Il Ministero dell’Ambiente dà il Buon Esempio per ridurre i rifiuti

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Il Ministero dell’Ambiente dà il Buon Esempio per ridurre i rifiuti ultima modifica: 2017-11-30T13:30:16+01:00 da Redazione eHabitat.it
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L’obiettivo è ambizioso e virtuoso: ridurre del 70% la produzione di rifiuti nei propri uffici nei prossimi quattro anni. A volerlo mettere in pratica è il MATTM, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, con sede in via Cristoforo Colombo 44 a Roma. A illustrare il piano è stato direttamente il Ministro Gian Luca Galletti, nel corso della conferenza tenutasi lo scorso 22 novembre nella sala stampa del dicastero. Il progetto di chiama emblematicamente “Il Buon Esempio”, ed è stato realizzato in collaborazione con AICA – Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale.
«Abbiamo scelto di promuovere questa iniziativa – ha spiegato Galletti – partendo da due elementi che non possono mai mancare quando si parla di gestione dei rifiuti: la cultura ambientale e l’approccio scientifico. Entrambi questi fattori convivono in un modello di lavoro che può essere esportabile alle altre amministrazioni dello Stato, centrali e locali».

C’è da dire che mai prima d’ora un Ministero in Italia aveva messo a punto un piano di prevenzione dei rifiuti all’interno delle proprie sedi. «Solo con una forte mobilitazione comune –ha aggiunto il Ministro– saremo in grado di vincere la sfida europea dell’economia circolare, che in Italia si arricchirà presto con la nostra strategia nazionale».
All’evento hanno preso parte anche Mariano Grillo, Direttore generale per i rifiuti e l’inquinamento del Ministero dell’Ambiente, e Roberto Cavallo, fondatore di AICA. Per presentare l’iniziativa è stato scelto un periodo simbolico, vale a dire la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR) 2017, che si è svolta dal 18 al 26 novembre, e che proprio il Ministero coordina e promuove in Italia da otto anni, in collaborazione con un apposito comitato promotore nazionale.

Il progetto è frutto di uno studio che si è sviluppato nel biennio 2016-2017, partendo da un audit tecnico che ha permesso di analizzare la produzione dei rifiuti nei vari uffici del Ministero. Una fase che ha visto il reperimento di dati presso i vari dipartimenti ministeriali, sopralluoghi nelle diverse strutture, un’indagine sulla produzione dei rifiuti e analisi merceologiche degli stessi per valutarne la composizione.
Lo studio ha esaminato la composizione e la provenienza dei rifiuti: i dati emersi rivelano che il 45% degli scarti consiste in carta da ufficio, mentre il resto è da suddividersi in altri generi di carta, come cartone e carta assorbente (complessivamente il 17%), rifiuti organici e avanzi di cibo (15%), plastica mista (9%) e secco residuo (5%). Più esigue le altre tipologie di rifiuto, come vetro, metalli e farmaci.

La seconda fase del progetto ha stabilito le priorità dell’intervento di riduzione e di minimizzazione dei rifiuti da avviare allo smaltimento. Per raggiungere tali obiettivi, lo strumento previsto dalla campagna è incentrato proprio sul “buon esempio” che gli uffici del Ministero daranno all’esterno. I dipendenti sono infatti chiamati a seguire le indicazioni contenute in numerosi pannelli affissi nelle varie Direzioni, contenute anche in un pieghevole distribuito a tutti, contenente un decalogo di buone pratiche ambientali, secondo il principio che la comunicazione ambientale è più efficace se si basa sul coinvolgimento.
Lo stesso pieghevole, coerente con lo spirito dell’iniziativa volta a ridurre scarti e sprechi, è stato studiato in modo da essere durevole nel tempo, diventando un porta-oggetti da scrivania e prolungando così la sua funzione comunicativo-informativa.

Per diffondere il progetto anche mediante i social media, inoltre, è stato realizzato un simpatico video, che vede come protagonisti il Ministro Galletti, il Sottosegretario all’Ambiente Barbara Degani, Mariano Grillo e alcuni dipendenti del dicastero.

In tema di questioni ecologiche occorre sempre di più intervenire sia dal basso che dall’alto per arginare la crisi ambientale che ci attanaglia. Servono infatti misure e provvedimenti politici, uniti a un cambio di atteggiamento da parte dei cittadini. Spesso la politica è poco lungimirante su questi problemi impellenti, ma forse adesso, grazie soprattutto alla mobilitazione sociale, c’è la responsabile volontà di agire concretamente, per dare il buon esempio.

Fabio Dellavalle

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