Wildlife Crossing, semaforo verde per la fauna selvatica

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Wildlife Crossing, semaforo verde per la fauna selvatica ultima modifica: 2016-04-07T08:00:47+02:00 da Alessandra Condello
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La rete stradale ha un impatto devastante sulla sopravvivenza della fauna selvatica. I wildlife crossing consentono agli animali di muoversi in sicurezza.

La convivenza tra fauna selvatica e ambiente urbano non è sempre semplice. L’essere umano ha costruito attorno a sé infrastrutture che molto spesso hanno un impatto drastico sull’ambiente: la rete stradale ne è un esempio calzante.

Photo credits: Edward Burtynski
U.S. California Highway junction, Edward Burtynsky

Inizialmente le strade seguivano i contorni naturali del paesaggio, assecondavano sinuose gli ostacoli naturali e scorrevano parallele ai corsi d’acqua. In seguito alle crescenti necessità della civiltà urbana la loro forma è mutata per dare la priorità a percorsi più rettilinei, più efficienti dal punto di vista degli spostamenti. Il risultato è che oggigiorno molte strade tagliano il paesaggio modificando in modo considerevole l’ambiente che attraversano.

La rete stradale può influenzare l’esistenza della fauna selvatica in diversi modi:

1)Alterando l’habitat

La costruzione e l’espansione delle strade si traduce in una perdita dell’habitat naturale; inoltre i disturbi connessi al traffico (rumore, possibilità di incidenti, emissioni inquinanti) causano un abbassamento della sua qualità.

2) Influenzando la distribuzione della fauna

La connettività del paesaggio è un parametro importante che consente di valutare il grado di facilità di movimento della fauna all’interno di un contesto ambientale. Molti animali infatti si spostano regolarmente da un habitat all’altro per soddisfare bisogni primari come mangiare e accoppiarsi. Una connettività del paesaggio ridotta può portare ad una mortalità elevata, a tassi di riproduzione inferiori, a popolazioni più piccole e quindi ad una possibilità di sopravvivenza più bassa.

Iwildlife crossing’ sono strutture progettate per aumentare il grado di connettività del paesaggio: esse consentono agli animali di attraversare le barriere costruite dall’essere umano riducendo la probabilità di collisione con i veicoli.

Diversi sono gli esempi che si possono ammirare in giro per il mondo.

I wildlife crossing nel mondo

Wildlife Crossing Parco Nazionale Banff, Canada (fonte http://phys.org/news/2014-02-wildlife-gene-banff.html)
Parco Nazionale Banff, Canada (fonte http://phys.org/news/2014-02-wildlife-gene-banff.html)

Il Parco Nazionale Banff in Canada è leader nella progettazione e realizzazione di queste strutture in Nord America. Questo parco è un’importante meta turistica che accoglie ogni anno circa 3.5 milioni di visitatori ed è la casa di una grande varietà di animali selvatici. Esso è attraversato dalla Trans Canada Highway, un’autostrada frequentata da un numero elevatissimo di automobili. Per affrontare il problema dei possibili incidenti dal 1996 il Banff ha aperto 6 passaggi sopraelevati e 38 sottopassaggi dedicati alla fauna selvatica.

Wildlife Crossing Natuurbrug Zanderij Crailoo, Olanda (fonte http://www.atlasobscura.com/places/natuurbrug-zanderij-crailoo)
Natuurbrug Zanderij Crailoo, Olanda

L’Olanda è stato uno dei primi paesi a sviluppare una rete di wildlife crossing conosciuti come ecodotti. Questo paese detiene il primato per l’attraversamento più lungo al mondo: il Natuurbrug Zanderij Crailoo. Esso copre una distanza di 800 metri di lunghezza e di 50 metri di ampiezza.

Wildlife Crossing Birkenau, Germania
Birkenau, Germania

In Germania il pericolo delle collisioni tra veicoli e fauna è un problema reale e per la costruzione dei wildlife crossing vengono investiti milioni di euro.

In Italia un piccolo passo in questa direzione è rappresentato dai rospodotti, il cammino però è ancora lungo. Ogni anno vengono uccisi dalle auto oltre un milione e mezzo di animali e centinaia di persone rimangono ferite in incidenti. Quindi migliorare la convivenza tra la fauna selvatica e le strade è un obiettivo primario anche nel nostro paese.

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Wildlife Crossing, semaforo verde per la fauna selvatica ultima modifica: 2016-04-07T08:00:47+02:00 da Alessandra Condello

Classe 1986, di Torino, ma con radici che si allungano verso il Sud Italia. Si definisce un ibrido: laureata triennale in Scienze e tecniche neuropsicologiche decide di ampliare la sua prospettiva sul mondo e consegue una laurea magistrale in evoluzione del comportamento animale e dell'uomo presso il Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi. Etologa in erba, fa parte di un'associazione che si occupa di educazione ambientale. Ama scorrazzare per boschi insieme alla sua fedele compagna canina Lumi, attenta osservatrice capace di dare preziose dritte. Venera la bicicletta in ogni sua forma e si nutre di musica.

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