La biblioteca dei libri salvati: un’atipica collezione contro lo spreco

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La biblioteca dei libri salvati: un’atipica collezione contro lo spreco ultima modifica: 2017-06-30T08:00:39+02:00 da Daniela Zora
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Se vi capitasse di imbattervi in un libro abbandonato per strada o sul bus oppure di aprire il cassonetto dell’immondizia e ritrovarci dei libri, cosa fareste? Da appassionata lettrice, penserei al sacrilegio e correrei a recuperarli senza remore! E voi, come vi comportereste?

Che siate paladini della carta stampata o che in passato vi sia capitato di gettarli a cuor leggero per i motivi più svariati, restate ad ascoltare la storia di José.

Quando una passione non può essere sopita

Tutto è cominciato, il suo primo giorno di lavoro come operatore ecologico a Bogotà, in Colombia. Era il 1997, parole come economia circolare, riciclo, raccolta differenziata non erano in uso e ancorate nelle coscienze come auspichiamo lo siano oggi.

José Alberto Gutiérrez, forse mai avrebbe pensato di ritrovare tra i rifiuti di cui si sarebbe occupato quotidianamente, anche l’oggetto della sua passione: i libri!

Biblioteca José Alberto Gutiérrez

Chi li ama lo sa, la passione per i libri la portiamo in ogni ambito della nostra vita, non è possibile relegarla in un angolo di noi. Così è stato per José che, come una buona quota di noi appassionati, non ha potuto resistere. Il suo primo ritrovamento è stato nientemeno che il famoso Anna Karenina di Tolstoj, lasciato languire in un cassonetto di un quartiere benestante di Bogotà. Impossibile trattenersi per lui: non ci ha pensato su due volte, ha tenuto il libro con sé e l’ha portato a casa a fine turno.

Un tesoro da condividere

Da quel giorno non si è più fermato. Quel primo gesto dettato dalla passione è poi diventato abitudine e, infine, qualcosa di più grande. Ha cominciato a raccogliere i libri gettati nella spazzatura che gli capitavano ad ogni turno e pian piano si è insinuata in lui un’idea: formare una biblioteca di cui potessero usufruire gratuitamente gli abitanti del suo quartiere. Li ha collezionati proprio tutti, anche quelli che versavano nelle peggiori condizioni o sgualciti. Una volta a casa, la moglie sarta si è sempre amorevolmente occupata di sistemarli e riportarli a miglior condizione.

Così, in vent’anni di attività, il signor José ha accumulato più di 20.000 volumi, una quantità che deve portare tutti noi a riflettere. Molti di essi fanno parte della raccolta conservata nella sua ormai diventata casa-santuario. Un particolare pensiero è stato riservato ai bambini del suo quartiere che durante il weekend possono bussare alla sua porta e scegliere se accomodarsi a leggere un libro oppure prenderne in prestito.

A casa di Josè

Una piccola missione che ha un notevole valore se si pensa che i libri, non essendo considerati bene primario, in situazioni economiche disagiate, sono tra i primi beni di cui si evita l’acquisto.

Un messaggio dal valore importante

Il signor José – la cui passione fu trasmessa a sua volta dai genitori – con il suo esempio, ha voluto anche lanciare un messaggio di grande importanza: un oggetto che per una persona può non avere più valore, per un’altra può essere prezioso e ancora utilizzabile. Un invito a non compiere gesti di leggerezza quando ci ritroviamo a fare spazio in casa e a soppesare le nostre azioni perché hanno un peso sul benessere del nostro Pianeta. In questo caso si tratta di libri, che portano con sé anche un valore culturale, ma il discorso può essere applicato anche ad altri beni.

Foto: ©jairobernal.com
Foto: ©jairobernal.com

Confidiamo che esempi come quello di José e la moglie possano contribuire sempre più alla battaglia contro lo spreco e verso l’adozione di un’economia circolare, contro la super abusata e dannosissima filosofia dell’usa e getta.

Disfarsi senza sprechi

Questa è una testimonianza della realtà colombiana, di ciò che è accaduto in quest’ultimo ventennio perlopiù nei quartieri abbienti e stava diventando una pessima abitudine. Ma ognuno di noi dovrebbe impegnarsi a valutare ogni oggetto che passa sotto i nostri occhi e, qualora risultasse inutile o sgradito, pensare alla sua più opportuna futura collocazione. C’è sempre un’alternativa alla discarica per ciò che non ci serve, essa dev’essere l’estrema e ultima soluzione praticabile.

Un appello personale

Tornando ai libri, personalmente, anche quando vengo a conoscenza che le biblioteche pubbliche ne selezionano alcuni da mandare al macero, perché non letti o molto sgualciti, ho un sussulto di dispiacere, ma so di essere una sognatrice un po’ estrema. Eppure vi lancio un appello personale: non gettateli mai! Piuttosto donateli alle biblioteche o abban-donateli su una panchina al parco del vostro quartiere. Vi sfido ad osservare quanto (poco) resteranno “abbandonati”. Credo che un libro abbia sempre qualcosa da comunicare e che possa trovare il giusto lettore in grado di apprezzarlo.

La biblioteca dei libri salvati: un’atipica collezione contro lo spreco ultima modifica: 2017-06-30T08:00:39+02:00 da Daniela Zora
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La biblioteca dei libri salvati: un’atipica collezione contro lo spreco ultima modifica: 2017-06-30T08:00:39+02:00 da Daniela Zora

Sensibile e curiosa per natura, animalista e attratta dalle tematiche ecologiche fin dall'infanzia. A 16 anni diventa vegetariana. Si definisce "un'appassionata" perchè mette tutta se stessa nelle cose di cui si occupa e non riesce a restare indifferente a nulla. Laureata in Scienze dell'Educazione, sempre attenta ai più piccoli e al più delicato degli esseri viventi, adora la natura, ama leggere libri in mezzo al verde e ha la valigia sempre pronta per qualche viaggio (anche immaginario). La scrittura è il suo rifugio, tratta e dialoga con le parole come fossero amiche. Con questa collaborazione raggiunge uno dei suoi piccoli grandi sogni: scrivere per un giornale!

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