Lupo europeo

Abbattimento del lupo: da questione ecologica a questione ideologica

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Abbattimento del lupo: da questione ecologica a questione ideologica ultima modifica: 2017-02-02T16:49:51+01:00 da Enrico Camanni
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Il primo a diventare famoso è il lupo Ligabue, che nel 2004 viene monitorato dai monti di Parma a quelli di Mondovì testimoniando il ritorno del “cattivo” sulle Alpi. Passano gli anni e i predatori aumentano, molti vengono uccisi dalle auto, dai treni e dai fucili, anche se per la normativa europea è vietato sparare al lupo.

Lupo appenninico
Lupo appenninico | CC BY-SA 2.5, https://commons.wikimedia.org

Ora, nel febbraio del 2017, la conferenza Stato Regioni discute sulle “Deroghe al divieto della rimozione lupi”, e probabilmente sparare non sarà più un tabù. La questione è diventata una specie di referendum all’italiana, con metà “votanti” che lo idealizza e l’altra metà che vorrebbe sterminarlo. I cittadini e gli ambientalisti scorgono nel lupo il romantico abitatore della natura selvaggia, i montanari e soprattutto gli allevatori vedono solo un nemico.

Non si può dire che la ragione stia nel mezzo, perché non esiste la posizione di mezzo. Metà da una parte e metà dall’altra, come succede in politica. Da questione ecologica il lupo è diventato questione ideologica. Visto da sinistra è un simbolo di libertà, visto da destra è un impostore. Visto da sinistra il difensore del lupo è un uomo di pace, visto da destra il giustiziere del lupo è un uomo d’ordine. Ma il lupo non mangia solo cerbiatti e caprioli, sfoltendo i capi in eccesso; il lupo mangia anche le pecore, simbolo di mansuetudine. E allora come la mettiamo?

Il lupo non sta da nessuna parte: segue altre leggi e va semplicemente alla ricerca di cibo e spazi aperti. Per questo le Alpi sono ancora il suo habitat naturale, e lo sono più di prima grazie all’aumento degli ungulati. Per noi esseri umani il lupo è una serissima provocazione culturale, perché eravamo convinti di essere rimasti gli unici carnivori nell’Europa al tempo di internet, e invece arriva un selvaggio a scombinarci le certezze.

Lupo europeo
Lupo europeo

Eravamo certi di aver sottomesso la natura alpina, e invece è bastata qualche decina di lupi su un arco di  milleduecento chilometri per ricordarci che la natura è più forte di ogni sicurezza e di ogni tecnologia, perché noi stessi siamo natura e non possiamo sottrarci al confronto.

Possiamo sparare, possiamo distruggere, ma non possiamo chiamarci fuori.

Abbattimento del lupo: da questione ecologica a questione ideologica ultima modifica: 2017-02-02T16:49:51+01:00 da Enrico Camanni
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Abbattimento del lupo: da questione ecologica a questione ideologica ultima modifica: 2017-02-02T16:49:51+01:00 da Enrico Camanni

Enrico Camanni, nato a Torino nel 1957, è approdato al giornalismo attraverso l’alpinismo. È stato caporedattore della Rivista della Montagna e fondatore-direttore del mensile “Alp” e del semestrale internazionale “L’Alpe”. Ha scritto molti libri sulla storia e la letteratura delle Alpi e dell’alpinismo (tra cui “La nuova vita delle Alpi”, Bollati Boringhieri 2002, e “Alpi ribelli”, Laterza, 2016) e sei romanzi ambientati in diversi periodi storici. Collabora con “La Stampa”. Si è dedicato ai progetti espositivi con la direzione scientifica del “Museo delle Alpi” al Forte di Bard, del museo interattivo del Forte di Vinadio e del rinnovato Museo della Montagna di Torino. È vicepresidente dell’associazione “Dislivelli”.

1 Commento

  1. Sono feltraia, a tempo pieno e le posso dire che i pastori che proteggono le greggi con cani maremmani e abbruzzesi che i lupi li conoscono, dormono sonni tranquilli. Almeno quelli di cui sono a conoscenza. Chi non investe nella protezione delle pecore, forse, se capita, ne paga le conseguenze. Dopotutto la favola del Lupo e dei 3 porcellini insegna….

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