Heart of a Dog: amore per gli animali tutta la vita (e oltre)

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Heart of a Dog: amore per gli animali tutta la vita (e oltre) ultima modifica: 2017-10-15T08:00:59+02:00 da Emanuel Trotto
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Il fatto

A partire dalla morte della sua cagnolina Lulabelle, l’artista Laurie Anderson compone una riflessione a cuore aperto. Dai ricordi d’infanzia, all’11 settembre, ai ricordi sulla sua adorata bestiola. Passato e presente si mescolano, nel rapporto intimo con Lulabelle….

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Il commento

Il senso di vuoto dovuto alla perdita di chi ci è caro, lo abbiamo provato tutti. Il senso di vuoto improvviso che, in un istante si riversa su tutto, e lo ingloba. Annulla ogni razionalità, qualsiasi significato. Tutto rimane concentrato in quel solo, semplice, punto. Un qualcosa che non si pensava affatto di possedere, o peggio, che ritenevamo scontato, futile. Italo Svevo, nel finale di Senilità, il suo protagonista la vede come l’amputazione di un braccio, o di una gamba. Un arto del quale si percepisce comunque la presenza. Per noi è ancora lì e lo rimarrà per sempre.

Mai metafora può essere più calzante. Soprattutto perché, davanti a morte e perdita, ci si sofferma a pensare. E ci si ferma per l’esame di coscienza. Questo vale sia per la perdita di un parente (o di una persona a noi cara) che per la scomparsa del nostro amico (o amica) a quattro zampe. Chi dice che non è la stessa cosa non sa. Chiunque legge queste righe che ha avuto (o ha) un animale sa che non c’è differenza. Perché il nostro animale sa capirti e leggerti dentro, consigliandoti senza inutili parole.

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L’animale domestico come confidente può essere meglio di qualsiasi persona. Apro una parentesi autobiografica. Io ho quattro gatti e due cagnette. In particolare ho una “gattina” di ventun anni. È incontinente, e non si regge più troppo bene sulle zampine. Si tratta di una adorabile nonnina ancora dolce come quando è arrivata nella nostra famiglia. Un batuffolo di pelo color caffè – latte chiaro. Oppure, fra i cani, una fanciullina di quattordici anni, anche lei un po’ malferma. Per tanti anni, e ancora oggi, sono le persone più belle che ho conosciuto. Mi sono state vicine nella mia adolescenza e, per tanti anni, sono state coinvolte in tanta chiacchierate.

Mi hanno regalato, per prime, tanta gioia. La nostra famiglia “pelosa” è cresciuta negli anni, nel frattempo, beninteso. Quando mi capitava di tornare a casa, dopo esser stato lontano, erano (e sono) sempre le due “nonnine” ad accogliermi per prime. So che è stupido e sciocco ma è così. Ma, soprattutto, non sto uscendo dal seminato, parlando dei miei animali domestici.

Perché, senza questa introduzione, non sarebbe stato per nulla chiaro capire che cos’è Heart of a Dog di Laurie Anderson del 2015. Solo con i propri animali nel cuore si può comprendere un lavoro come questo, promosso pure dall’Ente Protezione Animali. Heart of a Dog è il commiato e atto d’amore della sua autrice nei confronti di Lulabelle, il suo amato rat terrier, scomparsa nel 2011. Si tratta di un film che parla del vuoto, della sofferenza, della perdita, ma vista non come tacita rassegnazione. Bensì con serenità zen (l’autrice è buddista), dalla razionalizzazione della quiete interiore che permette di creare.

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Lartista usa un “flusso di coscienza” alla James Joyce. L’opera, presentata a Venezia nel 2015, alterna, senza soluzione di continuità e con un andamento praticamente infinito, i ricordi del cagnolino, della sua infanzia e dell’11 settembre. Riflette così sulla perdita collettiva, sulla paura della stessa, a partire da quella più intima. Disegnando un rapporto con Lulabelle di intesa, quasi materno, come l’amore con cui la ricorda. Scandagliando nella sua anima, costruisce quella del suo cane. Non perduto nella cupezza della morte, ma in un limbo buddista, un attimo prima della reincarnazione. Per non dimenticare e non perdere.

E, contemporaneamente, dipinge un grande quadro d’amore. Lo stesso che noi, nel nostro piccolo costruiamo di fronte al nostro animaletto. Un quadro romantico, dolce e con momenti pure buffi (come quando le insegna a suonare il pianoforte). Ma il più completo possibile, come il mondo che abbracciano gli occhioni che ci fissano, ci giudicano, e ci aiutano. Anche quando non ci saranno più. Perché, usando, una frase smielata, noi siamo tutta la loro vita. Ma non ci abbandoneranno più per il resto della nostra. Personalmente, dopo aver visto il film, ho individuato il primo “pelosino” nelle vicinanze e l’ho abbracciato forte.

Scheda film

  • Regia, soggetto, sceneggiatura: Laurie Anderson;
  • Interpreti: Laurie Anderson (sé stessa), Julian Schnabel (sé stesso);
  • Origine:USA, Francia, 2015;
  • Durata: 75′;
  • Temi: CINEMA, ANIMALI.

Heart of a Dog: amore per gli animali tutta la vita (e oltre) ultima modifica: 2017-10-15T08:00:59+02:00 da Emanuel Trotto

Nato a Biella nel 1989, si è laureato in Storia del Cinema presso il DAMS di Torino nel 2012, ha partecipato alla rassegna stampa per l’Università al 29, 30, 31mo Torino Film Festival e ha collaborato per il Festival CinemAmbiente 2014. Collabora per diversi blog di cinema e free culture (Il superstite) e associazioni artistiche (Metropolis). Ha diretto due cortometraggi: E Dio creò le mutande (2011), All’ombra delle foglie (2012).

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