“Eppure Soffia”, la poesia di Pierangelo Bertoli in difesa della natura

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“Eppure Soffia”, la poesia di Pierangelo Bertoli in difesa della natura ultima modifica: 2015-11-07T08:30:12+01:00 da Alberto Pinto
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È uno dei brani simbolo dell’impegno e della lotta all’inquinamento, ma è anche un pilastro del cantautorato italiano firmato dallo straordinario e compianto Pierangelo Bertoli.

“Eppure Soffia”, pezzo del 1976, è un vero e proprio manifesto in musica dell’ecologia, ripreso più volte negli anni da artisti come Ligabue e Luca Carboni, a testimonianza della sua grande attualità, nonostante i suoi quasi quarant’anni di storia.

Copertina dell'album Eppure Soffia

Una canzone coraggiosa, così come lo stile di Bertoli. Le sue sono splendide poesie taglienti e incisive che raccontano la società, portando alla ribalta anche le sue ombre. Un artista originale e lontano dai circuiti commerciali, che in ogni suo testo ha saputo toccare con eleganza ed efficacia punti critici che i più evitano di affrontare.

L’inquinamento delle industrie, un progresso che fa rima con distruzione e la follia della guerra sono i bersagli individuati senza mezzi termini dalle parole di Pierangelo Bertoli.

Al ritmo andante della musica fa da contrasto la sua icastica denuncia, a partire da un ambiente messo in ginocchio dall’irrefrenabile desiderio del potere economico. “E l’acqua si riempie di schiuma, il cielo di fumi. La chimica lebbra distrugge la vita nei fiumi. Uccelli che volano a stento, malati di morte. Il freddo interesse alla vita ha sbarrato le porte”. Un inquinamento che ha mille volti e mille conseguenze, su piccola e grande scala, e che porta morte lì dove c’è la terra, culla della vita.

La sete di denaro e di potere hanno condotto l’uomo all’autodistruzione, ricorrendo a guerre sempre più spietate e sempre più insensate, culminate con il ricorso alla bomba atomica. Conflitti che hanno portato morte e malattie, e che ancora oggi gravano sull’uomo e sull’ambiente.

"Eppure Soffia" è ancora molto attuale. Ai giorni nostri la situazione resta drammatica.
“Eppure Soffia” è ancora molto attuale. Ai giorni nostri la situazione resta drammatica.

“I crimini contro la vita li chiamano errori”. Così il testo sottolinea l’aspetto più grave ed inquietante della nostra società, ossia l’ignavia con cui queste tragedie vengono perpetuate, senza che chi di dovere faccia qualcosa per mettere loro fine. Allo stesso tempo la mancanza di competenza o di interesse preventivo nel momento in cui il proprio agire comporta delle conseguenze sul piano ambientale.

Ignorare, girarsi dall’altra parte, distrarre le coscienze non è certamente la strada giusta. Occorre che cittadini e istituzioni guardino realmente in faccia alla questione, e che si cerchi una soluzione concreta per affrontare piaghe che il nostro pianeta è costretto a subire da troppo tempo, prima che le conseguenze siano ancora più fatali di quanto lo siano oggi.

È nell’amore per la natura, nella sua forza e resistenza, che “Eppure Soffia” cerca una luce di speranza. Nel vento che nonostante tutto continua a soffiare tra le foglie, accarezzando la natura con il suo tocco delicato. Riconciliarsi con l’ambiente, allinearsi con il suo ritmo per non esasperarne l’equilibrio e per sottrarlo ad una morte totale, senza sconti e distinzioni.

Di seguito il testo completo di “Eppure Soffia”.

 Eppure Soffia

 E l’acqua si riempie di schiuma, il cielo di fumi
La chimica lebbra distrugge la vita nei fiumi
Uccelli che volano a stento, malati di morte
Il freddo interesse alla vita ha sbarrato le porte

 Un’isola intera ha trovato nel mare una tomba
Il falso progresso ha voluto provare una bomba
Una pioggia che toglie la sete alla terra, che è viva
Invece le porta la morte, perché è radioattiva

 Eppure il vento soffia ancora
Spruzza l’acqua alle navi sulla prora
E sussurra canzoni tra le foglie
Bacia i fiori, li bacia e non li coglie

 Un giorno il denaro ha scoperto la guerra mondiale
Ha dato il suo putrido segno all’istinto bestiale
Ha ucciso, bruciato, distrutto in un triste rosario
E tutta la terra si è avvolta in un nero sudario

 E presto la chiave nascosta di nuovi segreti
Così copriranno di fango persino i pianeti
Vorranno inquinare le stelle, la guerra tra i soli
I crimini contro la vita li chiamano errori

 Eppure il vento soffia ancora
Spruzza l’acqua alle navi sulla prora
E sussurra canzoni tra le foglie
Bacia i fiori, li bacia e non li coglie

 Eppure sfiora le campagne
Accarezza sui fianchi le montagne
E scompiglia le donne fra i capelli
Corre a gara in volo con gli uccelli

 Eppure il vento soffia ancora

“Eppure Soffia”, la poesia di Pierangelo Bertoli in difesa della natura ultima modifica: 2015-11-07T08:30:12+01:00 da Alberto Pinto
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“Eppure Soffia”, la poesia di Pierangelo Bertoli in difesa della natura ultima modifica: 2015-11-07T08:30:12+01:00 da Alberto Pinto

Beneventano, laureato in comunicazione audiovisiva. Appassionato di cinema, serie televisive, viaggi e di tutto ciò che è arte e comunicazione. Creativo, curioso e sognatore, ama immergersi nelle storie e scoprirne dettagli e sfaccettature. Per eHabitat scrive di musica e di cinema

3 Commenti

  1. Il brano di Bertoli venne distribuito nel 1976, l’anno della fuga di diossina dall’impianto dell’ICMESA di Desio. La citta’ piu’ colpita fu Seveso. La tragedia venne presto rimossa dai ricordi e oggi le nuove generazioni non la conoscono. Il pezzo di Pierangelo e’ tremendamente attuale, perfettamente inserito nei tempi.

  2. CORONAVIRUS 2020 – Mai come in questo tempo e’ attuale questo brano di Bertoli Oggi 14 marzo 2020 siamo tutti in sosta forzata , tempo di pausa e di riflessione , tempo di domande senza risposte per il futuro incerto ,come da anni non avveniva. Oggi le strade sono deserte in un’atmosfera spettrale , alcuni negozi aperti , al di fuori una fila di clienti mascherati , mentre dentro alle case silenzi e sguardi alla finestra in attesa di spazi di libertà. Siamo fermi e statici , se non cresciamo come Pil o come profitto , almeno cresciamo come capacità di autodeterminazione e di consapevolezza che dobbiamo cambiare in atteggiamenti più responsabili .
    Come sarà il nostro futuro in questa era virale e globalizzata? Mentre sorseggio un caffè ritornano alla mente immagini di tempi andati , di momenti speciali e di speranze sognate . Bertoli ci fa riflettere che il rispetto della natura è doveroso e deve sempre essere posto al primo posto . Ormai siamo in simbiosi con lei , in ogni nostra azione ….chissà che con questa prova forse un po di rispetto riusciamo a dedicarlo… Questa canzone dopo 40 anni potrebbe essere il simbolo di questo momento particolare che stiamo vivendo .. Josè S.

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