Nuove terre, cinque storie di agricoltura sociale

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Nuove terre, cinque storie di agricoltura sociale ultima modifica: 2016-05-27T08:00:07+02:00 da Sara Panarella
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Può il lavoro nei campi sostenere percorsi di riabilitazione ed inclusione sociale? Sì, e Nuove terre racconta alcune di queste esperienze

Nel ricchissimo programma della 19° edizione di CinemAmbiente arriva anche un argomento importante e più che mai vitale: l’agricoltura sociale. E arriva con un progetto articolato firmato da Francesca Comencini e Fabio Pellarin. Nuove terre, questo il titolo del documentario in concorso nella sezione Documentari Italiani, che verrà proiettato mercoledì 1 giugno alle ore 21,30 nella sala 3 del Cinema Massimo di Torino. Al termine della proiezione Fabio Pellarin parlerà con il pubblico presente in sala.

NUOVE TERRE

Nuove terre si compone di cinque cortometraggi: L’orto dei ragazzi, Cascina sociale Carlo Alberto, Tenuta della Mistica, Le Agricole e Paterna. Cinque momenti che descrivono cinque realtà differenti. In tutte però l’agricoltura non è solo lavoro della terra per produrre cibo e nutrimento ma è anche creazione di una collettività, il sociale dunque, che per quanto piccola permette a chi arriva da un momento di difficoltà di partecipare ad un lavoro comune. In ognuno di questi cortometraggi troviamo storie di riabilitazione, di inclusione, di un lavoro che ridà dignità e sostegno a chi ha avuto difficoltà. Pienamente calzanti le parole di Saint-Exupery: “La terra ci fornisce sul nostro conto più insegnamenti di tutti i libri. Perché ci oppone resistenza. Misurandosi con l’ostacolo l’uomo scopre se stesso“.

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Francesca Comencini esordisce nel 1984 con Pianoforte, storia d’amore e tossicodipendenza tra due giovani della buona borghesia. Tra i suoi lavori Carlo Giuliani, ragazzo, Mi piace lavorare (Mobbing), In fabbrica, Lo spazio bianco, Un giorno speciale e la serie Tv Gomorra. Fabio Pellarin ha diretto programmi televisivi come L’amore in Italia e Come nasce un film.

FRANCESCA COMENCINI
La regista Francesca Comencini

Cos’è dunque Nuove terre. Spiega la regista: “Ho cercato in questo progetto sull’agricoltura sociale di mettere a fuoco le persone, le loro storie, le loro facce, le loro mani. Sono nuovi agricoltori che attraverso esperienze diverse, sono approdati, per scelta o necessità, in modo tardivo o inatteso, al lavoro antico e faticoso dell’agricoltura. I loro gesti ripetuti, i loro fiati, la loro inesperienza che diventa meraviglia, hanno catturato il mio sguardo. Osservare le vite degli altri è la cosa che più amo fare e che più mi fa sentire viva, a mia volta. È stato dunque un circolo vitale questo lavoro documentario. Molto intenso“.

Nuove terre, backstage
Nuove terre, backstage

Il documentario si è avvalso del contributo del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali messe a disposizione tramite un bando legato all’Expo 2015 e prodotto dalla Madcast.

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Vive a Torino, bibliotecaria. Si laurea in Filosofia interessandosi di bambini e multiculturalità e si avvicina alla psicoanalisi e alla cura del pensiero. Ha poi quattro bimbi e un cane che insieme a tanta effervescenza aggiungono interessi nuovi, maggior attenzione per l’ambiente e gli antichi mestieri e saperi, lavorazione dell’argilla, uncinetto, raccolta e utilizzo delle erbe. Una moderna “Strega in famiglia”!

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