Ieri, così come tradizione insegna, le nostre case sono state decorate a festa. Il periodo dell’Avvento è già iniziato ma adesso, in modo molto più tangibile e sentito, siamo entrati nel periodo natalizio. Per festeggiare una delle feste religiose più gioiose, il Natale appunto, sono comparsi nelle nostre case presepi, alberi di Natale, luci e decorazioni. Altre piante, tradizionali e simboliche arriveranno: tra queste troviamo la Stella di Natale, il vischio, l’agrifoglio e il pungitopo.

Tra queste un tempo ne avremmo aggiunta una di cui invece se ne è perso l’uso: il ginepro. Pure sembra che in alcune zone italiane fino agli inizi del ‘900 fosse uso bruciarne un rametto la sera di Natale, di San Silvestro e dell’Epifania. Tradizione che accomuna il ginepro al Ceppo Natalizio, uso anche questo ormai quasi completamente dimenticato. Il ceppo o ciocco consisteva in un bel pezzo di legno di quercia che si diceva dovesse ardere per scaldare Gesù. Il ceppo doveva rimanere acceso tutta la notte senza bruciare del tutto perché andava riutilizzato ogni sera fino all’Epifania. La cenere veniva poi seppellita in campagna per preservare il raccolto dalle intemperie.

In altre zone, specialmente del Nord Europa era invece uso, sempre durante le feste natalizie, utilizzare il ginepro per decorare l’interno delle case con rametti al fine di purificare l’aria. Purificare sia in modo balsamico sia in senso scaramantico visto che diffusa era la credenza che vede il ginepro capace di allontanare le streghe e i loro malefici.
Caduta in disuso come pianta simbolica possiamo comunque tenerla presente per le sue ottime proprietà. Il ginepro ha azione stimolante, digestiva, diuretica e disinfettante. Le bacche, chiamate anche coccole si utilizzano in cucina soprattutto per aromatizzare piatti impegnativi dal punto di vista digestivo come carni e selvaggina ma anche cavoli, in particolare i crauti.

Sempre le bacche possono essere utili in caso di tosse e raffreddore grazie alla loro azione balsamica. Allo scopo si può preparare un suffumigio oppure un vino medicato ottenuto facendo macerare in 1 lt. di vino 50 gr. di bacche pestate e una buccia di limone. Il tutto va lasciato riposare per 10 giorni.
Una curiosità: con il ginepro si prepara anche un famoso distillato, il Gin inventato in Olanda già nel 1600 e reso celebre da estimatori come Ernest Hemingway.
Dunque… grazie ginepro!
Foto d’anteprima: www.actaplantarum.org
