbolo del grembo materno e della fertilità dalla notte dei tempi. La sua fantasia lascia ampio spazio anche a volti e figure di nativi americani, stabilendo con loro un continuum spirituale.

baby conchiglia
neonato custodito in una conchiglia

Debra, per la sua arte, si lascia guidare anche dalla Luna e dai suoi effetti sulle maree – come spiega sul suo sito – per configurare le sue sculture. Il legno, spesso, ha subito numerosi passaggi creativi che l’hanno modellato in maniera naturale: dalla terra in cui è nato, al bosco che lo ha accolto, all’abbraccio dell’oceano fino a giungere nelle sue mani.

Un messaggio rivolto al lato genuino di ognuno

L’essere umano è parte inscindibile della natura, nonostante tutto il caos e i danni che ultimamente sta arrecando al nostro Pianeta, questo il messaggio che vuole trasmettere Debra con le sue opere. Con la sua arte vuole raccontare storie del passato e dar voce agli antichi spiriti della natura, che l’umano moderno non è più tanto disposto ad ascoltare, nella frenesia del mondo contemporaneo.

Gli spiriti dei boschi
Gli spiriti dei boschi

Vi lascio alle immagini delle sue sculture, che potete scorrere nella nostra gallery in alto: parlano da sé e arrivano direttamente all’anima.

[Ph credits: Debra Bernier]

Le incantevoli sculture di Debra Bernier: un sorprendente caso di riuso molto più che creativo, artistico ultima modifica: 2017-12-01T08:00:02+01:00 da Daniela Zora
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Sensibile e curiosa per natura, animalista e attratta dalle tematiche ecologiche fin dall'infanzia. A 16 anni diventa vegetariana. Si definisce "un'appassionata" perchè mette tutta se stessa nelle cose di cui si occupa e non riesce a restare indifferente a nulla. Laureata in Scienze dell'Educazione, sempre attenta ai più piccoli e al più delicato degli esseri viventi, adora la natura, ama leggere libri in mezzo al verde e ha la valigia sempre pronta per qualche viaggio (anche immaginario). La scrittura è il suo rifugio, tratta e dialoga con le parole come fossero amiche. Con questa collaborazione raggiunge uno dei suoi piccoli grandi sogni: scrivere per un giornale!

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