I malanni di stagione stanno colpendo un po’ tutti, ad ogni età. Invece che affidarci subito ai soliti farmaci, perché non optare per i vecchi rimedi naturali, soprattutto per i sintomi più lievi e comuni?
Sciroppo al Pino Mugo
Dalle antiche tradizioni montanare, ci giunge una ricetta semplice per uno sciroppo capace di debellare in poco tempo tosse e mal di gola. Ce la suggerisce un grande sostenitore di questo toccasana, lo gnomo Paolo, scultore della Val Gesso, che raccoglie personalmente le pigne nei boschi attorno alla sua dimora. Una ricetta naturale, biologica e a km zero!
Per la preparazione bastano pochi ingredienti: un barattolo di vetro e qualche mesetto di pazienza…
Il Pino Mugo è una pianta officinale spontanea, sempreverde e aghiforme. La possiamo trovare sotto forma di arbusto nelle nostre zone montane. Innanzitutto, bisogna procurarsi le pigne “nuove” nel mese di giugno, quindi quelle verdi, non ancora aperte e ricche di resina.
Per lo sciroppo, ci sarà sufficiente mettere una manciata di pigne in un barattolo di vetro e ricoprirle di zucchero, preferibilmente di canna. Andranno poi lasciate in posa al sole per uno o due mesi. Nel mese di settembre si potrà procedere filtrando il composto, rimuovendone le pigne. Quel che rimarrà sarà una dolce melassa, uno sciroppo al gusto di Pino.
Lo sciroppo di Pino Mugo ha proprietà emollienti e balsamiche per tosse e infiammazioni delle vie aeree. Oltre ad essere buono, è molto potente, grazie all’azione della resina delle pigne. In caso di tosse e mal di gola, si può assumere un cucchiaio semplicemente al bisogno o, se i sintomi sono intensi, anche due volte al giorno, mattino e sera. Il periodo di conservazione in dispensa è di un anno circa, se ben conservato ed ermeticamente chiuso.
Varianti e grappe
Lo stesso procedimento si può ripetere con le pigne di Pino Cembro (detto anche Cirmolo) che ha proprietà simili. Paolo usa spesso produrre anche delle grappe con l’utilizzo delle pigne di Pino Mugo o Cirmolo, efficaci anch’esse contro le affezioni del cavo orale. Senza esagerare!
Il Pino Mugo è una pianta molto apprezzata e davvero importante anche per il ruolo che svolge in natura: protegge il fondovalle dalle valanghe dopo l’inverno e dona riparo agli animali del bosco.
Ricordiamo che la raccolta di pino mugo non è libera ma è regolamentata da leggi regionali, che possono variare da zona a zona. Prima di procedere con la raccolta è perciò importante informarsi sulle norme applicate nella località in cui si sceglie di svolgerla, sia per salvaguardare la natura sia per evitare di incorrere in spiacevoli sanzioni.
[Foto di Paolo Giraudo]

Per il liquore al pino mugo, 75. Pignette, 1 kg di zucchero, 1 litro e mezzo di grappa bianca, uso la grappa plurivitigno della distilleria Poli Enzo di S. Massenza prov. di Trento. Un consiglio, tagliate le pignette longitudinalmente, uscirà tutto il loro succo in metà tempo. Non tenere al sole, 1 volta al di capovolgere varie volte, il liquore sarà pronto, quando tutte le pignette saranno sul fondo del bottiglione, io ne faccio 3 litri per volta, quindi: 150 pignette, 2 kg di zucchero, 3 litri di grappa.preferibile mettere il tutto in un grande bottiglione di almeno 5 litri.
2 kili di zucchero sono troppi , io faccio 170 pigne e 1.2 di zucchero . Viene fuori che è una favola
Da noi è tradizione prevenire con sciroppi e prodotti di pino mugo.
Sfruttiamo al massimo i suoi benefici: dai sciroppi, al cibo, alle grappe fino alla cosmetica!
Per purificare l’ambiente di casa non manca mai una miscela fatta con puro olio essenziale, una ricetta facile per la pulizia e la profumazione delle superfici:
• 150 ml acqua distillata
• 8 ml aceto
• 20 gocce di olio essenziale di pino mugo
Mettere in una bottiglia di vetro con nebulizzatore e ricordarsi di scuotere bene prima dell’utilizzo.
….. basta poco per portare tutto l’anno i benefici della montagna anche a casa nostra
Io lo fatto, vorrei sapere se si può riutilizzare il mugo xfarne un secondo. Grazie.