Nuove destinazioni per vecchi oggetti, ovvero cosa fare dei vestiti vecchi ancora utilizzabili? O delle coperte lise? Ecco qualche consiglio.
Anche se fuori in quasi tutta la nostra penisola il sole splende, la sera le temperature cominciano ad andare in picchiata. Il mattino presto la brina inizia a far capolino sui fili d’erba e i nostri cappotti ci tengono coperti e al caldo mentre camminiamo per andare a lavoro. Abbiamo fatto il cambio degli armadi, speranzosi magari di passare un Natale sotto la neve. Magari siamo dimagriti, magari ingrassati, oppure semplicemente i nostri bambini sono cresciuti e gli abiti della scorsa fredda stagione non vanno più bene. Cosa possiamo farne? Ci sono molti impieghi, per evitare di sprecare, buttando nel cestino della spazzatura non differenziata, qualcosa che a qualcun altro potrebbe essere ancora utilissimo. Cerchiamo quindi insieme nuove destinazioni per vecchi oggetti.
1) I vestiti usati in buono stato, le borse, i cappelli e le scarpe ancora utilizzabili
Se siete religiosi potete portarli presso il vostro luogo di culto, che sicuramente avrà all’attivo una raccolta per i bisognosi e i senza tetto della città. Abbiate cura di lavare e piegare bene i capi, fare il volontario presso lo smistamento abiti non significa dover mettere le mani in vestiti sporchi o pieni di peli di cane.

Se preferite smistare i vostri capi, chiudendoli in sacchetti e portarli presso i contenitori di smaltimento abiti e accessori usati dovrete recarvi o presso l’isola ecologica della vostra città oppure cercare dove sono stati posizionati dal Comune (in genere vicino a supermercati).
Le associazioni che si occupano di questi contenitori sono molteplici, alcune religiose, altre laiche. Tutte si impegnano a ridestinare i capi a bisognosi o a venderli e a utilizzare il ricavato per scopi benefici.
La più capillare in Italia è Humana, che a tal proposito afferma: “Grazie alla generosità di circa 2 milioni di persone, solo nel 2014, sono stati donati a HUMANA oltre 17,3 milioni di chili di vestiti usati, che hanno permesso di sostenere 42 progetti nel Sud del mondo e azioni sociali e di sensibilizzazione in Italia”.
Un’altra alternativa possibile e di gran moda è organizzare uno swap party, dove ognuno porta i suoi capi dismessi e torna a casa con quelli di qualcun altro a cui non piacciono o non vanno più bene, il baratto degli abiti è anche a costo zero!
Riparare le cose e condividere i saperi, due armi contro l’usa e getta
2) Le coperte, le lenzuola, gli asciugamani: la biancheria rotta o infeltrita
Col passare del tempo anche la nostra biancheria da letto e da bagno può non essere più utilizzabile: o la rendiamo utile per le pulizie di casa facendone stracci per passare la polvere e così via o possiamo darle una nuova vita consegnandola ai canili e ai gattili delle nostre città.

Ai nostri amici animali nulla importerà se il lenzuolo che ricopre il suo giaciglio ha assunto un colore sbiadito dai mille lavaggi o se la coperta di lana ha qualche buco non più rammendabile. Staranno caldi per poter passare l’inverno, anche se senza padrone, in attesa di un’adozione, almeno un po’ più al caldo.

3) Infine… i bottoni
Abbiamo una bellissima scatola in cui conserviamo centinaia di bottoni di tutti i colori, dimensioni, materiali… e poi? Non ci ricordiamo mai di guardarla o ce ne servono sempre degli stessi tipi. Utilizziamoli per creare dei piccoli capolavori fatti in casa coi nostri bambini, come ad esempio una decorazione di porta matite o biglietti d’auguri, riusando e divertendoci!
