Aquaman Jason Momoa

Aquaman, ovvero il senso dei Supereroi per l’ambiente

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Aquaman, ovvero il senso dei Supereroi per l’ambiente ultima modifica: 2016-05-15T08:30:14+02:00 da Emanuel Trotto
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Aquaman si scaglia contro le compagnie petrolifere. L’attore Jason Momoa esprime sui social la sua disapprovazione nei confronti del Dakota Access Pipeline

Oramai sono dappertutto: sono usciti dalle pagine di giornaletti da pochi spiccioli, nati come metafore, paure, desideri inconfessabili da parte dei loro autori. Da quando erano stampe dai colori neutri fino alle chine più cupe e storie più adulte, sono divenuti fenomeno di culto tra gli adulti che erano ragazzini quando li hanno scoperti, e per i nuovi affiliati degli ultimi anni. Di chi stiamo parlando? Dei supereroi dei fumetti, naturalmente. Sono usciti dalle pagine per diventare personaggi cinematografici e televisivi, in una vera e propria invasione: uno dei primi cinecomix (film tratti da fumetti) era il magnifico Superman di Richard Donner (1978), i Batman con Adam West e poi di Tim Burton, per passare ai vari X-men (2000-2016) fino a quel fenomeno virale che è l’MCU, Marvel Cinematic Universe: una galassia di supereroi e storie intrecciate che toccano il cinema (da Iron Man di John Favreau, 2008, all’ attualmente nelle sale, Captain America – Civil War , Antohny e Joe Russo, 2015) e la TV (Agents of S.H.I.E.L.D., Dardevil, Jessica Jones, ecc.). Gli eroi dei cinecomix (anche e soprattutto delle grafic novels) sono diventati a pieno titolo il fenomeno di questi primi vent’anni del Nuovo Millennio.

Justic League

Nel grande duopolio del mondo del cine-fumetto americano, la Marvel la fa da padrone. La veterana DC (colei che diede i natali a Superman e Batman) non sta a guardare, impostando un proprio ciclo di film a tappe forzate, per star dietro alla “rivale”. Ecco che spuntano L’uomo d’acciaio e BvS – Dawn of Justice (Zack Snyder, 2013, 2015), Suicide Squad (David Ayer, 2016) oltre alle prossime uscite, Wonder Woman, Aquaman e Justice League – Parte 1 tra il 2017 e il 2018.

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È dai blindatissimi set di questi kolossal che Jason Momoa, l’interprete di Aquaman, ha postato una prima immagine: non si tratta della solita foto di backstage o promozione: lo si vede in mezza figura, con le parti del corpo visibili coperte da vistosi tatuaggi fittizi. In mano regge un cartello con su scritto: “Oil Pipelines are a BAD IDEA” ed altri hashtag. Da sempre attento alla tematica ambientale Momoa, con questa foto postata su Instagram, esprime la sua disapprovazione nei confronti della Dakota Access Pipeline, un oleodotto che dovrebbe attraversare il Midwest allo scopo di pompare petrolio sotto acri di terreno coltivabile. Non solo, questo attraverserebbe il fiume Missouri, l’unica fonte di acqua potabile di tutta la zona dalla quale traggono benefici gli agricoltori, e i pellerossa Dakota, i quali hanno la riserva proprio in quel punto. Il rischio di un grave inquinamento idro-geologico è particolarmente grave: si sta facendo una petizione per impedire che questo accada , petizione che lo stesso attore ha firmato.

Momoapipeline
La foto che Jason Momoa ha recentemente postato su Instagram a favore della campagna Rezpect our Water

Subito, vedendo una simile foto ci si domanderebbe se il ruolo di Aquaman, il Dio dei Mari e delle Acque, non abbia dato alla testa all’attore hawaiano. Nel commento della foto c’è un elemento che smentisce subito questa ipotesi: Momoa invita chi lo segue a cliccare in un link della sua biografia suggerendo di prendersi qualche minuto «per verificare cosa stia succedendo». Così siamo andati sul sito della campagna, Rezpect our Water e, negli ultimi articoli veniamo a sapere che, il controllo ambientale del sito è stato effettuato dalla stessa Dakota Access, senza contattare i capi tribù (bypassando così le leggi federali), e il rapporto dello stesso non contiene il minimo accenno alla presenza dei Nativi nell’area. In compenso non è solo il membro della Justice League a supportare la campagna, ma anche Leonardo DiCaprio che sprona i suoi fan ad informarsi e prendere una posizione al riguardo.

Leotweet
Uno dei Tweet di Leonardo DiCaprio a favore dei Dakota contro la Pipeline

Da questa situazione traiamo due conclusioni: la prima è che siamo portati a pensare male dapprincipio sul mondo dello star-system hollywoodiano in merito ad argomenti così scottanti. La seconda è che cinecomix, fumetti e ambiente non sono mondi separati, anzi, sono molto legati. In quanti di essi abbiamo incontrato degli antagonisti che vedono nell’umanità il male del creato e cercano in qualsiasi modo di distruggerla, vuoi eliminando le fonti energetiche, vuoi, cercando di eliminare fisicamente gli individui in eccesso: «Quando il corpo umano ha la febbre, questi aumenta la nostra temperatura interna per uccidere i virus. Lo stesso sta facendo la Terra con il riscaldamento globale» afferma l’antagonista di un cinecomix (tratto stavolta da una graphic novel di Mark Millar), Kingsman Secret Service (Mattew Vaughn, 2014).

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Il ruolo dell’eroe è quello di dare una speranza, una possibilità di poter voltare pagina, di rimediare ai propri errori: uno sforzo che spesso comporta il sacrificio personale in nome di qualcosa di più grande. Chi ama i fumetti sa bene quante volte e in quante differenti versioni, rinascono i supereroi: perché loro sono un simbolo che trascende tutto. A ricordarcelo è stato necessario l’intervento del più sottovalutato e deriso dei supereroi (dipendente dall’acqua per vivere, in contatto telepatico con tutte le creature subacquee). Aquaman/Jason Momoa ora non è più la barzelletta del mondo dei cine-fumetti.

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Nato a Biella nel 1989, si è laureato in Storia del Cinema presso il DAMS di Torino nel 2012, ha partecipato alla rassegna stampa per l’Università al 29, 30, 31mo Torino Film Festival e ha collaborato per il Festival CinemAmbiente 2014. Collabora per diversi blog di cinema e free culture (Il superstite) e associazioni artistiche (Metropolis). Ha diretto due cortometraggi: E Dio creò le mutande (2011), All’ombra delle foglie (2012).

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