Il mondo di Anna: gli effetti delle scelte dell’uomo sul destino del nostro pianeta

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Il mondo di Anna: gli effetti delle scelte dell’uomo sul destino del nostro pianeta ultima modifica: 2016-11-06T08:30:51+01:00 da Daniela Zora
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“Durante le feste alcune renne selvatiche si erano avvicinate alle fattorie. Qualcuno scherzando aveva detto che Babbo Natale, dopo aver distribuito i regali, aveva dimenticato in giro le sue bestie. Ma non era mai successo che le renne si avvicinassero ai centri abitati. Qualcuno aveva cercato inutilmente di dar da mangiare a quegli animali smarriti e spaventati. Anna aveva capito che era un fatto allarmante. Aveva capito perché le renne erano scese in pianura. Babbo Natale non c’entrava niente.”

Una sera ci sediamo in poltrona e apriamo questo libro. Un romanzo relativamente recente del grande autore e filosofo Jostein Gaarder e siamo catapultati in un’atmosfera fredda, nel rigido inverno della Norvegia. Siamo a Oslo, è il periodo delle feste natalizie, impariamo a conoscere l’idealista e determinata Anna. Una ragazza dall’intelligenza fervida, che si pone mille domande, che ha sì i sogni e gli interessi dei ragazzini della sua età, ma insieme al suo fidanzato è impegnata in questioni di vitale importanza per il genere umano: il destino dell’uomo e della natura. Ritiene un suo diritto vivere in una natura intatta. Non bucherellata come un gruviera, come viene riportato nel corso della storia.

Credits: Erika Coscarelli
Credits: Erika Coscarelli

Il mondo di Anna può sembrare una favola, ma in realtà Gaarder si serve di uno strumento di fantasia per richiamare l’attenzione di Anna – e la nostra – ad un tema tanto delicato quanto quello del mondo che lasciamo ai nostri discendenti, a chi, dopo di noi, si ritroverà a vivere in un mondo sempre meno vivibile e sostenibile. Anna fa sogni catastrofici sul futuro, è chiamata a svelare un mistero legato ad un anello, vede una donna anziana che cerca di mandarle un messaggio importante.

Già autore de “Il mondo di Sofia” e di numerosi best-seller in cui ha trattato con toni leggeri temi importanti come la filosofia, la morte e la malattia, l’amore genitoriale e di coppia, Gaarder ha dichiarato di aver voluto affrontare un tema che interroga la filosofia dei nostri tempi: cosa facciamo per preservare il nostro pianeta? Che responsabilità abbiamo nei confronti di chi verrà dopo?

Voglio dire che ho paura dei mutamenti climatici provocati dall’uomo. In questo preciso istante, stiamo correndo il rischio di compromettere irrimediabilmente il clima e l’ambiente del nostro pianeta, senza nessun riguardo per le generazioni future.

Attraverso le parole della stessa Anna, infonde in ognuno di noi, un pensiero e una nuova prospettiva da cui riconsiderare i nostri stili di vita. Sfogliando le pagine del romanzo, si percepisce l’urgenza di dover agire adesso, il peso che ha ogni nostra scelta, in campo ecologico e non, una questione che non possiamo più tralasciare se vogliamo che il nostro pianeta vada avanti e non perda il valore e le bellezze che lo hanno sempre caratterizzato. Gaarder ha voluto introdurre una nuova tematica centrale e necessaria per la tutela del nostro habitat: l’etica della reciprocità vale anche nei confronti della prossima generazione.

Dobbiamo agire nei loro confronti come vorremmo che loro avessero fatto nei nostri se fossero vissuti prima di noi. […] Non possiamo lasciare in eredità un pianeta che vale meno di quello su cui abbiamo avuto la possibilità di vivere noi.

Jostein Gaarder -fonte: huffingtonpost.it
Jostein Gaarder -fonte: huffingtonpost.it

E per lanciare questo messaggio nel mondo, per scuotere le coscienze, Gaarder sceglie un’adolescente, pone al centro della sua storia appositamente un personaggio femminile perché sono le donne, anche in Norvegia dove lui vive, ad esser più propense, a prendere a cuore il destino del nostro ecosistema e a cercarne con tutte le forze un rimedio.

Anna è una ragazzina in cui ognuna di noi, piccole grandi ambientaliste, si può riconoscere: sensibile, acuta, dotata del senso di responsabilità che sembra latitare in questa epoca perlopiù disfattista. E’ percepita come strana, tanto che verrà mandata da uno psicologo – che ne rimarrà sbalordito e non farà altro che sostenerla – per via delle sue idee, dei suoi sogni apocalittici, ma ha ragione: la Terra deve essere salvata! Sta succedendo qualcosa di strano, non soltanto dentro di lei, ma soprattutto al di fuori:

Ci sono voluti miliardi di anni per creare un essere umano! Ma la domanda è: sopravvivremo al terzo millennio?

Bisogna darsi da fare, adottare comportamenti più sostenibili, ridurre, ridurre, ridurre: lo spreco, le emissioni di gas serra, l’utilizzo spesso inutile degli imballaggi, per salvare quello che ancora può essere salvato!

Un appello alle piccole Anna presenti in noi, uomini e donne di questo meraviglioso pianeta che si sta sgretolando sotto il potere scellerato di pochi e all’insensibilità di molti. Un libro con un grande messaggio che possa aiutare a spronare tutti e riconsiderare il nostro posto nel mondo, la nostra quotidiana responsabilità etica e civile!

Forse l’uomo è l’unico essere vivente nell’universo a possedere una coscienza cosmica […] E allora non è più soltanto una responsabilità globale preservare le basi della vita su questo pianeta. E’ una responsabilità cosmica.

Diamoci da fare.

Il mondo di Anna: gli effetti delle scelte dell’uomo sul destino del nostro pianeta ultima modifica: 2016-11-06T08:30:51+01:00 da Daniela Zora
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Il mondo di Anna: gli effetti delle scelte dell’uomo sul destino del nostro pianeta ultima modifica: 2016-11-06T08:30:51+01:00 da Daniela Zora

Sensibile e curiosa per natura, animalista e attratta dalle tematiche ecologiche fin dall'infanzia. A 16 anni diventa vegetariana. Si definisce "un'appassionata" perchè mette tutta se stessa nelle cose di cui si occupa e non riesce a restare indifferente a nulla. Laureata in Scienze dell'Educazione, sempre attenta ai più piccoli e al più delicato degli esseri viventi, adora la natura, ama leggere libri in mezzo al verde e ha la valigia sempre pronta per qualche viaggio (anche immaginario). La scrittura è il suo rifugio, tratta e dialoga con le parole come fossero amiche. Con questa collaborazione raggiunge uno dei suoi piccoli grandi sogni: scrivere per un giornale!

2 Commenti

  1. Bell’articolo! Coinvolgente come anche gli altri articoli di Daniela. E soprattutto…mi ha fatto venir voglia di leggere il libro! 🙂

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