Durante la gravidanza, ci si ritrova a fare conoscenza con un corpo nuovo, diverso, in continuo mutamento. Un aiuto per prendere consapevolezza di questo novello sé- a tutti gli effetti un “noi”- giunge dallo yoga, disciplina millenaria dagli innumerevoli benefici.
Ma si può praticare lo yoga in gravidanza e quali sono i vantaggi che ne derivano?
Lo abbiamo chiesto ad Aleksandra, insegnante certificata di Vinyasa Yoga Flow, Yin Yoga e Yoga in gravidanza. “Lo yoga è unione tra il corpo e la mente. La sua pratica, basata su esercizio fisico (asana), pratiche respiratorie (pranayama) e rilassamento, ci insegna ad ascoltare e a riscoprire il nostro corpo. Tutti questi elementi sono molto importanti durante la gravidanza” ci spiega.
“Per quanto riguarda la parte fisica, si lavora sul rafforzamento della colonna vertebrale e sull’elasticità dei muscoli, per arginare dolori alla schiena, migliorare l’equilibrio e la postura e stimolare la circolazione sanguigna e linfatica, contribuendo quindi a ridurre il gonfiore e la pesantezza delle gambe. L’allungamento e la tonificazione della muscolatura pelvica del basso ventre apportano un vantaggio reale durante le contrazioni e la fase di spinta. Inoltre, un’adeguata preparazione respiratoria è fondamentale in tutte le fasi della gravidanza: nella fase evolutiva, l’ingrandirsi delle dimensioni del feto comporta una compressione del diaframma che può generare a livello di respirazione conseguenze fastidiose, minimizzate con opportuni esercizi; nelle fasi finali, il saper controllare e gestire coscientemente la propria respirazione aiuta a calmare e affrontare con più serenità e consapevolezza sia il travaglio che il parto vero e proprio”.
Quindi lo yoga può tornare utile anche per il giorno del parto?
Sì, il lavoro che si fa durante la pratica dello yoga in gravidanza serve per predisporsi a vivere con più serenità- oltre che con maggiore preparazione fisica, utile per mantenere posizioni poco comode o usuali– sia i mesi della gravidanza che il giorno del parto. In particolare, in questo ultimo step, il controllo del respiro diventa molto importante: saper gestire la propria respirazione aiuta a diminuire i dolori delle contrazioni durante il travaglio.
Lo yoga è adatto a ogni fase della gravidanza o ci sono delle controindicazioni in alcuni momenti?
Prima di tutto le gravidanze non sono tutte uguali, e ognuna di noi è diversa dall’altra, per cui è importante parlare con il proprio ginecologo o l’ostetrica di riferimento prima di cominciare qualsiasi pratica. Detto questo, non tutto lo yoga è adatto ad essere praticato durante il periodo di gravidanza, e certi asana o pranayama sono sconsigliati”.
“È quindi fondamentale durante la pratica seguire le indicazioni dell’insegnante, ascoltare sempre il proprio corpo e non esagerare mai.
Yoga in gravidanza: i benefici per il bebé
Se si mettono in pratica tali semplici accortezze, gli eventuali rischi saranno sotto controllo e i vantaggi garantiti.
Uno, non trascurabile, riguarda le sensazioni di benessere e rilassamento sperimentati dalla donna durante lo yoga: queste saranno trasmesse al nascituro, pronto ad assorbire dal suo rifugio nell’utero non solo nutrimento, ma anche umori e stati d’animo della mamma. Perché non garantirgli, dunque, un po’ di pace interiore sin dai primi giorni di vita?
