Casette sugli alberi. Probabilmente non quelle che sognavamo da bambini, e neppure dei rifugi per gli uccelli in città, come forma e dimensione potrebbero far pensare. Si chiamano TreeWiFi, si trovano ad Amsterdam e sono gli strumenti di un’idea innovativa che potrebbe rivoluzionare il modo di intendere l’approvvigionamento di internet: un premio da vincolare a comportamenti virtuosi e sostenibili.
Grazie a delle piccole nicchie dotate di sensori capaci di rilevare il livello di inquinamento dell’aria, infatti, TreeWiFi funge da indicatore visivo dello smog che si respira in un determinato momento e, per mezzo del router che completa l’apparecchio, fornisce rete gratuita attorno all’albero, illuminandosi di verde se e quando l’inquinamento cala.
Tutto nasce dalla volontà di migliorare una situazione tutt’altro che rosea: facendo riferimento ai più recenti rapporti sull’inquinamento ad Amsterdam, che ha ricevuto una mediocre “D+” nello European clean air ranking, ben al di sotto di Londra, Parigi e dei suoi stessi livelli rilevati negli anni precedenti. Inoltre, un rapporto del 2015 redatto da una ONG indipendente ha evidenziato che ben 11 zone della città superano il tetto massimo stabilito come limite d’inquinamento dall’Unione Europea.
Come fare per monitorare puntualmente e iperlocalmente una situazione di per sé invisibile? “Qui nei Paesi Bassi sentiamo spesso parlare di come la nostra qualità dell’aria sia una delle peggiori di tutta Europa, ma l’inquinamento non è qualcosa che puoi vedere” ha dichiarato Joris Lam, ideatore e realizzatore del progetto insieme a Jeroen Bults, Martijn Schut, Olger Warnier e Antoine Zenieer. TreeWiFi lo mette in mostra rendendo il problema reale: lì, davanti a casa o alla scuola dei propri bambini… e ora, anziché domani o mai. Molto più difficile ignorarlo.
E infatti, le implicazioni del progetto sono molto più profonde di quel che potrebbe sembrare a una prima occhiata, perché al di là della connessione, TreeWiFi è potenzialmente in grado di provocare una reazione nei cittadini e spingerli a organizzarsi attivamente per migliorare una situazione che li riguarda molto da vicino. Se i livelli di guardia diventano allarmanti, perché non decidersi a usare bicicletta o mezzi pubblici, perché non organizzarsi per condividere l’auto fra vicini? Accedendo all’apposita app, inoltre, i cittadini potranno trovare altre ottime idee virtuose per ridurre il proprio impatto sull’aria di Amsterdam.
Con i suoi 500 euro, TreeWiFi al momento non ha un prezzo popolare. La start-up sta lavorando per realizzare una versione più economica per i privati puntando, d’altro canto, su una campagna di crowdfunding e sui finanziamenti che la sua pubblica utilità possono attrarre in un Paese sensibile alle tematiche ambientali. I dati raccolti da TreeWiFi saranno oltretutto a disposizione dell’amministrazione e delle autorità per un rapporto più approfondito e geograficamente completo sulla qualità dell’aria, e non è cosa da poco.
A fronte dei drammatici-peraltro a tratti visibilissimi- livelli di smog raggiunti ripetutamente nel corso dell’ultimo anno in molte città italiane, nell’interesse di ambiente e salute pubblica non resta che augurarsi che iniziative del genere nascano e si propaghino in fretta anche entro i confini del Belpaese. E che il buon esempio in merito a partecipazione attiva e valori civici faccia il suo dovere, contagiando amministrazioni locali da un lato, e cittadini dall’altro.
[…] Fonte: ehabitat.it […]