Nocino ed erbe della notte di San Giovanni

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Nocino ed erbe della notte di San Giovanni ultima modifica: 2017-06-23T08:00:28+02:00 da Sara Panarella
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Domani, 24 giugno, sarà la giornata dedicata a San Giovanni. Moltissime le leggende, i miti e le tradizioni legate a questa data fin dai tempi dei Romani. Tra queste, una di epoca medievale, racconta che in questa notte le streghe, le janare in dialetto campano, con Diana al loro capo, volassero verso il noce di Benevento, un albero molto vecchio che ospitava sotto le sue fronde il gran sabba.

Perché proprio il noce di Benevento? Alfredo Cattabiani nel suo Florario ci dice: “La credenza deriva dal fiume Sabatus, l’attuale Sabato, che fiancheggia la città prima di confluire nel Calore: grazie a quel nome era facile ricollegare il noce sacro, presso il quale si svolgevano riti precristiani, al sabba delle streghe…

Il noce. Foto: ortosemplice.it
Il noce. Foto: ortosemplice.it

Le streghe vogliono i noci“, dice un detto popolare della campagna di Pescia in Valdinievole. Ma in quasi tutta Italia i noci avevano un legame con streghe e demoni. Tanto che ancora oggi si pensa che non sia bene dormire all’ombra di un noce perché, nel caso, è facile svegliarsi con un forte mal di testa. Vero è che nelle sue radici e foglie è presente una sostanza tossica, la iuglandina.

Ma il noce non è solo legato alla stregoneria. Ha infatti una duplice valenza e se da un lato richiama demoni e streghe dall’altro è simbolo di rigenerazione, e la noce diventa un portafortuna, un talismano da portare con sè per difendersi da malocchio, malattie e sfortune.

Rametto di rosmarino per la Notte di San Giovanni
Rametto di rosmarino

A questo scopo nella notte di San Giovanni venivano intrecciati dietro finestre e porte rami di noci, rosmarino, ginepro, olivo benedetto, lauro e fico. Servivano a non far entrare in casa le streghe, in volo per raggiungere il luogo di ritrovo di cui abbiamo già parlato.

Oppure si metteva un barattolo si sale e una scopa di saggina davanti alla porta: le streghe erano costrette a contare i grani di sale e i fili della scopa ma arrivata la mezzanotte del 24, probabilmente nel pieno del lavoro di conta, iniziava il giorno protetto dal Santo e dovevano fuggire.

Il fiore dell'iperico conosciuto anche come cacciadiavoli. Chi si trovava in strada la notte di San Giovanni poteva difendersi dalle strghe infilandosi rami di Iperico e latre erbe protettive sotto la camicia.
Il fiore dell’iperico conosciuto anche come cacciadiavoli. Chi si trovava in strada la notte di San Giovanni poteva difendersi dalle strghe infilandosi rami di Iperico e altre erbe protettive sotto la camicia.

Una notte con fortissimi connotati magici, legata al solstizio d’estate dove, e sempre Cattabiani ci aiuta, “le usanze connesse alla festa del Battista hanno la funzione di proteggere il creato“: dai falò accesi nei campi alla raccolta delle erbe di San Giovanni dotate di virtù curative e profetiche. Tra queste abbiamo l’iperico, la felce, l’aglio, la ruta, la cipolla, l’artemisia e molte altre ancora.

Con queste si preparava l’acqua di San Giovanni allo scopo di assicurarsi buona salute, fecondità e lunga vita. Dall’acqua alla rugiada che doveva essere presenti sui malli ancora verdi delle noci raccolte durante la magica notte per preparare il nocino, un liquore digestivo tipico delle nostre zone.

Noci verdi. Foto: academiabarilla.it
Noci verdi. Foto: academiabarilla.it

Riporto la ricetta del nocino così come viene preparato a casa dei miei genitori.

Ingredienti:

40 noci verdi

1 kg zucchero

1,5 lt. di alcool alimentare

4 dl. di acqua

la buccia di un limone

chiodi di garofano e cannella

Tagliare le noci in quattro parti. Metterle in un vaso a chiusura ermetica insieme alla buccia del limone, garofano, cannella e alcool. Le noci devono rimanere in infusione 40 giorni esponendo il vaso al sole durante il giorno. Scuotere ogni tanto. Trascorsi i 40 giorni filtrare l’alcool per eliminare ogni impurità e aggiungervi uno sciroppo di zucchero. Prima di consumare attendere ancora una decina di giorni almeno.

In anteprima foto con il nocino dello scorso anno. Visto il caldo aggiungerò un cubetto di ghiaccio. Molto buono!

Nocino ed erbe della notte di San Giovanni ultima modifica: 2017-06-23T08:00:28+02:00 da Sara Panarella
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Nocino ed erbe della notte di San Giovanni ultima modifica: 2017-06-23T08:00:28+02:00 da Sara Panarella

Vive a Torino, bibliotecaria. Si laurea in Filosofia interessandosi di bambini e multiculturalità e si avvicina alla psicoanalisi e alla cura del pensiero. Ha poi quattro bimbi e un cane che insieme a tanta effervescenza aggiungono interessi nuovi, maggior attenzione per l’ambiente e gli antichi mestieri e saperi, lavorazione dell’argilla, uncinetto, raccolta e utilizzo delle erbe. Una moderna “Strega in famiglia”!

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