‘U Ferru, la pesca eco-compatibile tra etica e necessità

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‘U Ferru, la pesca eco-compatibile tra etica e necessità ultima modifica: 2016-03-02T08:00:06+01:00 da Alberto Pinto
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Come si fa a essere pescatori e a difendere la natura? È questa la contraddizione vissuta da Giuseppe, il protagonista del bellissimo documentario “’U Ferru”, diretto da Marco Leopardi.

Il film ha partecipato alla diciottesima edizione del Festival CinemAmbiente di Torino, membro della rete Green Film Network, vincendo il premio Ambiente e Società e ottenendo una Menzione Speciale nella sezione Concorso Documentari Italiani.

'U Ferru - locandina

Giuseppe è il figlio di Nino, pescatore che nello Stretto di Messina porta avanti la tradizione millenaria della caccia al pesce spada con l’arpione. Il ragazzo è destinato a seguire le orme di suo padre e dei suoi avi, ma non è mai riuscito a maneggiare l’arpione perché frenato dall’idea di dover uccidere. Giuseppe sogna di diventare un ricercatore in biologia marina, per poter studiare un modo più responsabile di vivere la pesca, un rapporto più equo tra uomo e mare.

L’unicità di una pratica come la pesca con l’arpione, con le sue particolari imbarcazioni, e l’impatto che ha sull’ambiente sono tra i motivi che hanno spinto Marco Leopardi a realizzare questo film. Come ci ha raccontato lo stesso regista: “L’ambiente e il rapporto uomo-natura è sempre stato un mio interesse. La storia di Giuseppe e di questa pesca mi hanno dato la possibilità di affrontare il tema dello sfruttamento ambientale sotto diverse sfaccettature. Il Mediterraneo fino ad ora è stato sfruttato pesantemente e la regolamentazione dello sforzo di pesca non riesce a dare al mare una concreta possibilità rigenerativa. La caccia con l’arpionerappresenta un’attività di prelievo in grado di non incidere sulla conservazione della specie”.

Giuseppe

A differenza di altre tecniche, infatti, la caccia del pesce spada con l’arpione costituisce una rara pratica di pesca eco-compatibile, che risparmia ai pesci una morte lunga e sofferente. 

In questi anni si discute molto sulla necessità di intraprendere la cosiddetta decrescita per cercare di contenere lo sfruttamento dissennato del nostro pianeta”, prosegue Marco Leopardi. “La pesca del pesce spada con l’arpione sarebbe un esempio virtuoso di pesca, in quanto assolutamente selettiva, ma come spesso accade le modalità meno distruttive possono avere un costo d’esercizio maggiore. Altre tecniche, come il conzo e le reti, sono decisamente più economiche, anche se spesso più impattanti”.

Diviso tra la tradizione di famiglia e il suo profondo amore per il mare, Giuseppe si trova davanti ad una scelta molto complicata. Dopo la laurea le possibilità di trovare un impiego sono minime, e il mare potrebbe essere l’unica risorsa su cui poter contare. Allo stesso tempo, la sua sensibilità non gli permette di coltivare il mestiere di suo padre con altrettanta passione.

L'imbarcazione per la pesca del pesce spada con l'arpione

Lo spettatore si ritrova così a condividere la difficoltà del protagonista, la sua paura di fare del male a quel mondo che ama così tanto. “Lo stile di ‘U Ferru è legato alla necessità di far entrare lo spettatore dentro alla storia con tutte le sue sfumature” ci spiega il regista. “Ho rinunciato allo stile più classico, didattico, perché credo che avrebbe condizionato le capacità critiche dello spettatore e inaridito l’aspetto emozionale”.

Alla fine Giuseppe opterà per una terza strada. Il ragazzo porterà avanti il mestiere della sua famiglia, ma non abbandonerà l’ottica della tutela ambientale. Quella dell’arpione non è una pesca frenetica, dettata dalla sete di guadagno, ma un approccio che contempla un equilibrio cosciente e responsabile tra preda e predatore.

Questa storia mi ha dato la possibilità di affrontare il tema del rispetto della natura in una prospettiva più personale”, conclude Marco Leopardi.  “Il protagonista s’interroga sull’opportunità di uccidere altri esseri viventi e sulla sofferenza degli animali. Queste domande non avranno risposte certe, ma credo che rappresentino una positiva presa di coscienza delle nuove generazioni nei confronti di un diverso rispetto etico verso la natura, fondamentale per un cambiamento futuro”.

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Beneventano, laureato in comunicazione audiovisiva. Appassionato di cinema, serie televisive, viaggi e di tutto ciò che è arte e comunicazione. Creativo, curioso e sognatore, ama immergersi nelle storie e scoprirne dettagli e sfaccettature. Per eHabitat scrive di musica e di cinema

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