Izmade, il design sostenibile e artigianale made in Torino

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Izmade, il design sostenibile e artigianale made in Torino ultima modifica: 2016-02-12T08:00:22+01:00 da Stefano Angiolillo
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Nell’universo della Torino della creatività, delle idee e dell’innovazione esiste un collettivo di giovani designers ed architetti votati alla causa dell’eco-design autoprodotto: Izmade.

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Izmade sono quattro teste (e otto mani)  che realizzano, secondo princìpi di riuso creativo e di sostenibilità ambientale, economica e sociale, arredi e complementi d’arredo in piccole serie o in edizioni limitate. Piu’ nello specifico si tratta di due designers (Pasquale Onofrio e Alessandro Grella), un architetto (Giuseppe Vinci) ed un ingegnere (Andrea Pasquarelli).

La forza di questo collettivo risiede non soltanto nelle competenze e nelle professionalità che ciascuno dei componenti del gruppo apporta, ma proprio nella filosofia alla base del loro progetto: realizzare oggetti di design secondo processi produttivi artigianali e mediante l’utilizzo di materiali sostenibili e di recupero. Innovazione nelle linee e nelle forme (caratteristica del sempre evoluzionistico design) in perfetta sintonia con il concetto ‘vecchio stile’ di artigianalità e manualità con il quale vengono realizzati i prodotti (in alcuni casi dei pezzi unici).

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Altro spunto interessante è l’approccio logistico ed operativo  di Izmade che è quello della filiera produttiva corta: il gruppo gestisce direttamente l’intero processo produttivo, dalla definizione dell’idea progettuale fino alla sua realizzazione e distribuzione. La sostenibilità ambientale è garantita valorizzando le caratteristiche originarie dei materiali che vengono scelti e utilizzati: si tratta di meri materiali di recupero oppure scarti e sottoprodotti di lavorazioni industriali piuttosto che materiali innovativi e certificati.

Da queste lavorazioni i risultati ottenuti possono essere molteplici e spaziare in prodotti finali quali tavoli, sgabelli, comodini, lampade, tavolini da caffè, appendiabiti, cassapanche, cucce, librerie, mobiletti, abat-jours, ecc ecc.

“Izmade trae ispirazione, per le sue creazioni, dalla ricca cultura italiana e dai movimenti artistici internazionali mescolando le tecniche tradizionali dell’artigianato con il gusto per i materiali –afferma Alessandro Grella – I veri progettisti rimangono comunque i nostri clienti, ai quali sono indirizzati i nostri sforzi creativi basati sulle loro aspettative e desideri. E’ nella fase di prototipazione che abbiamo le possibilità piu’ stimolanti di miglioramento e la nostra filosofia si regge sulla responsabilità di essere al contempo sostenibili e fonte di ispirazione per le generazioni future”.

Anche lo spazio fisico in cui questi ragazzi lavorano rispecchia la loro natura basata sul recupero e sulla riqualificazione: si tratta delle Officine Creative site all’interno dell’Hub multiculturale Cecchi Point di via Cecchi a Torino. Un edificio ex-industriale del Comune rimesso a nuovo negli ultimi quattro anni dai ragazzi stessi ed in continuo mutamento grazie alle progettualità del gruppo che vi lavora. Un luogo di lavoro per diversi giovani artisti ed artigiani che, insieme ad Izmade, collaborano per far crescere questa piccola comunità laboriosa posta in un contesto territoriale cittadino sottovalutato.

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Significativo è inoltre il recente affidamento di incarico, al collettivo di Izmade, del ri-allestimento del nuovo Informagiovani di Torino su richiesta del Servizio Politiche Giovanili di Palazzo di Città.  Un segnale forte da parte delle istituzioni che credono sempre più nella cultura del riutilizzo e che vedono, in questi collettivi di giovani professionisti, una crescita per il futuro.

A riprova  del fatto che la cultura del riutilizzo dei materiali e degli oggetti stia prendendo sempre più piede anche in ambiti fino a pochi anni fa impensabili sono le parole di Alessandro Grella, tra i responsabili di Izmade, durante la conferenza di inaugurazione del nuovo Informagiovani: “È sintomo di grande apertura che un’amministrazione si apra a questo tipo di lavori. Scegliere di arredare uno spazio, riutilizzando alcuni oggetti e dando loro una seconda vita non è un fatto di poco conto”.

Izmade rappresenta dunque un esempio virtuoso tutto made in Italy di produzione sostenibile, di artigianato creativo e di co-working di successo!

Photo credits: Stefano Angiolillo

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Classe 1985, da sempre appassionato di fotografia amatoriale e di tematiche ambientali e naturalistiche approda, dopo diverse esperienze lavorative e di volontariato in differenti campi, alla redazione di eHabitat nel dicembre del 2015. Specializzato come 'tecnico superiore per l'organizzazione e il marketing del turismo sostenibile e accessibile', si augura di contribuire, anche solo in minima parte, alla divulgazione degli interessanti quanto importanti temi inerenti all'ambiente e alla sua difesa.

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