Di lui si dice che si aggiri nei supermercati e negozi ortofrutticoli in cerca di ispirazione, osservando la frutta e la verdura come fossero modelle. Pare sia cominciata così la sua opera artistica più innovativa, facendo semplicemente la spesa. Carl Warner, infatti, per inventare i suoi scenari utilizza inusuali modelli: frutta, verdura, ortaggi, pane e grissini, talvolta salumi e dolciumi.
Ha così inaugurato un originale modo di fare arte, coniando un nuovo termine: foodscape, dall’unione tra la parola food, appunto cibo, e la parola landscape, che significa paesaggio. Quindi Warner è specialista fotografo in Paesaggi alimentari.
Nato a Liverpool nel 1963, ma trasferitosi durante l’infanzia nel Kent con la famiglia, Warner già da piccolo esprime la sua vena artistica: è un appassionato di pittura e dipinge luoghi fantastici ispirandosi a grandi artisti come Salvador Dalì, Roger Dean e Patrick Woodroofe. Terminato il college, si specializza frequentando un corso di studi in fotografia, film e televisione al London College of Printing.
Le sue foto sono fenomenali: Warner sa sfruttare le naturali sfumature del cibo, ha occhio attento nel riconoscere le forme da associare a elementi familiari, estro artistico e fantasia nell’assemblare il tutto e creando scenari davvero spettacolari.
Un intento educativo
Un tripudio di colori, freschezza e bontà che mettono appetito al primo sguardo! Proprio questo è uno degli intenti educativi di Warner: avvicinare tutti (anche i più piccoli) al cibo, soprattutto quello più salutare. Attraverso l’arte, l’osservazione di un quadro, magari sotto forma di gioco, si può imparare a riconoscere il cibo, familiarizzare con esso, scoprirne la bellezza e riflettere più sapientemente su ciò che si mangia.
In questo modo, anche fare la spesa può diventare divertente, un momento propedeutico a quello del pasto. Se ben informati e invogliati, i bambini sapranno avventurarsi nel gustare nuovo cibo, anche quello apparentemente meno invitante.
Così ecco che Warner crea foreste di broccoletti, piramidi di formaggio, montagne di pane e mongolfiere fatte con caschi di banane o fragole. Il formaggio grattugiato diventa neve sui tetti, zucche e carote contribuiscono a formare un paesaggio marziano, una distesa di radicchio diventa mare in tempesta: con Carl Warner anche cipolle e aglio diventano simpatici protagonisti di un quadretto dove i bambini (e anche i grandi) possono fantasticare! Un po’ come sentirsi dentro la casetta di marzapane con Hansel e Gretel o tuffarsi in un quadro con Mary Poppins.
Una teoria un po’ meno valida, quando le fotografie ritraggono dolciumi o distese di salumi. Un’eccezione che conferma la regola. D’altronde non si può mettere freno all’estro di un artista: negli ultimi tempi, Warner ha ampliato la rete dei suoi soggetti fotografici comprendendo anche gli esseri umani, gli indumenti e gli elettrodomestici, con risultati sempre sorprendenti.
Come nasce un paesaggio
Le meravigliose foto dei suoi paesaggi alimentari sono in realtà frutto di un’illusione. A una prima occhiata ci sembrerà addirittura di osservare un dipinto. A un’osservazione più attenta, man mano si sveleranno ai nostri occhi i vari elementi che compongono il panorama.
Tutto nasce da un disegno di Warner; si passa poi a una scelta accurata del cibo da utilizzare, allo studio di forme e colori, ai dettagli di illuminazione e prospettiva. Qualche ritocco digitale e la magia è compiuta!
Non solo paesaggi inventati: Warner ha riprodotto fedelmente anche monumenti simbolo di alcune città come Parigi e Londra, addirittura la grande muraglia cinese e il Taj Mahal.
Nessuno spreco
Per i più ecologisti, che si staranno preoccupando, nessun timore! Nulla viene sprecato: il cibo utilizzato per le fotografie viene regolarmente consumato da Warner e i suoi assistenti o dato in beneficienza.
Siete pronti a tuffarvi anche voi?
[Foto di Carl Warner]
