Variante appenninica della Via Francigena, la Via degli Abati è un cammino attraverso il silenzio dei boschi percorrendo antichi tratturi.
La Via degli Abati è un itinerario francigeno di montagna che parte da Bobbio fino a Pontremoli sulle orme degli abati di San Colombano.
Questo cammino è più antico della via Francigena che collegava Roma a Canterbury.
Riscoperto da uno studioso piacentino verso la fine degli anni ’90, era utilizzato fin dal VII secolo. Rappresentava un tragitto più breve per i pellegrini in viaggio da Pavia a Lucca e verso Roma.
Via degli Abati: difficoltà
Lungo circa 125 km nel cuore dell’Appennino emiliano, è un percorso più impegnativo della nota Via Francigena.
Prevede, infatti, un dislivello complessivo di oltre 6000 metri e si snoda attraverso mulattiere e sentieri tra valli e crinali. Solo una minima parte del tracciato include strade asfaltate.
Per i meno esperti di trekking è opportuno prepararsi per tempo a questo cammino con un allenamento sia fisico che mentale. Essendo un percorso piuttosto impegnativo, è consigliato giocare d’anticipo.
Via libera allora a lunghe passeggiate e jogging. Non deve, inoltre, mancare l’indispensabile attrezzatura da trekking. In particolare, zaino e scarpe adatte oltre al desiderio di assaporare la lentezza del cammino e il contatto con la propria interiorità.
Via degli Abati tappe
Questo cammino richiede almeno 5 giorni, o più se si sceglie di godersi con più lentezza questa particolare esperienza.
Si parte da Bobbio, importante centro culturale e monastico in Val Trebbia, dove l’irlandese Colombano, diventato poi santo, fondò un’abbazia nel 613 d.C. Si giunge, infine, a Pontremoli, in Lunigiana, lungo un percorso suddiviso in 5 tappe.
La prima tappa di circa 20 km da Bobbio a Mareto presenta un livello di difficoltà già piuttosto consistente per la presenza di molti saliscendi e tratti sterrati. Nelle tappe successive si toccano i borghi medievali di Bardi, Borgotaro e, infine, Pontremoli, dove si conclude il cammino.
Questo antico cammino rappresenta un’ottima opportunità per scoprire l’Appennino nella sua parte più naturale e incontaminata.
Al centro di un rinnovato interesse da parte dei pellegrini, è un’occasione anche per i camminatori in cerca di storia e natura.