Ancora a Torino, ancora al Lingotto e ancora a maggio (dal 18 al 22): rinnovato e baldanzoso dopo i falliti tentativi di scippo e affossamento, torna il Salone Internazionale del Libro. E al traguardo dei trent’anni si presenta non solo ringiovanito, ma anche un po’ più verde.
Se fino a qualche anno fa era infatti piuttosto raro trovare, nel labirintico programma della fiera, incontri e conferenze su tematiche ambientali, l’edizione 2017 si presenta invece ricca di spunti, sezioni e dibattiti virati decisamente al verde. È un segno dei tempi, e del resto la cultura, come ha sottolineato il direttore del Salone Nicola Lagioia, “non è un oggetto da mettere in vetrina, ma una forza viva, trasformativa, che modifica il paesaggio circostante”.
Seguendo il filo conduttore di quest’anno, “Oltre il confine”, si scavalcano così frontiere interdisciplinari e temporali per affacciarsi sul futuro, parlando di cambiamento climatico e catastrofi naturali, alimentazione e biodiversità, sviluppo sostenibile e sfide sociali, biotecnologia e geo-ingegneria. Il tutto sotto l’egida ideale di un ecologista ante litteram come J.R.R. Tolkien, di cui il Salone celebra i 125 anni dalla nascita insieme agli 80 anni dalla pubblicazione dello “Hobbit”, primo tassello di una saga divenuta monumento alla lotta fra l’antica magia della Natura e l’incedere devastante del progresso.
Amitav Ghosh e il cambiamento climatico
Tra gli ospiti più attesi c’è sicuramente lo scrittore indiano Amitav Ghosh, che sarà al Lingotto venerdì 19 maggio. Non per parlare della sua suggestiva e poderosa epopea di mercanti cinesi, fumatori d’oppio e raja indiani, ma per mettere sul tavolo la spinosa questione del rapporto fra letteratura e cambiamento climatico, affrontata nel recentissimo saggio “La grande cecità” (Neri Pozza). Sembrerebbe, detta così, una faccenda per addetti ai lavori, ma il problema sollevato da Ghosh ha in realtà vastissime e inquietanti implicazioni, dal momento che è proprio la cultura, principalmente attraverso le sue forme narrative, a plasmare il nostro immaginario e in definitiva a indirizzare le nostre priorità.
Allora perché, si chiede lo scrittore, è così difficile trasformare in narrazione la crisi climatica? Perché le rare volte che il tema fa la sua comparsa in un romanzo, questo viene subito relegato nel campo della fantascienza? Quello ipotizzato da Ghosh è un vero e proprio rifiuto – inconscio e perciò più potente – di trattare un tema che non è semplicemente “scomodo”, ma addirittura “impensabile”, perché strettamente connesso con la paura ancestrale dell’estinzione.
Uno sguardo al futuro
Se il clima cambia, e anche velocemente, scienza e tecnologia non stanno però a guardare. E sempre di più imparano a raccontare i loro traguardi e la loro visione del futuro. Al rapporto fra sapere scientifico e discipline umanistiche è così dedicato il percorso “L’età ibrida”, che comprende diversi focus su temi green. A cominciare dall’immancabile Luca Mercalli, ospite giovedì 18 maggio con una lezione su “Il clima e la montagna”.
Venerdì 19 l’attenzione si sposterà sul futuro delle relazioni umane: Telmo Pievani, autore di saggi di filosofia della scienza, discuterà con il giornalista e scrittore Luca De Biase di “Umanità tecnologicamente modificata”.
Altra star di questa edizione del Salone è il giornalista inglese Oliver Morton, autore dell’imponente saggio “Il pianeta nuovo” (Il Saggiatore). Atteso per domenica 21 maggio, Morton racconterà alcuni degli scenari fantascientifici prospettati dalla geo-ingegneria climatica: dagli aerei che stendono “veli” di solfati attorno alla Terra per riflettere la luce solare, alle navi fabbrica-nubi per proteggere i mari, fino alle “lenzuola” plastiche per ricoprire i ghiacciai a rischio scioglimento.
Sempre al futuro, ma a quello prossimo delle aree colpite dal terremoto del Centro Italia, è dedicata la sezione “Il futuro non crolla”. Tra le varie iniziative di editori e scrittori e gli incontri sul patrimonio artistico da salvare nelle zone terremotate, trova posto anche il geologo e divulgatore scientifico Mario Tozzi, che giovedì 18 discuterà del fattore umano nelle catastrofi naturali.
Cibo e biodiversità
Si allarga, infine, anche la riflessione su alimentazione e cibo, per la quale sarà allestita un’area specifica della fiera. GasTrOnomica – questo il nome del format nato dalla collaborazione con Slow Food – non sarà però solo uno spazio conviviale di assaggi, show cooking ed editoria di settore. All’alimentazione come nodo cruciale per uno sviluppo sostenibile saranno dedicati una serie di incontri su agricoltura, industria alimentare, consumo e tutela della biodiversità, con ospiti come Oscar Farinetti, i giornalisti Stefano Liberti e Simran Sethi, il chimico ed esperto di Ogm Dario Bressanini, il botanico Stefano Mancuso.
Spiccano su tutti lo scrittore Luis Sepúlveda e il fondatore di Slow Food Carlo Petrini, che presenteranno “Vivere per qualcosa”, il libro scritto insieme all’ex presidente uruguaiano Pepe Mujica: una riflessione sullo sviluppo sostenibile che tocca sia la cura per l’ambiente che la solidarietà sociale, diventando discorso filosofico sul bisogno di semplicità e sul perseguimento – come meta individuale e obiettivo politico – della felicità. Per tutti.