Con i piedi per terra: ritratto di nuovi agricoltori

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Con i piedi per terra: ritratto di nuovi agricoltori ultima modifica: 2017-05-30T13:30:35+02:00 da Sara Panarella
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È possibile tornare alla terra così come sempre più persone immaginano oggi di poter fare? E se si quali sono le problematiche a cui i nuovi agricoltori si trovano a dover rispondere? È un modo economicamente sostenibile di vivere? In Con i piedi per terra – Viaggio tra terra e cielo, il regista Andrea Pierdicca racconta e descrive uno spaccato di questo nuovo mondo.

Lo fa come un affresco, dipingendo storie al ritmo sostenuto di un viaggio. E il viaggio Andrea lo compie davvero muovendosi per oltre 4000 km, compiendo 26 tappe e intervistando più di 70 persone.

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Varie le storie raccontate ma in tutte un punto rimane fermo: l’importanza della buona terra. Terra che deve essere viva, fertile. La moderna agricoltura industriale ha sposato la chimica: insieme considerano la terra un qualcosa di sterile cui con i diserbanti si tolgono erbacce e con il concime si aggiunge nutrimento.

Un terreno sano invece è lasciato con le sue erbacce, con i suoi vermicelli che lavorano e trasformano in ricchezza nutritiva ciò che hanno trovato. Riassumono bene le parole di Giovanni Cofani, contadino di Precicchie nelle Marche: “Il lombrico mangia terra e caga bontà“.

Una bontà che è ricchezza e permetterà di ottenere prodotti buoni e sani, nel momento e posto giusto. “Si possono coltivare le banane sull’Himalaya? Forse si ma non avrebbe nessun senso”. Così Giovanni Cofani nel suo campo coltiva patate perché è la scelta migliore per il suo territorio e per il tipo di terra che ha a disposizione.

Con i piedi per terra

Aumenta il prezzo? Diciamo che cambia il modo di valutarlo. Lorenzo Fiorinzi, anche lui marchigiano: “Che senso ha tirare fuori un pomodoro, buonissimo ma che costa di più? E’ il pomodoro nostro, ha il colore e il sapore della nostra terra“.

Un’agricoltura che richiama al valore della vita e alla sua cura in ogni gesto: dal lombrico appunto che arricchisce il suolo, all’attenzione per i prodotti che sono di una stagione e non di un’altra. Cura che diventa conoscenza e rispetto. L’albero non rimane un generico albero ma diventa il melo, il ciliegio, il prugno. Insieme compongono il paesaggio che Giulia Maria Crespi, presidentessa onoraria del Fai definisce “un pizzo,… perché l’essere umano ha bisogno anche di bellezza“.

Il documentario Con i piedi per terra è un pezzo di un progetto più ampio che comprende anche una web serie e un testo teatrale.

Il documentario partecipa a CinemAmbiente nella sezione Documentari Italiani. Verrà proiettato il 3 giugno alle ore 22 presso la sala 3 del Cinema Massimo di Torino. Come per tutti i documentari del festival l’ingresso è gratuito.

Con i piedi per terra: ritratto di nuovi agricoltori ultima modifica: 2017-05-30T13:30:35+02:00 da Sara Panarella
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Con i piedi per terra: ritratto di nuovi agricoltori ultima modifica: 2017-05-30T13:30:35+02:00 da Sara Panarella

Vive a Torino, bibliotecaria. Si laurea in Filosofia interessandosi di bambini e multiculturalità e si avvicina alla psicoanalisi e alla cura del pensiero. Ha poi quattro bimbi e un cane che insieme a tanta effervescenza aggiungono interessi nuovi, maggior attenzione per l’ambiente e gli antichi mestieri e saperi, lavorazione dell’argilla, uncinetto, raccolta e utilizzo delle erbe. Una moderna “Strega in famiglia”!

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