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Frutta Urbana, mangiamo i frutti dimenticati delle città

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Frutta Urbana, mangiamo i frutti dimenticati delle città ultima modifica: 2016-02-23T08:00:13+01:00 da Valentina Tibaldi
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Frutteti diffusi che dispensano regali sotto forma di mele, ciliegie, melograni, arance e chi più frutta ha più ne metta: avete mai notato che le aree verdi, pubbliche e private, delle nostre città spesso nascondono o esibiscono alberi da frutto che, senza alcun intervento di raccolta, cadono a terra e marciscono? Stiamo parlando delle stesse città in cui, riuniti attorno ai banchi del mercato, del supermercato o del fruttivendolo, ci ritroviamo a lamentarci della crisi e della conseguente scarsa capacità di acquisto oppure, frustrati o di corsa, finiamo col scegliere prodotti che hanno alle spalle viaggi di centinaia di chilometri.

fruttaurbana1

Paradossi che i membri dell’associazione no profit Linaria hanno notato e da cui hanno tratto ispirazione per creare il progetto Frutta Urbana: un’azione organizzata e collettiva che ha come obiettivo la mappatura, la raccolta e la distribuzione della frutta che cresce spontanea nei parchi e nelle aree verdi delle città.

Avviato come progetto pilota a Roma da un gruppo di professionisti variegati (agronomi, urbanisti, architetti, paesaggisti), ha contagiato larga parte del tessuto di volontariato della capitale poi, conquistato il web con l’effetto virale che le idee semplici e geniali portano spesso con sé, si è diffuso a Milano ed è pronto per essere replicato in nuovi contesti.

logo frutta urbana

Il progetto è andato addirittura meglio delle aspettative!” ci confida Michela Pasquali, fondatrice di Linaria. “E a breve daremo il via a nuove iniziative, come la creazione di nuovi frutteti, giardini e laboratori per elaborare la frutta”. Un assaggio, per quanto virtuale, di questi nuovi progetti è offerto dalla pagina Facebook dedicata e costantemente aggiornata con foto e commenti. E così si viene a sapere, ad esempio, di una giornata romana in cui “un bel gruppo di ragazze afgane e iraniane” si ritrovano per preparare tutte insieme marmellate e canditi con arance amare e, immaginando da lontano l’atmosfera che aleggia in cucina, si possono osservare con i propri occhi le loro mani all’opera.

marmallate e canditi

Appurato, dati scientifici alla mano, che linquinamento atmosferico da metalli pesanti non viene assorbito dal terreno ma si deposita sulla buccia, la materia prima da cui partire- peraltro non trattata con fertilizzanti e pesticidi- è a disposizione, e richiede l’unico accorgimento di essere lavata accuratamente prima di essere mangiata. Di qui in avanti, è una storia di competenza, impegno e collaborazioni che si traducono in altrettanti elementi valoriali.

cassette di frutta urbana

Condivisione smart. La mappa di Frutta Urbana, in costante evoluzione perché aperta a segnalazioni e basata su un sistema di geolocalizzazione interattiva, è la base di un’app che permette a tutti, grazie a smartphone e tablet, di trovare gli alberi più vicini e di essere informati sui diversi periodi di raccolta della frutta.

Lotta allo spreco e valorizzazione dei prodotti locali a fini sociali. Le operazioni di raccolta della frutta sono organizzate grazie all’aiuto e al contributo di un gruppo di volontari di RomAltruista, che mettono a disposizione il loro tempo e le loro capacità. Appena raccolta, la frutta viene data in dono a mense sociali e banchi alimentari. Solo una minima parte del raccolto viene venduta e inserita in diversi circuiti alimentari come i GAS, i mercati contadini o ristoranti e negozi che lavorano con prodotti locali e di filiera corta: la possibilità di ottenere dei benefici economici, anche in regime no profit, rende possibile la creazione di occupazione per tutte le attività organizzate da Frutta Urbana.

raccolta frutta urbana

Socialità. Frutta e frutteti urbani non sono solo un’indiscussa risorsa, ma anche un’occasione per mettere il proprio tempo a disposizione della comunità, coltivare rapporti sociali, riappropriarsi degli spazi collettivi, reintrodurre saperi agronomici, botanici, gastronomici, di educazione alimentare e di condivisione.

Difesa della biodiversità. Tra gli intenti dell’iniziativa, c’è quello di creare nuovi frutteti che permettano il recupero di specie di frutta antichi e dimenticati.

E poi didattica nelle scuole, laboratori di autoproduzione, incontri di educazione alimentare… un progetto multiforme che trae linfa vitale e forza nelle stesse radici degli alberi da frutta che una macchina urbana distratta e frenetica, per decenni, non ha fatto altro che ignorare.

Foto credits: Frutta Urbana

Frutta Urbana, mangiamo i frutti dimenticati delle città ultima modifica: 2016-02-23T08:00:13+01:00 da Valentina Tibaldi
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Frutta Urbana, mangiamo i frutti dimenticati delle città ultima modifica: 2016-02-23T08:00:13+01:00 da Valentina Tibaldi

Lettrice accanita e scrittrice compulsiva, trova in campo ambientale il giusto habitat per dare libero sfogo alla sua ingombrante vena idealista. Sulla carta è laureata in Lingue e specializzata in Comunicazione per la Sostenibilità, nella vita quotidiana è una rompiscatole universalmente riconosciuta in materia di buone pratiche ed etica ambientale. Ha un sogno nel cassetto e nella valigia, già pronta sull’uscio per ogni evenienza: vivere di scrittura guardando il mare.

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