Una corte d’appello americana ha ordinato di eseguire il debarking su un gruppo di cani, sei mastini tibetani, per evitare di infastidire i vicini con i loro abbai.
Il debarking è un intervento chirurgico che recide le corde vocali dei cani, riducendo i loro naturali abbai a poco più che sussurri.

La storia
Tutto comincia nel 2002, a Rogue River, una cittadina situata in Oregon, nella contea di Jackson, quando John Updegraff e Karen Szewc iniziano ad allevare due mastini tibetani, cani grandi dal pelo folto e fitto, tradizionalmente utilizzati come difesa per le pecore.
I vicini della coppia iniziano quasi subito a lamentarsi dei latrati dei cani che, secondo loro, abbaiano incessantemente e instancabilmente, soprattutto quando i padroni non ci sono o partono per lunghi viaggi, lasciandoli incustoditi.
Le denunce e le condanne
Così, poco dopo, Dale e Debra Krain presentano la prima denuncia contro i padroni dei due mastini.
I proprietari dei cani devono difendersi contro l’accusa di «consentire agli animali di abbaiare a lungo e spesso» che, secondo la Corte d’appello, viola anche le regole locali sulla gestione degli allevamenti di cani.
I due sostengono che, vivendo su una proprietà di più di un ettaro, la loro non si può considerare una semplice casa ma una “fattoria”, cui le regole della contea non si applicano.
Il giudice respinge la difesa della coppia e impone loro una multa di 400 dollari, oltre a ordinare di zittire i cani, operando scelte alternative come l’uso di collari che emettono scariche elettriche ogni volta che un cane abbaia.
Ma John Updegraff e Karen Szewc non ci stanno e, indifferenti alla decisione della Corte locale, continuano ad affermare di gestire una fattoria.
Negli anni i mastini tibetani diventano sei e, nella primavera del 2015, la coppia è condannata a pagare 238.000 dollari di danni ai vicini, i quali hanno continuato a denunciarli ininterrottamente per oltre dieci anni.
Infine, alla fine dello scorso agosto, poiché gli allevatori non hanno mai dimostrato di stare attuando qualcosa per zittire i mastini, la decisione finale della Corte d’appello locale: eseguire il debarking per i sei cani, cioè tagliare loro le corde vocali, in modo che i loro abbai si riducano a bisbigli.

È giusto adattare forzatamente un animale alle esigenze umane?
Probabilmente la coppia di allevatori sta cercando di educare e addestrare i cani ad abbaiare di meno, e questa sentenza ci sembra davvero una crudeltà.
E il debarking non è l’unico intervento crudele: ai cani più vivaci si usa limare i denti per evitare che mordano, e praticare la sterilizzazione per non farli riprodurre.
A ben vedere, questi interventi servono solo a contenere i danni degli animali nella vita degli esseri umani, perciò sono del tutto inutili, oltre che di una crudeltà estrema.
Inoltre, questo genere di operazioni compromette la salute di questi animali.
Che uomini siamo se rendiamo un cane incapace di abbaiare, di nutrirsi, di riprodursi?
