L’uomo che sussurrava alle farfalle

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L’uomo che sussurrava alle farfalle ultima modifica: 2016-08-22T08:30:23+02:00 da Alessandra Varotto
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La battus philenor californiana è una meraviglia per gli occhi. Inizia la sua vita sotto forma di piccolo uovo rosso per poi trasformarsi in un bruco maculato nero e arancio. Infine, dopo un periodo di incubazione che può variare da qualche mese a due anni, emerge dal suo bozzolo sotto forma di una bellissima farfalla dalle ali blu iridescenti.

Per secoli, questa farfalla ha svolazzato numerosa nei cieli di San Francisco. A partire dal secolo scorso, tuttavia, il numero di esemplari presenti nell’area ha iniziato a subire un lento ma inesorabile declino, dovuto soprattutto all’intensificarsi della presenza e delle attività umane. Tanto che, al giorno d’oggi, avvistare una battus philenor in città è un’eventualità incredibilmente rara.

Gli sforzi di un residente locale, che da qualche anno dedica il suo tempo libero al salvataggio di queste meravigliose farfalle dall’estinzione, stanno però iniziando a dare i loro frutti e una nuova speranza di assistere finalmente alla lenta rinascita delle farfalle blu.

Farfalla battus philenor californiana

Tim Wong, un giovane biologo marino descritto da molti come “l’uomo che sussurrava alle farfalle”, ha infatti deciso tre anni fa di costruire una casa delle farfalle “fai da te” nel suo giardino. Attraverso lunghe e pazienti osservazioni, ha scoperto che quando le battus philenor sono ancora dei bruchi, si cibano esclusivamente di una particolare tipologia di pianta, la pipevine california, a sua volta divenuta sempre più rara e introvabile nella zona di San Francisco. Dopo lunghe ricerche, l’uomo ne ha infine rintracciato alcuni esemplari presso i locali giardini botanici, e i gestori hanno acconsentito a donargli alcune talee da piantare in giardino per ricreare un habitat adatto alla vita e alla riproduzione delle farfalle. Wong ha quindi costruito un grande recinto che consentisse alle farfalle di vivere e accoppiarsi in condizioni del tutto simili a quelle naturali, ma con un ridotto rischio di predazione e permettendogli nel contempo di osservare attentamente tutto ciò di cui avessero bisogno per riprodursi.

La casa delle farfalle costruita da Tim Wong nel suo giardino a San Francisco, California.
La casa delle farfalle costruita da Tim Wong nel suo giardino a San Francisco, California.

Partita inizialmente con 20 bruchi, ora la casa delle farfalle di Wong pullula di giovani esemplari di battus philenor: l’anno scorso ne sono nate diverse migliaia. Il ragazzo è di fatto riuscito a reintrodurre a San Francisco la specie, per la prima volta dopo decenni: un chiaro segno che i suoi sforzi stanno avendo un grande successo.

Farfalla battus philenor californiana

La sua storia ci ricorda che tutti noi possiamo contribuire alla conservazione delle farfalle autoctone, talvolta proprio a partire dal nostro stesso giardino. Se è vero infatti che non tutti sono in grado di costruire una casa delle farfalle in cortile per mancanza di spazio, tempo o adeguate competenze (Wong stesso avverte che la realizzazione di un’iniziativa come la sua non è alla portata di tutti, in quanto richiede una speciale conoscenza della storia naturale di ciascuna specie, nonché molte ore di noioso lavoro preparatorio), è vero altresì che ci sono altre e più semplici azioni che ognuno di noi può intraprendere. La prosperazione delle specie autoctone è infatti in gran parte determinata dal ripristino dei loro habitat nativi.

È quindi possibile, ad esempio, piantare erbe e piante locali per permettere alle farfalle di procurarsi il cibo in maniera più semplice immediata e favorirne la riproduzione. Quelle erbacee più adatte sono: salvia, origano, maggiorana, verbena, timo, lavanda, menta, primula selvatica, valeriana rossa, scabiosa, crisantemo giapponese, eliotropio, astro settembrino e arabis bianca. Per i cespugli è bene invece preferire lillà, veroniche, lantana e buddelia.

Giardino delle farfalle

Anche alcune specie che crescono spontaneamente nei nostri prati sono molto importanti per le farfalle, in quanto svolgono il ruolo di piante nutrici: carota selvatica, finocchio selvatico, angelica, fiordaliso, piantaggine, ortica, cardo, viola selvatica, acetosella, silene, erba zoffina, erba viperina, oltre ad alcune specie di graminacee e leguminose.

E si può inoltre smettere di utilizzare i pesticidi, dannosi non solo per la fauna, ma anche per l’uomo che può accidentalmente venirvi a contatto o ingerirli.

Come scrisse il poeta brasiliano Màrio Quintana: “Il segreto non è prendersi cura delle farfalle, ma prendersi cura del giardino affinché le farfalle vengano da te”.

L’uomo che sussurrava alle farfalle ultima modifica: 2016-08-22T08:30:23+02:00 da Alessandra Varotto
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L’uomo che sussurrava alle farfalle ultima modifica: 2016-08-22T08:30:23+02:00 da Alessandra Varotto

Appassionata di sostenibilità, comunicazione e innovazione, ha conseguito un dottorato in Social Marketing for Sustainability presso l’Università degli Studi di Padova e la University of Exeter (UK), e un master in comunicazione digitale allo IUSVE di Venezia con una tesi sul digital storytelling della CSR nel settore food. TEDx speaker e communication manager di progetti europei LIFE, nel tempo libero ama studiare e visitare luoghi nuovi vicini e distanti, dove fare lunghe passeggiate all’aria aperta godendo della gioia e della meraviglia che la natura è in grado di suscitare.

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