‘Sing’, impariamo dagli animali a credere nei nostri sogni

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‘Sing’, impariamo dagli animali a credere nei nostri sogni ultima modifica: 2017-01-14T08:30:11+01:00 da Alberto Pinto
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Un koala, un gorilla, un topo, una maialina, un’istrice e un’elefantessa. Sono i protagonisti di un’avvincente competizione che in questi giorni sta animando con successo le sale cinematografiche italiane.

Non si tratta di un documentario su prede e predatori, ma del divertentissimo “Sing”, film d’animazione diretto da Garth Jennings e targato Illumination Entertainment.

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La gara in questione è un bizzarro concorso di canto tra animali organizzato dal buffo impresario Buster Moon, un koala deciso a salvare le sorti del suo teatro. Una godibile e spassosa reinterpretazione animalesca del talent show televisivo e dei suoi meccanismi, che ci aiuta a riscoprire la fiducia in noi stessi.

Giocando a fare gli umani, in un mondo in cui nessuna specie prevarica sull’altra, i protagonisti di “Sing” sono lo specchio di storie e sogni che ci accomunano. Ognuno di essi spera di potersi realizzare attraverso la propria passione, in questo caso per la musica e per il canto, e raggiungere quella felicità che di tanto in tanto perdiamo di vista e che a volte finiamo per accantonare.

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C’è Rosita, che ha rinunciato alle sue ambizioni per prendersi cura dei suoi venticinque maialini. C’è la timida e talentuosa elefantessa Meena, che non riesce a vincere l’insicurezza per dimostrare la sua bravura. C’è il gorilla Jonnhy, che non trova il coraggio di sottrarsi alla vita fuorilegge che suo padre ha scelto per lui. C’è Ash, un’istrice il cui talento viene messo in ombra da un fidanzato troppo egoista.

Le loro vicende e le loro vite si intrecciano sul palco del teatro, facendo emergere motivazioni che non hanno nulla a che fare con l’invitante, quanto fantomatico, premio in denaro.

In gioco c’è qualcosa di più: il riscatto personale e la consapevolezza delle proprie capacità. Un insegnamento che riguarderà soprattutto lo stesso Buster che, grazie alla fantastica squadra che è riuscito a mettere insieme e allo spirito di solidarietà dei suoi amici, riuscirà a risollevarsi dall’iniziale insuccesso e a ricostruire il teatro a cui è tanto legato.

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Dosando abilmente umorismo ed emozioni, con l’aiuto del mondo animale e del grandissimo potere della musica, “Sing” riesce a parlare agli adulti di oggi e a quelli di domani, ricordando loro di non smettere mai di credere nei propri sogni e di poter prendere in mano la propria vita in qualunque momento, diventandone i protagonisti.

Avere il coraggio di cambiare se stessi per cambiare il mondo che ci sta intorno. Imparare a collaborare mettendo da parte le divergenze per raggiungere un obiettivo comune. Una lezione utile e importante che ancora una volta, grazie alla magia del cinema e della natura, l’uomo può imparare dagli animali.

‘Sing’, impariamo dagli animali a credere nei nostri sogni ultima modifica: 2017-01-14T08:30:11+01:00 da Alberto Pinto
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Beneventano, laureato in comunicazione audiovisiva. Appassionato di cinema, serie televisive, viaggi e di tutto ciò che è arte e comunicazione. Creativo, curioso e sognatore, ama immergersi nelle storie e scoprirne dettagli e sfaccettature. Per eHabitat scrive di musica e di cinema

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