Negli ultimi vent’anni la presenza del lupo nelle Alpi si è intensificata. Dopo il boom economico degli anni 50 le vallate alpine sono state progressivamente abbandonate favorendo l’ampliamento delle foreste e il ripristino di habitat idonei alla specie.
È così che molti allevatori e pastori si trovano a dover affrontare il problema della predazione del bestiame che spesso compromette il loro lavoro. Seppur infatti il lupo tenda a preferire prede selvatiche, la predazione su animali domestici come caprini, ovini e bovini è possibile e non poco frequente. Alcune zone montane e forestali come l’ente Parco del Gran Paradiso indennizzano i danni provocati dal lupo agli animali zootecnici secondo un regolamento specifico, ma spesso anche queste sovvenzioni non bastano per combattere l’ostilità e il risentimento verso questi splendidi animali.
Per questo motivo Coldiretti Piemonte ha lanciato la campagna Ami i lupi? Adotta un pastore…!, un progetto innovativo e di condivisione che coniuga la tradizione ancestrale dell’allevamento alla pastorizia 2.0 dei giorni nostri.
L’obiettivo è quello di valorizzare e promuovere, attraverso il crowfounding tramite una rete di sostenitori, i prodotti degli allevatori piemontesi e far conoscere il frutto del lavoro dei produttori che presidiano territori altrimenti lasciati all’incuria e che potrebbero essere danneggiati dai lupi.
Il progetto, lanciato sulla piattaforma Woop, ideata per supportare eccellenze agroalimentari italiane, ha il fine di dare un impulso all’economia della pastorizia e, in parallelo, di mappare le malghe piemontesi, le realtà agricole di pastorizia montana che offrono prodotti d’alpeggio, le realtà ricettive di montagna e la presenza del lupo in Piemonte. Per i sostenitori del progetto sono previste ricompense in termini di prodotti del territorio e soggiorni presso le zone montane individuate dall’iniziativa.
La comunità e i sostenitori in primis, avranno dunque modo di conoscere ancora meglio il mondo della pastorizia e il territorio montano, potranno assaggiare i prodotti dei pastori e vivere esperienze dirette sul territorio. Allo stesso tempo gli allevatori potranno crescere e promuoversi nonostante eventuali perdite di capi bestiame causate da qualche lupo affamato.
La strada per una convivenza serena tra uomini e lupi è possibile, fondamentali l’impegno, la collaborazione e la solidarietà comune perché uomo e animale si sentano liberi di vivere nel proprio territorio.
Il Natale si avvicina, perché non scegliere il crowfounding per questa iniziativa come regalo alternativo e solidale?

Ma perchè investire risorse in un idennizzo da predazione da lupo? I nostri antenati ci hanno messo secoli ad eradicare il problema lupo e noi nell’ era moderna abbiamo reintrodotto questa piaga! Venite nella realtà della montagna o dell’ appennino dove si fa fatica a campare e capirete che il fascino del lupo è bello solo in televisione! Ci si lamenta che le colline e le montagne si spopolano (quelle “vere” non quelle del turismo invernale di massa!!!) che c’è la desertificazione dei pascoli che c’è il dissesto idrogeologico perchè nessuno si cura più della montagna e poi noi ultimi quattro diavoli che ce ne prendiamo cura siamo anche vessati da queste bestie che sono state reintrodotte in ambienti antropizzati e con gli equilibri naturali già precari. Risultato: ulteriore squilibrio della fauna selvatica e ulteriore sofferenza per noi allevatori. Pessima idea reintrodurre il lupo grazie di cuore.