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Con Pasturs per un’estate sulle Alpi Orobie tra pecore e lupi

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Con Pasturs per un’estate sulle Alpi Orobie tra pecore e lupi ultima modifica: 2016-03-29T08:08:22+02:00 da Claudia Gaggiottino
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Con Pasturs 50 volontari potranno contribuire alla convivenza pacifica tra pastori e grandi predatori sulle Alpi Orobie. Il bando scade a fine aprile

Pastori e grandi predatori si preparano a una nuova convivenza pacifica, ma hanno bisogno di 50 volontari amanti della natura e disposti a passare tre mesi sulle Alpi Orobie, in Alta Valle Seriana (BG).

È l’obiettivo di Pasturs, il progetto ideato dalla Cooperativa Eliante Onlus in partnership con il Parco delle Orobie Bergamasche e il WWF Bergamo-Brescia e in collaborazione con Coldiretti di Bergamo e il contributo di Fondazione Cariplo, che mira a ridurre i rischi per i pastori legati alla presenza di lupi e orsi e al tempo stesso salvaguardare queste specie.

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Pasturs quindi intende aumentare la capacità di convivenza tra pastori e grandi predatori: questo consentirà non solo di ridurre il pericolo di estinzione degli animali, ma di migliorare la qualità di vita e il lavoro degli uomini.

“La biodiversità è uno dei più grandi pregi delle nostre montagne, ma dobbiamo far sì che questa possa realizzarsi nel migliore dei modi, facilitando la convivenza pacifica tra l’uomo e le altre specie che vivono nel territorio. Per questo è importante che quanti più soggetti possibili si uniscano e lavorino insieme per il bene della nostra realtà. E Pasturs fa proprio questo, favorendo, un duplice scambio relazionale: quello tra uomo e animali e tra giovani volontari ed esperti allevatori. Due generazioni, due modi di vivere che si incontrano, rafforzandosi l’un l’altro, con l’obiettivo comune di fornire un aiuto concreto, con pratiche di tutela del bestiame e di gestione non conflittuale del territorio –  ha dichiarato  Yvan Caccia, presidente del Parco delle Orobie Bergamasche in occasione della presentazione del progetto.

Tramite Pasturs si cerca anche di portare avanti obiettivi a lungo termine, grazie alla creazione di un ambiente favorevole per lo sviluppo di attività economiche tradizionali tipiche delle comunità che popolano il territorio, ma anche per la conservazione dei grandi predatori in un’ottica di un processo che intende differenziare positivamente i prodotti orobici grazie a una strategia di marketing territoriale dedicato attento al delicato rapporto uomo/natura.

“Il percorso è pensato, infatti, per indicare le corrette strategie gestionali affinché diminuisca la possibilità che i predatori provochino danni, quindi per tutelare la razza autoctona della “pecora bergamasca” ed, infine  per migliorare il rapporto di fiducia tra mondo ambientalista e allevatori. Una missione che tutti insieme possiamo e dobbiamo realizzare” – ha spiegato Anna Valle presidente del WWF Bergamo – Brescia.

Pasturs

C’è tempo fino a fine aprile per candidarsi e avere la possibilità di vivere 3 mesi (dal 1 giugno al 7 settembre) fianco a fianco dei pastori con greggi di ovini o caprini per aiutarli e fare in modo di prevenire possibili conflittualità che possono insorgere con i lupi e gli orsi che stanno ripopolando quei territori.

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I volontari saranno formati a dovere e le attività riguarderanno in particolare la sistemazione dei recinti, la sorveglianza del gregge, la gestione dei cani ma anche la sensibilizzazione e l’informazione dei turisti.

Alpi Orobie
Alpi Orobie

Insomma grazie a Pasturs si ha la possibilità di vivere un’esperienza di lavoro all’aria aperta, all’insegna di panorami spettacolari sulle Alpi Orobie, e l’occasione di conoscere da vicino un mestiere antico e prezioso.

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Laureata in Comunicazione per le Istituzioni e le Imprese, vive a Torino ma si sente cittadina del mondo e, per questo,è sempre con lo zaino pronto e il passaporto in mano. Ambientalista convinta agisce nel locale per diffondere un’educazione ambientale globale. Consapevole del grande potere dei mezzi di comunicazione, è diventata giornalista per avere la possibilità di trasmettere i valori legati al rispetto dell’ambiente e condividere buone pratiche quotidiane, che possano aiutare ad alleggerire lo zaino ecologico di ognuno.

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