Il respeitômetro

Sicurezza in bici: dal Brasile e dall’Italia due iniziative per tutelare i ciclisti

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Sicurezza in bici: dal Brasile e dall’Italia due iniziative per tutelare i ciclisti ultima modifica: 2017-04-06T08:00:49+02:00 da Evelyn Baleani
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I motivi per andare in bici sono davvero tanti. Fa bene al cuore, rilassa, favorisce il buon umore, diminuisce lo stress, mantiene in salute ed è la forma di mobilità green per eccellenza. Un elenco di lati positivi che potrebbe proseguire. Ma non è tutto oro quel che luccica.

Purtroppo anche l’uso della bicicletta ha un aspetto negativo: il rischio per l’incolumità personale. Muovendosi in bici, il pericolo incidenti incombe costantemente non solo per la mancanza di piste ciclabili ma spesso anche per la disattenzione degli automobilisti che non mantengono distanze di sicurezza adeguate.

In giro per il mondo, non mancano comunque le iniziative che cercano di focalizzare l’attenzione pubblica sul problema dell’incolumità dei ciclisti. Vi parliamo di due tra le più recenti.

Sicurezza in bici: la campagna unconventional di Porto Alegre

Per sensibilizzare sul tema della distanza di sicurezza rispetto ai ciclisti in fase di sorpasso, il 7 marzo 2017 a Porto Alegre, in Brasile, è stata organizzata un’azione non convenzionale con l’uso di un “rispettometro” (respeitômetro“).

Per le strade cittadine sono circolate biciclette sulle quali è stato fissato una sorta di grosso righello per indicare la distanza minima di un metro e mezzo che, secondo il Codice della Strada brasiliano, va mantenuta mentre si sorpassa un ciclista.

Sicurezza in bici

L’azione è stata realizzata dal Detran-RS (Departamento Estadual de Trânsito do Rio Grande do Sul) in collaborazione con la Mobicidade, con l’Associação de Ciclistas de Porto Alegre (ACPA) e con il Laboratório de Políticas Publicas e Sociais (Lappus), dando avvio al “Dia de Mobilização pela Segurança dos Ciclistas“.

A partorire l’idea è stato un gruppo di lavoro che dal 2015 studia politiche di incentivazione dell’uso della bici e di messa in sicurezza dei ciclisti. Nel corso degli anni, il team ha individuato le principali difficoltà vissute quotidianamente dai ciclisti, concludendo che  a molti automobilisti manca la consapevolezza che la bici è un veicolo in tutto e per tutto.

Per questo motivo, quando i conducenti dei mezzi motorizzati si trovano in prossimità di una bicicletta hanno la pessima abitudine di non rispettare le distanze di sicurezza. Di qui, è nata l’iniziativa impattante del “respeitômetro“.

L’Italia e il DDL “salvaciclisti”

Il tema della sicurezza in bici è finito sotto i riflettori anche in Italia. Il 16 marzo 2017, a Roma, nella cornice di Palazzo Montecitorio, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del DDL “salvaciclisti”,  attraverso il quale il Senatore Michelino Davico ha proposto la modifica all’Art. 148 del Codice della Strada, fissando a un metro e mezzo la distanza laterale in caso di sorpasso un ciclista.

© lautomobile.aci.it
© lautomobile.aci.it

Come commentato dallo stesso Sen. Davico, la “proposta di legge è un punto di partenza per una tutela più compiuta di quanti utilizzano la bicicletta: non si tratta solo di una legge a tutela dei ciclisti agonisti ma, anche e soprattutto, in favore degli utenti che usano questo mezzo per i propri spostamenti quotidiani e che sono i più vulnerabili“.

La modifica consentirebbe all’Italia di adeguarsi a quanto già previsto dal Codice della Strada di altri Paesi europei come Spagna e Francia. Con la conferenza stampa del 16 marzo si è decretato anche il via ufficiale all’iter parlamentare per l’approvazione del Disegno di Legge.

Restiamo perciò in attesa dei futuri sviluppi, augurandoci che in ogni angolo del mondo i Paesi diventino sempre più a portata di ciclista.

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Web Content Editor freelance e Giornalista pubblicista. Si occupa di contenuti per i media (TV e Web) dal 2000. Dopo aver lavorato per alcuni anni in redazioni di società di produzione televisiva e Web Agency, ha deciso di spiccare il volo con un’attività tutta sua. Le sue più grandi passioni oltre l'ambiente? Il Web, la scrittura e la Spagna.

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