‘Il giardino delle storie intrecciate’, ritratto di una Torino che parla a più voci

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‘Il giardino delle storie intrecciate’, ritratto di una Torino che parla a più voci ultima modifica: 2016-10-10T08:00:55+02:00 da Valentina Tibaldi
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Una bella signora, altera ma dall’anima, a tratti, insospettabilmente torbida. La città di Torino, tra i vari riuscitissimi personaggi della raccolta di racconti Il giardino delle storie intrecciate di Claudia Manselli (ed. Helicon), è forse il più caratterizzato. Ne compone il ritratto un coro di voci (e di carne, di ossa, di vicende ed esperienze) che gravitano attorno ai Giardini La Marmora, giardino pubblico situato nel centro del capoluogo piemontese.

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È proprio qui, in questo angolo di verde urbano, che tutto accade: i protagonisti frequentano il piccolo parco quotidianamente, lo cercano, lo osservano, anelano a ritornarvi se sono lontani. Crocevia di storie vissute o immaginate, il giardino è un luogo di speranza, di incontri, di desideri, di libertà; un luogo in cui pullula la vita umana, animale, vegetale, in contrapposizione con appartamenti spesso sterili e soffocanti.

È qui, in mezzo agli alberi secolari, che nel primo racconto A cera persa la statua di bronzo di un Generale La Marmora quasi dimenticato offre la sua confessione. E’ qui che la protagonista di Imperfezioni Sara accetterà, in compagnia di una gazza addomesticata, di non poter essere un falco che tutto vede e tutto sovrasta con il suo volo.

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immagine di Yelena Bryksenkova

Mentre “la signora” di Made in Italy si rinfranca con la vista e la frequentazione del giardino, che le offrirà rifugio sicuro dalla moltitudine di immigrati con cui si identifica fino a sentire estranea la sua stessa città, il protagonista di Natale aspetta fiducioso su una panchina di assistere nuovamente alla nascita di Gesù.

Walter, bambino che ne Il bersagliere sfoga le frustrazioni dovute a una vicenda personale difficile correndo a perdifiato fra gli alberi e la statua, desidera un cane che gli faccia da amico. Al contrario, in Ventiquattro maggio millenovecentoquarantotto, il cane di Gilda viene lasciato solo da una donna che ha sempre saputo la data esatta della sua morte.

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Mirella Cagna, protagonista di Vivere, dei giardini apprezza soprattutto gli amanti avvinghiati, mentre cerca un suo personale appagamento sui tram che, in lungo e in largo, attraversano la città.

Il ghiottone, seguendo con gli occhi i bambini che nel parco giocano e si rincorrono nelle poche ore d’aria a loro disposizione, nasconde un segreto intimo e inconfessabile. Un uomo tranquillo cela dietro l’apparente serenità di una panchina apparecchiata con cura un equilibrio domestico indubbiamente fuori dagli schemi.

Le due ragazze romene di Passaggi Notturni, invece, trovano nel perimetro del parco l’insperato inizio di una nuova vita. Chiude la raccolta Cose superflue, che suggerisce come nella rinuncia alla materialità possa nascondersi il segreto della felicità.

Tra le pagine del libro, le undici storie -pennellate di esistenze che l’autrice delinea senza mai giudicare- si rincorrono fra loro con continui rimandi e indizi di reciproca presenza. E così, ne Il giardino delle storie intrecciate capita di frequente che in un racconto riconosciamo un personaggio incontrato in precedenza, in un’atmosfera di quartiere perfettamente ricreata grazie a un orchestrato disegno stilistico.

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Durante la narrazione delle singole vicende, poi, non mancano di fare la loro apparizione temi di attualità come l’integrazione culturale, il riscaldamento globale (“Malattie nuove, inverni senza neve, estati roventi, nubifragi, le normali zanzare diventate tigri[…]”; “Non sembra dicembre. Un vento caldo percorre la città e un odore nuovo arriva ad arricciolarsi ai giardini”), la progressiva apparizione di prodotti alimentari sconosciuti, e la loro conseguente perdita di stagionalità e località (“Anche il mangiare non era più lo stesso: pere argentine, uva cilena, meloni cinesi, banane e ananas da ogni parte del mondo. Così stavo attenta a leggerne la provenienza sulle cassette della frutta”). Argomenti sfiorati, ma inequivocabilmente presenti, che arricchiscono il quadro di ulteriore credibilità.

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Il giardino delle storie intrecciate sarà presentato al Circolo dei Lettori di Torino martedì 25 ottobre alle h.18 alla presenza dell’autrice Claudia Manselli e della scrittrice Consolata Lanza. Un’ottima occasione per approfondire la conoscenza con uno scorcio di città brulicante di vita, e con personaggi che non sempre si lasciano scorgere, preferendo agli sguardi altrui l’anonimato offerto dalle loro solitudini.

‘Il giardino delle storie intrecciate’, ritratto di una Torino che parla a più voci ultima modifica: 2016-10-10T08:00:55+02:00 da Valentina Tibaldi
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‘Il giardino delle storie intrecciate’, ritratto di una Torino che parla a più voci ultima modifica: 2016-10-10T08:00:55+02:00 da Valentina Tibaldi

Lettrice accanita e scrittrice compulsiva, trova in campo ambientale il giusto habitat per dare libero sfogo alla sua ingombrante vena idealista. Sulla carta è laureata in Lingue e specializzata in Comunicazione per la Sostenibilità, nella vita quotidiana è una rompiscatole universalmente riconosciuta in materia di buone pratiche ed etica ambientale. Ha un sogno nel cassetto e nella valigia, già pronta sull’uscio per ogni evenienza: vivere di scrittura guardando il mare.

2 Commenti

    • Grazie, sono Rodolfo ,il giardiniere l’autore della scultura l’uomo seduto con la rosa in mano, sogna, attende un incontro……

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