Esiste un legame concreto tra il cambiamento climatico e la sempre più preoccupante crisi socio-politica del nostro secolo? Ad analizzare ed approfondire queste due grandi questioni contemporanee così apparentemente lontane, alla ricerca delle possibili correlazioni, è il documentario “The Age of Consequences”. Il film, diretto da Jared P. Scott, aprirà la 20a edizione del Festival CinemAmbiente, a Torino dal 31 maggio al 5 giugno 2017, partecipando alla sezione Concorso Documentari Internazionali.
Oltre al loro impatto strettamente ambientale, i mutamenti climatici sembrano essere determinanti anche per ciò che concerne l’incremento di conflitti e agitazioni in quelle aree del mondo particolarmente sensibili, come ad esempio il Medio Oriente.
La guerra in Siria, le tensioni sociali che alimentano l’emergenza dei rifugiati, ma anche l’ascesa di gruppi radicati come l’Isis, devono parte della loro genesi e del loro assestamento ad aspetti che esulano dalla mera sfera politica. Spesso condizioni come la scarsità delle risorse idriche e alimentari, l’estremismo meteorologico e gli sbalzi del livello del mare rappresentano fattori di forte destabilizzazione in grado di acuire i conflitti. Allo stesso tempo, la strategia del terrore tiene conto del potere che deriva dal controllo delle risorse in una situazione di forzata scarsità, organizzandosi di conseguenza.
“The Age of Consequences” compie un’interessante analisi ricorrendo allo studio di casi specifici e alle preziose testimonianze dirette di esperti, quali generali e militari. Contributi e documentazioni che, con la loro attendibilità, portano lo spettatore a considerare cause ed effetti che caratterizzano la questione e che ad un primo approccio non balzano all’attenzione.
Ad emergere, in modo per nulla immediato, è un rapporto di relazione tra lo stress climatico a cui è sottoposto il nostro pianeta e le grandi problematiche del nostro tempo che coinvolgono l’intero scenario socio-politico globale, quali guerre, terrorismo e flussi migratori.
Il documentario di Jared P. Scott ci porta a riflettere su questi temi in modo più approfondito, svelando dinamiche inedite e molteplici per cui il disastro climatico arriva ad influenzare la stabilità mondiale e la nostra sicurezza. “The Age of Consequences”, invita inoltre a considerare il ruolo in cui si colloca il fattore umano.
In questo intreccio, l’azione dell’uomo non può che essere ancora una volta determinante. Il film auspica un radicale cambiamento nel modo in cui ci rapportiamo al nostro Pianeta. Attraverso una revisione delle attuali metodologie di produzione e di consumo dell’energia, governi, istituzioni e individui avrebbero la possibilità di ridurre il proprio impatto sul clima, e di conseguenza arginare gli effetti dei cambiamenti climatici, sull’ambiente e sull’attualità.
Senza l’intervento dell’uomo, la società verso cui ci incamminiamo è destinata a vivere un’era in cui ogni speranza di pace diventa sempre più remota, di profonda crisi sociale, politica, economica e ambientale. L’età delle conseguenze è quella che stiamo vivendo adesso, ma conseguenze ancora più dannose sono alle porte mentre il tempo a disposizione per agire è agli sgoccioli.
Per approfondire l’argomento, “The Age of Consequences” sarà in proiezione a Torino mercoledì 31 maggio 2017 durante la serata di inaugurazione del Festival CinemAmbiente, alle ore 21:30 presso la Sala 1 del Cinema Massimo. Al termine della proiezione, incontro con l’autore Jared P. Scott, Domenico Quirico, giornalista de La Stampa e Luca Mercalli. Sarà proprio il meteorologo ad introdurre la visione del film, alle ore 21:00, con l’EcoTalk “Il punto di Luca Mercalli”, una finestra sull’attuale situazione climatica e sull’ambientalismo.