Ortaggi antichi diffusi negli ambienti mediterranei, i carciofi sono un portento di gusto, qualità nutrizionali e virtù terapeutiche.
Il carciofo (nome scientifico Cynara scolymus) è una tipica pianta dei Paesi mediterranei, di cui l’Italia detiene il primato mondiale di produzione. Conosciuta dagli antichi greci e romani, l’ortaggio è amato per la versatilità culinaria e per le sue notevoli virtù terapeutiche.
Carciofo: stagione
Le varietà di carciofi sono distinte in base alla presenza o meno di spine, al colore del capolino (violetto o verde) e al periodo in cui si presentano. Esistono, infatti, varietà autunnali e primaverili e si possono trovare fino a maggio-giugno.
Carciofo: proprietà e controindicazioni
Oltre ad essere molto gustosi, i carciofi contengono molti principi attivi a cui si devono importanti proprietà nutrizionali e terapeutiche. Ipocalorici e ricchi di fibre, possiedono una buona quota di sali minerali, tra cui ferro, calcio, magnesio, potassio e fosforo. Rispetto ad altre verdure, consentono un maggior apporto proteico.
L’assunzione di quest’ortaggio è in grado di stimolare la diuresi e la regolarità intestinale. È pertanto un alimento rinomato per la sua notevole efficacia depurativa ed è anche consigliato in caso di diabete, ipertensione, sovrappeso. I carciofi sembrano dotati anche di proprietà antiossidanti, tali da contrastare l’azione ossidativa dei radicali liberi.
Carciofo: colesterolo
La cinarina è una particolare sostanza amara contenuta nei carciofi e responsabile di molte delle sue proprietà terapeutiche. In particolare, è in grado di ridurre i livelli di colesterolo ‘cattivo’ nel sangue. In tal modo questo alimento si rivela capace di agire in modo positivo sul sistema cardiocircolatorio.
Carciofo fegato
La presenza della cinarina rende i carciofi alimenti ideali per la funzione epatoprotettrice. Sono, infatti, in grado di aumentare la secrezione biliare e stimolare la depurazione dei reni attraverso la diuresi.
Carciofo in cucina
Prima di gustarlo, quest’ortaggio richiede di essere pulito con accuratezza. Per farlo è innanzitutto consigliabile versare sulle mani un po’ di succo di limone oppure indossare dei guanti. In caso di spine, occorre eliminarle tagliando il gambo a metà della sua lunghezza. Anche le foglie esterne, più dure, vanno tolte ma ciò dipende anche dalla varietà dei carciofi e dal tipo di cottura prevista. Infine, è preferibile privarli anche della tipica barbetta interna. I carciofi tendono ad annerirsi molto rapidamente, una volta tagliati. Per evitare che si ossidino è preferibile immergerli in acqua acidulata. L’acido citrico del succo di limone, infatti, è in grado di inibire i processi di ossidazione dei polifenoli presenti nei carciofi.
Le possibilità di impiego culinario di questi ortaggi sono davvero svariate. Si possono assaporare crudi (tagliandoli a fettine sottili), fritti, trifolati, come condimento per la pasta oppure ripieni. Per non sprecare il cibo, anche il gambo può essere pulito e consumato dopo averlo sottoposto a cottura.