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Ice Watch: l’installazione di ghiaccio di Olafur Eliasson per la COP21

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Ice Watch: l’installazione di ghiaccio di Olafur Eliasson per la COP21 ultima modifica: 2015-12-17T08:00:31+01:00 da Sara Merlino
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Il 12 dicembre si è conclusa la la COP21, ovvero la XXI Conferenza delle Parti sul cambiamento climatico.

Il vertice, che si è svolto a Parigi, ha visto i rappresentati delle nazioni del mondo riuniti intorno a un tavolo per decidere una politica comune e coordinata per limitare gli effetti negativi del cambiamento climatico e del riscaldamento globale. Il summit si è protratto faticosamente verso una trattativa tra interessi contrapposti e ha infine prodotto un accordo condiviso che apre nuovi scenari per le politiche ambientali.

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Per l’occasione il celebre artista danese Olafur Eliasson ha voluto sbalordire l’opinione pubblica e richiamare i potenti riuniti a Parigi puntando l’attenzione in maniera piuttosto eclatante sui reali rischi cui tutti andiamo incontro, in qualunque luogo del mondo, se non si corre immediatamente ai ripari.

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Ha quindi creato, in Place du Panthéon, l’installazione Ice Watch, formata da 12 grossi blocchi di ghiaccio. Cento tonnellate di iceberg della Groenlandia nel cuore di Parigi. Il ghiaccio è stato raccolto in un fiordo e, con l’aiuto del geologo Minik Rosing, trasportato nella capitale francese. Giunto a destinazione, è stato disposto in cerchio, a formare un orologio. Lo scioglimento dell’iceberg è inesorabile, presto sarà solo acqua. Il tempo passa e la stessa cosa accadrà al Pianeta Terra se la temperatura supererà la soglia di guardia.

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La COP21 si è conclusa con alcuni compromessi e molti propositi. I partecipanti mirano a contenere l’aumento della temperatura media al di sotto dei 2 gradi rispetto all’era pre-industriale, con un ulteriore impegno a fare quanto possibile per limitare l’incremento a 1,5 gradi.

Dovranno comunicare periodicamente i progressi raggiunti (una prima verifica globale dei risultati è programmata per il 2023) a cadenza quinquennale.

In base all’accordo, inoltre, i Paesi più ricchi dovranno rendere disponibili nuovi fondi a sostegno dei paesi in via di sviluppo per supportarli nella lotta contro il cambiamento climatico. E, soprattutto, si è sottoscritto l’impegno comune a contrastare gli effetti del cambiamento climatico in modo da limitare i danni alle persone ed al territorio, sviluppando sistemi di allerta e pianificando interventi e valutazione di rischi.

L’istallazione di Eliasson è come una secchiata di acqua gelida che ci riporta alla realtà concreta dei fatti. Che sia chiaro per tutti, anche per i partecipanti alla COP21.

Foto e video da ilpost.it

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Nata a Bra (CN) e da circa 8 anni vive e lavora a Cherasco, piccola città medievale alle porte delle Langhe, con Francesco e tre gatti. Si occupa di cultura e organizzazione di eventi gestendo un piccolo spazio nato per promuovere l'arte contemporanea sul territorio. E' convinta che la creatività sia la risorsa più preziosa; crede nel rispetto per ogni essere vivente e per l’ambiente e si impegna a dimostrarlo anche nei piccoli gesti quotidiani.

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