Diciamoci la verità, a volte essere un consumatore consapevole, un cittadino responsabile e informato, un ambientalista attento può essere complicato. Per fortuna capita che qualcuno ci aiuti a fare delle scelte oculate che ci permettono di vivere seguendo i nostri principi.
È il caso di Greenpeace, nota associazione ambientalista, che grazie ai suoi report ci guida verso un consumo responsabile.
Dopo le numerose classifiche, come ad esempio “Rompiscatole” e “Favole ammazza foreste”, Greenpeace Usa ha diffuso il nuovo rapporto “Clicking Clean: Who is Winning The Race to Build a Green Internet”, che analizza l’impronta energetica dei grandi operatori di data center e di circa settanta tra siti web e applicazioni più conosciute.
Promossi Apple, Google e, anche dopo le pressioni dell’associazione ambientalista, Facebook. Più della metà del loro fabbisogno energetico infatti proviene da fonti rinnovabili e stanno puntando a raggiungere il 100% di energia green.
Bocciati invece Amazon e Netflix, nota piattaforma di streaming.
Secondo Luca Iacobini, responsabile della campagna Clima ed Energia di Greenpeace Italia, Amazon sta aumentando le proprie attività in quelle aree geografiche in cui vengono usate in prevalenza le energie sporche come, ad esempio, il carbone. Netflix, invece, nonostante nel 2015 avesse annunciato di voler controbilanciare le sue emissioni di CO2 non ha fatto altro che comprare crediti di compensazione delle emissioni senza però aumentare i propri investimenti in energia sostenibile.
Bene (ma deve ancora migliorare) Microsoft, che si appoggia ancora troppo al carbone e non ha una buona predisposizione a impegnarsi per un futuro tutto green. Stesso discorso per IBM e HP, che oltre a dipendere troppo da fonti energetiche per nulla sostenibili, non sono trasparenti circa la loro politica energetica.
Nel campo della messaggistica, in cima alla classifica dei più virtuosi ci sono Facebook Messenger, Google Hangouts, iMessage, Whatsapp e Instagram, mentre per quel che riguarda musica e video sì a iTunes e YouTube e pollice in giù per Spotify e Soundcloud.
Dal 2009 Greenpeace lavora per fare pressione alle aziende leader dell’IT. E visto il continuo sviluppo di questo settore, con conseguente aumento dell’uso dell’elettricità globale, spetta anche a noi fare la nostra parte, chiedendo ad aziende come Amazon o Netflix, compagni quasi quotidiani di shopping e di divertimento, di rivedere le proprie politiche energetiche in un’ottica 100% rinnovabile. Un primo passo? Firmare a questo link la petizione lanciata da Greenpeace!
